Pastorizia Digitale
Tra le suggestioni della seconda giornata, il filosofo Floridi invita a formare i futuri “pastori digitali”
Non ci sono “numeri” nella seconda giornata di IAB Forum, come da tradizione, ma riflessioni filosofiche e spunti sul percorso da intraprendere. In questo contesto, il protagonista di ieri è stato Luciano Floridi, Ph.D., Oxford Internet Institute and Digital Ethics Lab, University of Oxford, and The Alan Turing Institute, intervistato da Ferruccio De Bortoli, giornalista e Presidente Advisory Board IAB Italia.
«I greci dicevano che nel futuro si entra camminando all’indietro, mentre guardiamo al passato – ha esordito il filosofo -. Noi questa corsa di spalle la stiamo facendo velocissimamente. Se riuscissimo a sbirciare un pochino e invece di guardare al passato guardassimo invece dove stiamo andando potremmo eliminare in parte la preoccupazione. L’essere umano col tempo si abitua a tutto e ci abitueremo anche alla tecnologia, questa è la nuova normalità del digitale. Ma occorre prestare attenzione. Parliamo infatti di intelligenza artificiale, ma è qualcosa che in realtà ha zero intelligenza e zero semantica: il significato e il senso lo danno le persone, questa è la nostra ricchezza».
Ecco perché, secondo Floridi, investire in capitale umano sarà sempre più determinate: «Indubbiamente le discipline Stem sono essenziali per costruire il futuro, ma quelle umanistiche non saranno superate perché avremo bisogno sempre meno di “iperspecialisti” ma di interpreti del cambiamento: serviranno pastori dell’intelligenza artificiale».
Sul palco della manifestazione è intervenuta anche Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione Digitale e ai Servizi Civici Milano, che ha ricordato l’impegno del capoluogo lombardo verso una sempre maggior digitalizzazione (a ottobre il 64% dei certificati è stato scaricato digitalmente). Jon Wilkins, Chairman di Karmarama e Global Managing Director del Creative Council di Accenture Interactive, ha parlato di come creare esperienze umane nell’era digitale.
Lucrezia Bisignani, Founder e CEO di Kukua, Priya Burci, CEO di Powercoders International e Giulia Pirozzi, Online Hate Speech – Specialist, si sono confrontate sul significato profondo della parola “social” nell’era digitale.
Sergio Amati, Direttore Generale IAB Italia, e Adam Harris, Global Head of the Twitch Brand Partnership Studio hanno fatto il punto su come ingaggiare la GenZ. Robert Triefus, Executive Vice President Brand & Customer Engagement di Gucci, ha spiegato gli effetti del digital su un brand del lusso.
Il momento “stand up”, anche questo un punto fermo ormai della seconda giornata di IAB Forum, è stato affidato a Luca Bizzarri che ha intrattenuto la platea con aneddoti sulla propria carriera legati all’utilizzo dei social, di cui si dichiara un fruitore assiduo perché «vado sui social per sentirmi intelligente in mezzo ai cretini».
Dopo un confronto moderato da Massimo Cerafolini tra Federico Faggin, Presidente della Federico and Elvia Faggin Foundation, e Corrado Passera, Chief Executive Officer di illimity, che hanno ripercorso insieme le loro carriere, a trarre le fila della intensa due giorni sono intervenuti sul palco, insieme a Ferruccio De Bortoli e alla conduttrice della manifestazione Mia Ceran: Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato Open Fiber e Membro Advisory Board IAB Italia; Antonio Campo Dall’Orto, Membro Advisory Board IAB Italia e Carlo Noseda, Presidente IAB Italia.
«Ho colto alcune parole chiave in queste giornate che prendo come appunti per il brief della prossima edizione – ha detto il Presidente -. Il primo spunto arriva dall’intervento di mercoledì di Alessandro Baricco ed è “densità”, intesa come la capacità di muoversi in questo spazio con logiche diverse e pericoli diversi. Poi il tema della “pastorizia digitale” di cui ha parlato Floridi: dobbiamo occuparci della tecnologia delle macchine, perché ci ridia il nostro ruolo centrale. La tecnologia è stata creata per essere al nostro servizio e deve rimanere tale. Infine la “coscienza”, che continua ad avere un ruolo fondamentale nel dare forma all’era digitale». Appuntamento quindi al 2020, con un’edizione che – anticipa Noseda – vedrà «alcune significative varianti».