Il Ritorno del Pubblivoro – Golosi di idee
Comunicare la propria unicità nel settore dei prodotti da forno è estremamente difficile. Oggi commentiamo due pubblicità molto diverse tra loro. Partiamo con Bahlsen che con “Dolce attesa” rappresenta un quadretto famigliare che fa parte del filone classico della famiglia felice.
Qui abbiamo una bella moglie (i due protagonisti non hanno le fedi, è quindi possibile non siano sposati) in stato interessante che manifesta la voglia di un biscotto Bahlsen. In pieno rispetto della tradizione, il marito si prodiga per soddisfare la voglia della mogliettina. Qui arriva il momento di suspence: alla domanda del marito “Quale vuoi?”, la risposta è “Quello che preferisco”. Risposta che avrebbe messo in crisi il 90% dei compagni ma che in questo caso viene risolta in maniera brillante dal consorte. Il concept è costruito bene, fa vedere sia la ricchezza di referenze del brand che la capacità di soddisfare qualunque voglia. Inoltre, porta il biscotto fuori dalle situazioni di consumo classico e lo rende protagonista nei momenti di relazione e sociali. Il richiamo alla classica famiglia felice, tipico della X generation, attiva sì l’effetto nostalgia dei cinquantenni di oggi, ma nella sua eccessiva dolcezza, superiore a quella dei prodotti promossi, appare distante, troppo distante dalla realtà. È tutto troppo perfetto, l’immagine curata, la scelta cromatica di arredi e vestiti perfettamente coordinata e la musica da fiaba lasciano un senso di artificialità che rende tutto molto finto. Il quadretto diventa quasi surreale nel momento in cui la coppia addenta contemporaneamente il biscotto con uno scambio di sguardi adolescenziali. Nonostante questa eccessiva costruzione il messaggio arriva e il prodotto viene ben esaltato.
Scelta completamente diversa da parte di Motta, che promuove il suo mitico Buondì con “Enza la deficienza artificiale”. In questo caso si continua con il filone iniziato con il meteorite che annienta la mamma e passato per gli zombie, con l’idea di dissacrare l’immaginario collettivo. Qui si parte dalla consapevolezza della pervasività della tecnologia nel quotidiano presentando uno scenario modello “Black Mirror”, non inquietante bensì ironico e divertente. La deficienza artificiale irrompe nel momento della colazione famigliare mattutina ribellandosi alla scelta della famiglia di mangiare il Buondì, sintesi di una colazione golosa e leggera. Lo spot sicuramente colpisce e le oltre 700.000 visualizzazioni nei primi quattro giorni di permanenza su YouTube gli danno ragione. Lo spot stupisce ed ha bisogno di un po’ di sedimentazione per essere apprezzato, in quanto i cambiamenti richiedono sempre un momento di adattamento. Questo, però, dimostra il coraggio di voler stupire osando.