Lo human touch in un mondo di macchine

Il CEO e Chairman Roberto Binaghi: «Lo human touch continuerà ad avere importanza nella società e nella industry»

Come sarà il futuro dell’uomo in rapporto alle macchine, cioè ai robot? Di sottomissione, di collaborazione o di integrazione? Su questo quesito “esistenziale” ha voluto porre l’accento la quarta edizione di HUDDLE, l’evento che Mindshare propone alla media industry con una giornata di riflessione attraverso gli interventi di 24 relatori dei “mondi” dello spettacolo, dello sport, del management e dell’editoria che, a quattro alla volta, occupano 4 sale del building GroupM di Assago (MI) per sei fasce di incontri, tre al mattino e tre nel pomeriggio.

Roberto Binaghi

«HUDDLE è nato quattro anni fa con lo spirito di riunire player e partner, clienti e amici per confrontarsi sulle prospettive della nostra società e della nostra industry – ha commentato con la stampa Roberto Binaghi, CEO e Chairman di Mindshare -. Rapidamente è diventato uno degli eventi più importanti del settore: un “purple tuesday” prima del “black friday”. Mentre in UK e in Scandinavia HUDDLE prevede una due giorni focalizzata sulla tecnologia digitale, il modello trasportato in Italia è più pop grazie alla logica di palinsesto personalizzato che rende questa giornata una sorta di festival. Quest’anno abbiamo voluto giocare su un paradosso e cioè su quale possa essere il valore aggiunto che può dare all’uomo un mondo a misura di macchina».

Lo spirito è stato quello di recuperare un po’ di “umanesimo” all’interno di un tempo dominato dalla tecnologia.

«In Mindshare pensiamo che il digitale diventerà sempre più una commodity un po’come accendere la luce quando torniamo a casa, cosa per la quale non ci stupiamo più – ha proseguito il manager -. Il digitale pervade le nostre vite e con il 5G lo farà ancora più massicciamente, io sono convinto che lo human touch continuerà ad avere importanza nella società e nella industry. E questa visione si rispecchia anche nel ruolo che l’agenzia media deve avere: crediamo nella formazione, nella crescita professionale nutrita da momenti di approfondimento e di confronto. Ci dedichiamo a interloquire con il mercato attraverso appuntamenti fissi: oltre ad HUDDLE, lo facciamo con Radiocompass, dove portiamo attenzione sul più dinamico tra i “mezzi classici” e con Purple Program, dove ci siamo aperti a Google, ad Amazon e a Faceboook. Questo approccio è il nostro point of difference in un mercato un po’ richiuso su se stesso. La nostra è una filosofia di lungo periodo che non guarda solo all’immediato conto economico». 

La mattinata, che si è aperta con l’accoglienza da parte di una zingara che ha previsto il futuro a tanti “volontari”, ha registrato la presenza di oltre 600 invitati che hanno affollato gli uffici di Mindshare, ridisegnati per l’occasione in veri e propri palchi sui quali si sono alternati con ritmo serrato i 24 “huddlers” selezionati.

HUDDLE significa letteralmente “stare insieme facendo gruppo” e questo spirito, vissuto gomito a gomito durante tutta la giornata, ha consentito di approfondire e riflettere sulle emozioni e sul loro rapporto con l’intelligenza artificiale e la tecnologia, su mobilità, food-business, relazioni tra differenti humans, musica e intrattenimento, sport e algoritmi, territorio e influencer, su come abiteremo domani o dopodomani, e infine su come forse in un futuro più o meno prossimo avremo più tempo per fare quello che più ci piace, perché il resto (sempre forse) potremo farlo fare non da qualcun altro ma da qualcos’altro.

Sergio M. Savaresi, Docente di Elettronica e Informazione del Polimi, ha parlato di mobilità di domani, condizionata da fenomeni di tipo climatico, urbanizzazione ed età anagrafica: il suo destino è verso veicoli piccoli, elettrici, condivisi e autononomi.

«In futuro lo spostamento sarà più di merci che di persone in una sorta di “Amazonization” della mobilità», ha detto. Di fronte a questo scenario il Presidente di AssoGoTv Angelo Sajeva ha dichiarato che il mezzo è «pronto e attrezzato per il cambiamento, perché l’interazione in mobilità diventerà one to one con una tv personalizzata».

E se, da qui al 2050, i robot sostituissero persino i calciatori dando vita a partite noiosissime? Il calcio già ora è diventato più tecnologico: ci sono software per gli allenatori e le performance sportive sono analizzate in tutti i loro aspetti da algoritmi e app e c’è chi sostiene che anche i robot-calciatori potranno avere delle emozioni.

A “gufare” sull’infausta eventualità ci ha pensato l’ex giocatore del Milan e della Nazionale Alessandro Costacurta, che ha raccontato tutte le emozioni, quelle vere, di un inno nazionale, di una vittoria, di un confronto con i migliori attaccanti del mondo, del metodo di Arrigo Sacchi, della nascita di suo figlio e dell’innamoramento per sua moglie. Però lui qualcuno che si avvicina a un robot l’ha conosciuto: Gianluigi Buffon. Insomma, la tecnologia porta progresso ma deve rimanere al servizio degli uomini. 

«Abbiamo bisogno di regole, equilibrio, pluralismo e cultura – è convinto Andrea Santagata, Chief Innovation Officer di Gruppo Mondadori -. Google o Facebook non fanno bene o male, fanno il loro mestiere. Ecco allora che il ruolo dell’editore di oggi, come nella ricetta Mondadori, deve mirare a: capire dove generare effettivo valore, puntare sui trust, sviluppare vere community, mantenere un tocco umano creativo e usare le tecnologie al servizio dei lettori».

L’appuntamento è per HUDDLE 2020, presumibilmente il 24 novembre.

 

Roberto Binaghi (Mindshare): «Nel 2019 crescita dell’amministrato in doppia cifra sul 2018 (752 mio)»

«Con l’estate si è chiusa una stagione di gare importanti e un’altra si chiuderà entro fine anno: ciò che riscontriamo è una crescente aggressività dei player, dovuta al fatto che il mercato è in contrazione da parecchi anni e lo sarà anche il prossimo anno»: il CEO e Chairman di Mindshare Roberto Binaghi ha descritto così, a margine di HUDDLE, lo scenario del mercato in questo 2019.

«Non è facile vivere in un sistema che si contrae e rende le gare e il new business cariche di tensione – ha proseguito Binaghi -. Ma è vero che “gli attaccanti fanno vender i biglietti ma le difese vincono le partite” e quindi noi difendiamo il perimetro dei nostri clienti aggiornando l’offerta e aumentandone la fidelizzazione, abbiamo relazioni di continuità con certe aziende. L’anno si è aperto nel migliore dei modi con i budget di Ferrero e Nintendo, quindi la chiusura dell’anno sarà brillante».

Secondo i dati Recma 2019 riferiti all’amministrato 2018, Mindshare ha registrato 752 milioni di euro. «Ci sarà una crescita a doppia cifra nel 2019, ma la sfida sarà quella di continuare a crescere nel 2020, un anno che sarà complicato», ha concluso Binaghi.

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