Il Ritorno del Pubblivoro – I brand ritornano al mondo
I numeri confortanti del contagio, la bella stagione e la voglia di scappare dopo 100 giorni di paure, chiusura e incertezza ci danno la forza di immaginare la nuova normalità. Oggi commentiamo due belle pubblicità che rappresentano l’inizio del ritorno al mondo che conoscevamo. La scelta è di partire dai gesti semplici per raccontare una quotidianità di cui abbiamo nostalgia. La strada è quella giusta perché la piccola azione diventa universale e rappresentativa di tutti.
È questa la scelta di Q8 che con “Sulla tua strada” ci rappresenta il ritorno alla guida. Acuta la scelta di rappresentare gli automobilisti un po’ arrugginiti dopo la sospensione. Un po’ come quando si torna a fare sport dopo una lunga pausa. La rappresentazione è perfetta e le scene scelte sono estremamente rappresentative e diventano uno specchio naturale per lo spettatore. L’auto smarrita nel parcheggio, la batteria scarica, le scuse al papà delegate al post it per farlo sbollire prima di affrontarlo e i colpi di clacson alla povera ragazza sulla Panda che nonostante la “P” non viene risparmiata dagli altri automobilisti. Tutto molto credibile. Ma la parte più bella è il finale con il cartello “Tutte le direzioni” lanciato dall’automobilista che canta in solitudine incurante dell’intonazione. Cade un po’ la poesia con l’annuncio dei buoni carburante da dieci euro. Questo passaggio dalla poesia al denaro stona un po’. Ma mi piace pensare che dall’idea di questa promozione nasca il mandato per questo spot così ben riuscito.
Scelta diversa è quella di Ikea, che annuncia la riapertura dei propri punti di vendita con “Ripartiamo da casa”. Qui la sfida è difficile perché, considerata la voglia di tutti di uscire e lasciarsi alle spalle le costrizioni, l’azienda svedese è costretta a promuovere l’ambiente domestico e i suoi arredi. L’idea è quindi quella di creare un ponte tra quello che è stato e quello che sarà. Il messaggio è quello di aver vissuto l’ambiente domestico in modo diverso e quindi di pensare anche a come attrezzarlo al meglio per le nuove abitudini. Il salto è doppio carpiato con difficoltà dieci ma l’atterraggio è perfetto. Ottima la scelta di non mettere in evidenza i prodotti ma concentrarsi sulle persone. Infatti, gli arredi praticamente non si vedono, anzi, sono nascosti quasi a incuriosire e spingere lo spettatore ad andare a scoprirli da Ikea. Un omaggio, probabilmente non voluto, al grande artista Christo che ci ha lasciato qualche giorno fa, che del meccanismo del nascondere per mettere in evidenza ha fatto un’arte.