Quando online vince il prezzo si accende Competitoor
Come nasce Competitoor e quali servizi offre?
Competitoor nasce nel 2015 da un bisogno del mercato: migliorare la strategia di vendita e pubblicità in funzione del prezzo – racconta Davide Lugli, co-fondatore e attuale CEO della società –. Al tempo io e il mio socio Maximilian Lanaro lavoravamo nello sviluppo di progetti per e-commerce e le caratteristiche uniche del web insieme alla forte crescita delle vendite online, hanno spinto i nostri clienti a chiedere aiuto per trovare le leve giuste su cui agire per migliorare fatturato e marginalità. Se nel marketing le famose 4P (prodotto, prezzo, punti vendita, promozione) sono importanti, online il prezzo condiziona più di ogni altra voce il comportamento d’acquisto del cliente (8 persone su 10 confrontano 4 offerte prima di acquistare). Così ci siamo convinti che non bastavano consulenze e ricerche di mercato, ai nostri clienti serviva uno strumento a supporto delle scelte giornaliere, riguardo a distribuzione e prezzi online ed è nato il primo prototipo di Competitoor. Con questo ci siamo presentati a un programma di accelerazione in H-Farm, siamo stati selezionati tra 6.000 candidature e abbiamo ricevuto il primo investimento di seed da 100.000 €. Oggi Competitoor impiega 25 persone, raccoglie 50.000.000 di prezzi al giorno da 200.000 domini in 36 Paesi, abbiamo ricevuto un secondo investimento da Primomiglio nel 2018 per velocizzare la crescita anche se siamo autosufficienti dal punto di vista economico. Il business è sì innovativo, ma anche profittevole.
A chi vi rivolgete?
Oggi serviamo più di 100 clienti, soprattutto brand famosi che controllano i loro prodotti nel mondo e nei grandi e-commerce che ci usano per ottimizzare i prezzi e spostare gli investimenti pubblicitari sui prodotti dove ci sono maggiori spazi. Offriamo una dashboard online che permette di controllare giornalmente come variano i prezzi dei distributori e concorrenti, API per integrarci con qualsiasi software esterno, ma anche consulenza e algoritmi proprietari in grado, per esempio, di ordinare il catalogo per “opportunità” ovvero privilegiare i prodotti in base a quelli che si venderanno meglio… domani!
Che tipo di accoglienza vi ha riservato il mercato? Quali sono i vostri principali clienti?
Inizialmente siamo nati come SaaS puro, ovvero strumento tecnico che andava riempito e usato in modalità “self service” dai clienti. Costava poco e destava molto interesse, ma ci siamo quasi subito accorti che le aziende erano disposte a pagare un prezzo maggiore in cambio di un servizio completo chiavi in mano. Oggi supportiamo i clienti in tutte le fasi, dalla scelta dei prodotti alla selezione dei siti da controllare giornalmente, fino all’integrazione tecnica. Questo ci ha permesso di diventare indispensabili anche per aziende che non operano prevalentemente online, come le insegne della grande distribuzione, che ci utilizzano per iniziare a muoversi nel mondo digitale. Quasi nessuno sa realmente cosa accade online fino a quando non “accende” Competitoor, il caso più interessante è un famoso brand del lusso che credeva di avere 12 rivenditori online, in realtà c’erano 114 e-commerce che vendevano i loro prodotti!
In che modo il vostro servizio aiuta i brand e gli e-commerce a essere più competitivi sul mercato? Quali sono i vantaggi per chi vi sceglie?
Importante è sapere che Competitoor non è un costo per un’azienda, perché con le informazioni che raccoglie grazie al monitoraggio del mercato, il nostro cliente ottiene un vantaggio misurabile in termini di ore-uomo risparmiate e miglioramenti su fatturato e marginalità, grazie all’ottimizzazione dei prezzi e della pubblicità. Il vero problema che riscontriamo sia nei brand che nei retailer è che purtroppo in Italia molte aziende non hanno ancora la conoscenza sufficiente su come si opera online. Per esempio quasi tutti tendono a replicare attività di vendita sul web, quando il media ha precise caratteristiche che dovrebbero essere sfruttate diversamente. Per questo negli anni siamo evoluti e oggi siamo in grado di supportare i clienti anche dal punto di vista consulenziale. Questo è anche uno dei motivi per cui ci cercano molte agenzie e specialisti del settore, i dati che possiamo incrociare con le metriche aziendali (le visite, le vendite, i costi di acquisto) danno precise indicazioni non solo in termini operativi, ma anche a supporto della strategia nel medio lungo periodo.
Come si comunica una realtà come la vostra che si rivolge al mondo b2b?
La maggior parte dei nostri clienti ci ha cercato e trovato online grazie ai feedback di altri clienti soddisfatti, ma proprio perché stiamo diventando necessari a molte aziende che non sono ancora su Internet, cerchiamo di essere presenti anche in fiere, convegni, eventi di settore. Inoltre manteniamo una serie di partnership strategiche in quei settori che riteniamo più complessi da affrontare, come il mondo del farmaco, il lusso, la moda, la grande distribuzione e catene commerciali.
Quali sviluppi immaginate per Competitoor? Come si stanno evolvendo le richieste dei vostri clienti?
Competitoor è una micro azienda innovativa, leader del suo mercato che vuole diventare rapidamente grande e in Italia non è facile, ma abbiamo comunque davanti diverse strade interessanti. Per quanto mi riguarda, la vorrei vedere sempre più interconnessa al business dei nostri clienti: le aziende hanno enorme bisogno di dati di qualità per far evolvere i propri modelli verso un utilizzo migliore del web.