Il ritorno del Pubblivoro – Lanci e rilanci
Oggi analizziamo un nuovo brand che si affaccia al mondo della comunicazione e un brand classico che ritorna in tv dopo qualche anno di pausa.
Iniziamo con il nuovo. Very Mobile, il nuovo operatore virtuale di Wind Tre. Due video ben riusciti, veloci, divertenti e originali. Nella prima situazione il protagonista è un cane portato a passeggio. La prima considerazione che mi salta nella mente è la somiglianza del cane al fedele amico a quattro zampe degli spot di Fiorello per Wind. Se voluta, è una citazione particolarmente acuta che fa da ponte tra il marchio consolidato e il brand neonato. L’elemento centrale della storia è la scritta sulla serranda del negozio. Un gioco di parole simpatico e originale ben accompagnato dalla voce fuori campo che pronuncia più volte la parola “Very” per far ricordare il nuovo marchio. Molto intelligente la scelta di lasciare grande spazio all’infografica che ribadisce con forza il family feeling grafico e cromatico del brand.
Anche il secondo spot si muove sullo stesso concept della scritta sorprendente. Questa volta si trova sul casco della motociclista che invita al canto l’automobilista irrequieta che suona il clacson. Anche Findus, con 4 Salti in Padella, presenta due video. La differenza è improntata sul genere, in uno i protagonisti sono esclusivamente maschi mentre nel secondo si parla al femminile. Il concept di entrambi è quello di far intuire una situazione per poi intraprendere una strada diversa da quella attesa. La cosiddetta “cadenza d’inganno” che, se girata bene, lascia sempre un ottimo sapore in bocca allo spettatore.
La narrazione al maschile funziona molto bene. La situazione iniziale genera la giusta tensione, i primi piani e le luci rimandano a un immaginario forte come quello delle riunioni per la preparazione di una rapina o delle bische clandestine. La svolta sul fantacalcio sorprende e diverte, lanciando bene l’epilogo della cena tutti insieme con il prodotto promosso. Unico neo è l’incipit con il marchio del prodotto che rischia di condizionare la visione dei primi istanti dello spot, vanificando un po’ la tensione ben scritta e girata dello spot.
La narrazione al femminile non è al livello di quella del fantacalcio maschile, soprattutto perché potrebbe essere fraintesa. Infatti, una chiave di lettura possibile è che le tre colleghe (la situazione lavorativa è inequivocabile) invece di lavorare stiano cazzeggiando sui social e, non paghe, appena compiuta la fatica titanica di fare un post in tre si concedono la pausa pranzo. Insomma, sembra che tutta la capacità creativa si sia esaurita con il primo spot e che con questo ci si sia arresi alla prima idea sufficientemente valida.
Ma chi lavora nella creatività sa che il trucco per avere idee forti è quello di non accontentarsi né alla prima, né alla seconda e neppure alla terza idea.