Armando Testa, 2019 in positivo nel segno della creatività. A Los Angeles per sperimentare il futuro
Il Gruppo apre le porte della sua casa di Torino
«Tre anni fa, guardando al mercato, sembrava che ci fosse spazio solo per i grandissimi gruppi, o per i piccoli, non per una realtà come la nostra. Oggi lo scenario è completamente mutato: i big non sembrano essere abbastanza veloci, mentre le tante micro realtà che popolano il nostro settore non hanno le risorse per affrontare gli investimenti necessari per fare ricerca e rispondere alle richieste sempre più complesse dei clienti».
Con queste parole, Marco Testa, Presidente e AD di Armando Testa, ha espresso ottimismo sul futuro del Gruppo e sul suo posizionamento in un mercato in continua evoluzione e sempre più competitivo. L’imprenditore ha parlato ieri nel corso di un “open day” riservato alla stampa presso la sede torinese del Gruppo, cuore pulsante della principale realtà a capitale italiano del mondo della comunicazione.
A fare gli onori di casa il consigliere delegato dell’Armando Testa, Nicola Belli: «Sono passati due anni dall’ultima volta che abbiamo incontrato i giornalisti – ha detto -. Vista l’occasione abbiamo voluto aprire le porte di quella che è la nostra casa e farvi incontrare la prima linea di una realtà che si distingue per quella visione imprenditoriale che manca ai gruppi internazionali e che continua a investire nei talenti e a credere nella forza della creatività. Al nostro interno abbiamo ben dieci direzioni creative, un’offerta davvero unica».
Oggi Armando Testa conta su uno staff di oltre 300 persone e veleggia verso una chiusura del 2019 con un giro di affari in crescita.
«Continuiamo a cercare persone che siano fuori dagli schemi, abbiamo anche lanciato l’hashtag #fuoriditesta per coinvolgere nuove risorse», ha aggiunto il manager. Fra le new entry Francesco Lucchetta, ex WPP, che va a occupare il ruolo di chief strategy officer. «Una persona – ha spiegato Belli – che riesce a unire i puntini fra creatività, strategia e media». Sul fronte del business il manager ha sottolineato la capacità dell’agenzia di costruire rapporti di lungo periodo. «Tre clienti come Esselunga, Lavazza e FCA recentemente ci hanno messo sotto la lente e hanno scelto di continuare a darci fiducia, un bel segnale», ha detto.
Il manager ha espresso poi grande soddisfazione per il lavoro svolto sul fronte delle nuove acquisizioni. «Il new business è una bella opportunità quando è sano. Questo significa gare con un numero ristretto di agenzie con un identikit equiparabile al nostro, progetti a medio e lungo termine e con una remunerazione all’altezza», ha chiarito Belli.
Fra i clienti conquistati nell’ultimo anno e mezzo dall’Armando Testa figurano: Birra Messina, Mediolanum, Peuterey, LG, Enigmistica IN, Mediaworld, Ferrari, Ventis, Elah, Yamaha (hub europeo), Costa D’Oro, Kasanova, Mopar (budget internazionale) e Twinset. Ma sono diversi i movimenti in corso.
Armando Testa è infatti coinvolta in una gara per un nuovo incarico, la campagna di Natale di Melegatti, mentre gioca “in difesa” nel pitch per Birra Moretti che la vedrebbe a confronto con due soli competitor, Publicis e DDB. Sempre per quanto riguarda il new business il Gruppo sarebbe stato contattato da Human Company, operatore turistico alla ricerca di un partner pubblicitario.
La formula vincente dell’agenzia è il mix fra tradizione creativa e apertura ai nuovi linguaggi, con investimenti costanti su fronti come la CSR, il Branded Content e i nuovi media (dai social all’AI). Fra i progetti più riusciti CAT – Crew Armando Testa, il “laboratorio” che produce contenuti per il web che ha per protagonisti due irriverenti gatti muppet diventati popolarissimi in Rete e non solo.
Uno sforzo notevole è stato fatto anche sotto il profilo della capacità produttiva con la crescita della cdp Little Bull, guidata da Gianarmando Testa, e degli Studios. Dopo Nicola Belli, è intervenuto Valentino Cagnetta, CEO di Media Italia, centrale media del Gruppo.
«Ci muoviamo in un mercato che, secondo le nostre stime, nel 2019 farà registrare investimenti in calo del 2% – ha dichiarato -. Questo però se partiamo dal perimetro Nielsen, escludendo gli OTT e il branded content. Per noi il mercato reale va valutato nell’ordine degli 8,1 miliardi di euro in Italia, c’è tutta una parte che viene sottostimata, o non è misurata. Ci muoviamo in una realtà complessa. I centri media sono destinati a evolvere, non è un caso che negli ultimi mesi il nostro team si sia rinforzato con 10 specialisti che operano nell’area dei data».
Lato new business in questi mesi Media Italia ha messo in portafoglio una decina di nuovi incarichi: Euronics, Thello, Maison du Monde, Kasanova, Twinset Milano, Netjets, Babyliss, housfy, AVIS e l’Ordine dei Dottori Commercialisti.
A Marco Testa è toccato il compito di raccontare l’avventura americana del Gruppo che vede sfumare i confini della comunicazione con quelli dell’entertainment. La Marco Testa Los Angeles, questo il nome della società operativa negli Stati Uniti, ha messo a segno i primi colpi. «Siamo orgogliosi del lavoro che stiamo facendo – ha raccontato Marco Testa -. Per Lavazza abbiamo realizzato un’operazione importante portando il brand italiano all’interno Comedians in Cars Getting Coffee, programma di interviste di Jerry Seinfeld, personaggio popolarissimo negli Usa, trasmesso su Netflix. Una grandissima occasione di popolarità per Lavazza a costi competitivi».
Un’altra iniziativa riguarda il mondo delle serie televisive: la sigla ha promosso sempre nella città californiana “The Italian Tv Festival”, che ha visto la premiazione di Paolo Sorrentino. «Quella di Los Angeles non è un’agenzia nel senso tradizionale del termine, ma è una realtà che vuole fare cose nuove, aprendosi ad altri mondi, facendo ricerca, un’esperienza che siamo certi porterà beneficio anche alle nostre attività in Italia e ai nostri clienti», ha concluso Testa.