Mediaset, Confalonieri: sviluppo di MFE e lotta agli OTT e al dumping per la crescita del gruppo
L’assemblea degli azionisti di Mediaset ha approvato oggi i dati di Bilancio per l’anno 2019. Con l’occasione è intervenuto il Presidente Fedele Confalonieri. «Dopo un gennaio e un febbraio che avevano mostrato una discreta vitalità con ricavi pubblicitari in Italia superiori del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019, l’intero mercato pubblicitario italiano è stato investito dalla pandemia del coronavirus. Il successivo lockdown
e la gestione della crisi sanitaria hanno generato uno scenario completamente diverso
da quello che ognuno di noi si era immaginato, ha dichiarato sottolineando la velocità con cui ha reagito il gruppo di Cologno, mettendo in atto tutte le procedure di sicurezza per il personale, continuando ad andare in onda.
«Abbiamo messo in atto ogni misura necessaria alla continuità delle trasmissioni e della programmazione e difeso come un fortino i nostri studi, le nostre redazioni, i nostri spazi produttivi, essenziali alla continuità dell’offerta di contenuti, portatori di un valore ancora più necessario alle famiglie prigioniere nel lock-down – ha proseguito -. La più grande soddisfazione, l’orgoglio più forte vengono dalla nostra presenza nelle case degli italiani con un’offerta di qualità nei programmi, con uno sforzo gigantesco nell’informazione, con spazi rilevanti nella comunicazione sociale e di servizio. Ove ce ne fosse stato bisogno, Mediaset ha fornito un’ulteriore dimostrazione della imprescindibilità della sua presenza nella vita degli italiani in ogni circostanza. Durante gli ultimi tre mesi abbiamo adattato l’offerta editoriale delle nostre reti sempre
nell’ottica della massima qualità. Questo lavoro è stato premiato da ascolti record delle nostre reti, a dimostrazione della centralità e della forza dell’offerta editoriale di Mediaset».
Secondo il Presidente anche i target giovani hanno trovato in Mediaset un editore pronto a soddisfare le loro
esigenze di informazione e di intrattenimento con le piattaforme digitali, da MediasetPlay a Infinity, che hanno moltiplicato i propri risultati di consumo.
«La crisi è stata gestita e nello stesso tempo non abbiamo smesso di operare per garantire agli uomini e alle donne di Mediaset un futuro fatto di modernità e di crescita. È stata incrementata la partecipazione nel broadcaster tedesco ProsiebenSat1, raggiungendo una quota vicina al 25% dei diritti voto. Di fatto questa quota ci dà il diritto di partecipare da protagonisti al consolidamento europeo e al futuro di una grande azienda televisiva, leader nel più grande mercato pubblicitario d’Europa. Questo investimento si colloca all’interno della strategia di crescita di Mediaset, iniziata nel giugno del 2019 con il lancio di MFE-Mediaforeurope. Dal punto di vista strategico, operativo e industriale, l’operazione si pone l’obiettivo di creare
un gruppo media paneuropeo nel settore dell’intrattenimento lineare e non lineare, con una posizione di leadership nei propri mercati di riferimento, una solida struttura patrimoniale e una scala che consenta di essere maggiormente competitivi nel futuro scenario di consolidamento del settore media in Europa. Dopo oltre un anno dall’annuncio di MFE, siamo ancora più convinti della necessità e della bontà di questo progetto».
Un’operazione di sviluppo, quella di MFE, che però viene rallentata dall’ostruzione di Vivendi.
«Una contesa nata da una violazione del nostro buon diritto, che ci ha inferto grossi danni, bloccato per molto tempo una parte del nostro capitale e che oggi frena un sacrosanto diritto al nostro sviluppo. Lo stesso sviluppo paneuropeo che loro stanno tentando di implementare anche attraverso questa azione anticoncorrenziale. Una gigantesca perdita di tempo e di soldi, che si risolverà in Tribunale. Un esempio
negativo di campagna malriuscita per la conquista ostile di un’azienda», ha commentato Confalonieri, sottolineando il risultato dello scorso 19 giugno presso il Tribunale di Milano, con l’ordinanza che contiene passaggi particolarmente rilevanti per il futuro dell’operazione MFE.
Passando all’esame dei dati di bilancio, Confalonieri ha ricordato la crescita del Risultato netto consolidato di 190,3 milioni di euro (76,3 milioni per l’Italia). I ricavi pubblicitari lordi di Mediaset sono stati 1.939,0
milioni di euro nel 2019 rispetto ai 2.112,2 milioni di euro del 2018. Senza considerare i fattori di discontinuità, l’andamento organico della raccolta Mediaset 2019 mostra un calo del 3,6%, un dato migliore di quello del mercato che al netto dell’effetto dei Mondiali di Calcio 2018 registra un risultato del 4,2%.
Per quanto riguarda gli ascolti televisivi, «Mediaset è leader in Italia sul target commerciale con il 35,1% di share in prima serata e il 34,0% nelle 24 ore. Canale 5 è stata la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima serata (16,6%) sia nelle 24 ore (16,0%). Anche Mediaset España mantiene la leadership assoluta nelle 24 ore con il 28,9% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nel totale giornata (14,8%) e in prima serata (14,8%)».
Un risultato reso possibile grazie all’impegno commerciale di Publitalia, in un contesto in cui «la Rai non
ha mai cessato la pratica scorretta dell’abbassamento dei prezzi della pubblicità tramite sconti selvaggi, con il risultato di bruciare valore e sottrarre risorse agli investimenti in contenuti originali. Nel 2019 abbiamo ulteriormente rafforzato la nostra leadership crossmediale nelle piattaforme in cui operiamo (tv, radio, digital). La nostra azienda oggi ha raggiunto un livello tecnologico e di innovazione non secondo a nessuno in Europa tra i nostri pari. Basti guardare alle innovazioni implementate nel campo dell’adtech, della profilazione dei target e della distribuzione dei nostri contenuti, lineari e non lineari, su tutte le piattaforme, in particolare sulle televisioni connesse. I nostri canali tv continuano a essere focalizzati sulla produzione di contenuti locali (15 mila ore di prodotto Made in Mediaset). Una strategia oggi seguita da altri broadcaster europei e che non verrà messa in discussione nel contesto di MFE. I contenuti originali sono la risorsa più importante e rappresentano il punto di forza della nostra programmazione e la caratteristica distintiva rispetto alla competizione emergente. Aumentare la produzione di contenuti locali e fortemente identitari di intrattenimento, di cinema e di fiction, rimarrà prioritario in avvenire, visto il successo e il vantaggio competitivo che ce ne deriva in raffronto agli operatori internazionali (Netflix, Amazon Prime Video). Stiamo lavorando con successo per riconquistare le nostre posizioni presso il pubblico con la fiction».
Il Presidente ha poi ribadito il concetto di scorrettezza concorrenziale degli Over-the-top e la necessità di misure da parte dell’Autorità Antitrust europea come la Direttiva Avms (Servizi media audiovisivi) e la Direttiva Copyright in fase di recepimento in Italia.
Secondo Confalonieri, in Italia «la concorrenza non è “fair” neppure a livello locale dove la Rai, italianissimo protagonista di punta dello scenario dei media, ha dato vita ormai da anni a una pratica scorretta e anticoncorrenziale, fatta di una politica di sconti molto aggressiva, resa possibile unicamente dalla presenza del canone di cui Rai è unica beneficiaria. Il dumping più volte denunciato è stato accertato da AgCom che ha rilevato come la condotta di Rai nella vendita degli spazi pubblicitari non sia trasparente e non garantisca la
concorrenza ad armi pari con gli altri operatori privati, che hanno nella pubblicità l’unico introito.
Auspichiamo che cessi questa inaccettabile politica di mortificazione del valore della pubblicità, questa pratica anticompetitiva, altresì un ritorno a un confronto concorrenziale pubblico-privato equo e anche una rifocalizzazione della Rai come servizio pubblico, con un ruolo di equilibrio per tutto il sistema».