OBE, Corbetta: «Il branded entertainment è centrale anche nell’emergenza»

Non-stop per l’attività formativa. A breve due nuove indagini e il Libro Bianco. Il 30 giugno il summit annuale in forma digitale

OBE – Osservatorio Branded Entertainment, l’associazione che studia e promuove la diffusione sul mercato italiano del branded content & entertainment come leva strategica per la comunicazione integrata di marca, ha presentato lo scorso 16 aprile, durante l’Assemblea Annuale dei soci, le attività in corso e il bilancio della prima parte dell’anno.

Assunta Timpone

Il secondo quarto del 2020 è stato inaugurato con l’elezione di due nuovi membri del Consiglio Direttivo: Assunta Timpone, Media Director di L’Oréal Italia, con oltre vent’anni di esperienza in marketing e comunicazione all’interno di realtà multinazionali, e Pietro Enrico, Brand On Solutions di Publitalia80, dove è responsabile dello sviluppo di nuove modalità narrative di marca per rispondere a specifiche esigenze di comunicazione delle aziende.

Le nuove nomine in Consiglio seguono i tanti nuovi ingressi nella compagine associativa nei primi mesi dell’anno: ActionAid, Al Femminile, Bayer, Buzzoole, ComUnica, Creval, Distillerie Branca, Engie Italia, Fastweb, Fremantle, Gruppo Barilla, Gruppo Montenegro, Guna, L’Oréal, Mondadori. Un bilancio più che positivo, dunque, quello di OBE, che prosegue l’impegno nelle attività di monitoraggio e ricerca, affiancando alle tradizionali attività di monitoraggio delle best practice italiane e internazionali, strumenti di informazione periodica riservati agli associati.

Pietro Enrico

Intensificato anche il fronte della ricerca a supporto dello sviluppo del mercato, con le prime due indagini, sul “Mercato Italia 2020”, in collaborazione con Nielsen, e sull’“Efficacia del BE in Tv”, in partnership con BVA Doxa, che verranno presentate durante il prossimo OBE Summit 2020. Prossimo al lancio anche il primo “Libro Bianco sul Branded Entertainment”, in collaborazione con Ce.r.Ta., centro di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e con il supporto di RTI, che sarà disponibile dalla metà di maggio, con i risultati di ricerca sulla definizione e tassonomia del BE e lo stato della industry in Italia.

L’edizione 2020 dell’annuale OBE Summit si terrà, invece, il 30 giugno in un nuovo format digital, accessibile liberamente e gratuitamente previa registrazione, e vedrà la partecipazione di speaker ed esperti del mondo delle imprese e della comunicazione.

Non-stop anche per corsi formativi e gli incontri organizzati da OBE Academy con un’offerta di formazione specifica per i manager della Comunicazione e del Marketing e i professionisti del settore: alle attività in aula, che ripartiranno nel secondo semestre, si affiancano ora webinar e appuntamenti all digital. Novità del 2020, il Master in Branded Content & Entertainment promosso da OBE in collaborazione con UPA e in programma a inizio a settembre. 

Laura Corbetta

«In questo momento la nostra industry ha una grande responsabilità nel sostenere i brand nella ricerca di forme e linguaggi di comunicazione adeguati al momento di emergenza in cui, per le aziende, diventa decisivo parlare del proprio purpose e del loro impegno – verso dipendenti, fornitori e clienti, ma anche comunità di appartenenza – più che promuovere prodotti e servizi – commenta Laura Corbetta, Presidente dell’Osservatorio del Branded Entertainment -. Mai come ora il BE si afferma come forma di comunicazione centrale nelle costruzioni di relazioni di valore tra brand e audience di riferimento. La crisi che stiamo vivendo rappresenta sicuramente anche una grande opportunità di cambiamento, per inaugurare un nuovo lessico in cui parole come solidarietà, condivisione, cura, autenticità, trasparenza e sostenibilità non ci sembreranno più solo astrazioni, ma i tasselli principali di nuove narrazioni di marca. Il contributo di OBE va in questa direzione: stare al fianco dei nostri associati e di tutto il settore del BE, con l’obiettivo di individuare i cambiamenti in atto, tracciare possibili linee evolutive e valutare l’impatto dell’emergenza su brand, consumatori e attori della filiera».

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