Domanda e offerta si incontrano nella piazza virtuale di Nubazaa
Da un gruppo di giovani italiani, residenti all’estero ma tornati in Italia per stare vicino alle loro famiglie, è nato Nubazaa, un social market-place che ha l’obiettivo di aiutare consumatori e imprese in questo periodo di difficoltà. I due fondatori Domenico Oliveto e Patrizio Ambrosetti raccontano a Touchpoint come è nato il progetto e come proseguirà.
Com’è nata l’idea e quali sono stati i primi passi per realizzarla?
Questa idea nasce nel bel mezzo della quarantena per il Covid-19. Siamo rientrati dall’estero per supportare le nostre famiglie e ci siamo ritrovati chiusi nelle nostre case davanti ai nostri computer. Abbiamo fatto crescere start up che sono diventate multinazionali e ci siamo chiesti cosa potessimo fare per dare una mano concreta al nostro Paese. Dopo poche ore di brainstorming è nata l’idea di Nubazaa. Il primo passo è stato quello di pensare al modello di business e riunire un gruppo di amici disposti come noi a mettersi al servizio di questa causa sociale.
Qual è il modello di business?
Si sta parlando molto di supportare le aziende e molti sono scesi in campo ma purtroppo le aziende non sono l’unica parte colpita da questa crisi economica. Anche i consumatori sono chiusi nelle loro case spesso in cassa integrazione e con poca volontà di acquistare beni e servizi in questo periodo. Abbiamo pensato che solo aiutando entrambe queste parti potevamo davvero dare il nostro contributo all’economia del paese. L’idea quindi è la creazione di un social marketplace che diventa uno strumento di visibilità per tutte le PMI e promuove offerte realmente di valore per i clienti. Gli imprenditori possono promuovere i loro beni e servizi senza l’aggravio di commissioni che su altre piattaforme e-commerce più conosciute vanno dal 20% al 50% del valore del bene e possono così offrire più sconti ai consumatori. Questi ultimi possono bloccare le offerte sul nostro marketplace al costo di un caffè, pre-ordinando il bene o servizio che andranno a ritirare una volta finita la quarantena.
Come si è sviluppato il progetto?
Nonostante tutti i limiti imposti dal lockdown, siamo riusciti a lanciare il progetto in 3 settimane lavorando senza sosta giorno e notte. Tutte le persone del team hanno offerto il loro tempo libero per la riuscita del progetto e dalla scorsa settimana siamo ufficialmente live, permettendo così a molte aziende di iscriversi e pubblicare le lore offerte. Vogliamo ringraziare apertamente tutto il team di volontari: Gabriele Scarfone, Stefano Coccia, Emma Agovino, Fernanda Sangue, Erica Lamonaca, Alessandro Russo, Daniele Salvatore, Filippo De Gennaro, Francesco Barbieri, Mirko Lanzafame, Sabina Fasciolo e Guido Fabbri.
Quali saranno i prossimi step?
Diffondere e fare conoscere questa iniziativa, per renderla disponibile al maggior numero possibile di aziende in difficoltà e aiutarle così a far ripartire le loro attività. Stiamo contattando comitati di quartiere, associazioni, organizzazioni di piccoli imprenditori e liberi professionisti e anche grandi federazioni. Molti ci scrivono da tutta Italia e stiamo avendo ottimi feedback e interesse.
Che tipo di clientela avete?
Puntiamo a una clientela molto differente. Dai millennials, i quali hanno già un’ottima abilità nell’acquistare online alle generazioni più adulte che da qualche anno stanno iniziando a fidarsi di più della tecnologia. Proprio per questo abbiamo puntato a
un’interfaccia del nostro social marketplace molto intuitiva e semplice. Da una semplice registrazione in qualche click a una prenotazione di offerta in poco più di 2 minuti. Pensiamo inoltre che partire dai quartieri delle città sia il segreto, vogliamo dare una vetrina online anche a chi normalmente non ce l’ha.
Come comunicate per attirare nuovi clienti?
Stiamo comunicando con tutte le principali associazioni di categoria e stiamo sensibilizzando l’opinione pubblica perché si capisca il valore di questa iniziativa. Sicuramente i canali social e media sono i primi che stiamo utilizzando per fare in modo che le persone ci conoscano e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, dal privato che ne parla ad amici all’associazione che ne comunica i vantaggi ai propri iscritti.
Utilizzate influencer per la comunicazione?
Oggi se vuoi essere riconosciuto sui social media non puoi fare a meno degli influencer e per questo stiamo selezionando quelli più adatti a rappresentare lo scopo sociale di questa iniziativa. Cerchiamo persone che vogliano comunicare e diffondere in maniera autentica il nostro messaggio.