La sfida Azerion: portare semplicità in un mercato complesso
Una molteplicità di servizi, ma un unico punto di riferimento. È la sfida di Azerion, società di media, giochi e tecnologia che dallo scorso mese di settembre ha deciso di fare un ingresso “diretto” sul mercato italiano, dove negli ultimi anni aveva operato importanti investimenti entrando nel capitale di realtà come Improve Digital, Widespace, AdMoove, AdUX e Quantum.
Al centro della proposta dell’azienda, con headquarter in Olanda e presente in 15 Paesi europei, c’è AzerionOne, una piattaforma ricca di soluzioni che attraverso la combinazione dell’offerta delle controllate coinvolge gli utenti online aiutando editori e investitori a entrare in connessione con i propri target di riferimento. «La strategia è quella di portare anche in Italia quello che è stato fatto a livello internazionale, procedendo tramite aggregazioni con l’obiettivo di offrire soluzioni tailor made ai nostri clienti», spiega a Touchpoint Today Nicolò Palestino, Country Manager Advertiser Solutions Italy di Azerion.
«Il mercato europeo è complicatissimo. Il roll out del brand Azerion è funzionale a una razionalizzazione dell’offerta commerciale, garantendo l’endorsement di un brand internazionale. Questo posizionamento ci consente di conoscere in anticipo le esigenze dei grandi gruppi editoriali e degli inserzionisti che operano a livello globale», prosegue il manager. «All’origine il modello di business di Azerion si basava sull’intrattenimento digitale, in particolare sui giochi e casual game pensati per il mondo dell’editoria e studiati per tenere “attaccati” i visitatori ai siti web», racconta Carlo Poss, Country Manager Publishers & Content Solutions Italy di Azerion.
«Il nostro lavoro oggi è orientato alla creazione di un ecosistema costituito dai diversi prodotti proprietari – prosegue -. Mettiamo a fattor comune aziende, persone, competenze e le portiamo sul mercato. Credo di poter dire che non esista un gruppo che stia creando un ecosistema così imponente».
Le aspettative da parte del gruppo in Italia sono altissime. «Crediamo nel potenziale della nostra visione. Oggi possiamo sederci al tavolo di editori e inserzionisti chiedendo di cosa hanno bisogno, partendo dalle loro esigenze. Questo perché non abbiamo da spingere un’unica soluzione», sottolinea Palestino.
E aggiunge: «Certo la voce che la tv stia per “morire”, che circola da anni ormai e che nella realtà non si è mai concretizzata, ha portato nel nostro Paese una quantità incredibile di player internazionali, tanto che possiamo dire che si tratta di un mercato particolarmente complesso, ma per certi aspetti più avanzato anche rispetto a quello tedesco. Per contro, però, l’offerta è frammentata e non sempre facile da interpretare. Noi vogliamo portare una semplificazione in tutta questa complessità proponendoci come un unico referente, ma con una proposta costruita su un lavoro relazionale di anni. Siamo appena partiti, ma siamo già percepiti molto positivamente e questo conferma le nostre aspettative sul mercato».
Un’offerta, quella di Azerion, che è destinata ad allargarsi nei prossimi mesi. Recentemente Azerion ha annunciato l’acquisizione di Zoomin da Modern Times Group MTG AB, ampliando i suoi contenuti con video premium per utenti, inserzionisti ed editori.
«Partiamo già con i contratti in essere su tantissimi editori e investitori a cui stiamo spiegando le opportunità che possono nascere dal nostro business model – racconta Poss -. Ai nuovi potenziali clienti, invece, presentiamo l’intero ecosistema e i vantaggi che possono ottenere. Non dimentichiamoci che Azerion si fonda su società che hanno già una forte presenza, delle vere e proprie eccellenze nella loro nicchia. Noi siamo l’aggregatore di tante soluzioni, tutte di qualità. Il perimetro della nostra offerta è destinato a crescere, abbiamo in corso a livello internazionale diverse trattative per operare nuove acquisizioni. Di società che si propongono sul mercato ce ne sono tante. Ma qualsiasi operazione, anche condotta a livello locale, sarà rivolta a realtà con un modello di business replicabile anche negli altri Paesi dove siamo presenti e soprattutto passerà da formule che prevedono il mantenimento dell’imprenditore nella struttura societaria per portare avanti il business».