Days, il trionfo delle emozioni
Renzo Arbore, Davide Arduini, Lorenzo Cappannari, Massimiliano De Blasi, Roberto Liscia, Cecilia Nostro, Valentina Parenti, Giacomo Poretti, Giancarlo Sanpietro e Andrea Stillacci ieri sono stati i protagonisti della terza e ultima giornata dei Touchpoint Days, l’appuntamento organizzato da Oltre La Media Group per promuovere la cultura della comunicazione. Focus ancora una volta l’Engagement, raccontato da una pluralità di punti di vista. Nel pomeriggio, condotto dall’editore Giampaolo Rossi e dal Direttore di Touchpoint Andrea Crocioni, gli ospiti hanno cercato di affrontare il tema rispondendo alla domanda “testa o cuore?”. Si arriva al target grazie alla tecnologia, o passando per le emozioni? L’evento è stato organizzato con il supporto dell’agenzia Mai Tai.
Renzo Arbore, Showman
L’improvvisazione è sempre stata fondamentale per me, il pubblico vedeva come ci divertivamo a fare questo lavoro e questo è stato l’elemento di successo. Purtroppo oggi nascono pochi improvvisatori anche sulla rete. Le nuove tecnologie le ho scoperte nel 2007 quando ho lanciato renzoarborechannel.tv dove propongo mie scelte di tv musica spettacolo… Sono molto grato ai social, sono un veicolo straordinario e sono molto liberi. Io pratico giornalmente la rete, senza fanatismi, ma mi spiace che i ragazzi la usino solo per videogiochi o contenuti brevissimi e non come enciclopedia per imparare le fondamenta dello spettacolo e della musica. Se noi 80enni avessimo avuto quel serbatoio sarebbe stato tutto diverso…
Davide Arduini, Presidente di Acqua Group
L’emozione che ti dà la presenza fisica non potrà mai essere sostituita: la mia visione è che gli eventi torneranno a essere fisici ma bisognerà avere tutto sotto controllo. Questa è la tendenza: abbiamo fatto tanti eventi digitale e abbiamo imparato a fare ottimi progetti. Sicuramente ora è il momento degli eventi ibridi, di attività in presenza con collegamenti in streaming per chi non potrà esserci fisicamente, ma non appena si potrà tornare in presenza lo faremo, è insisto nell’uomo avere voglia di socialità. Online non si riescono a trasmettere certe emozioni
Giacomo Poretti, comico attore e sceneggiatore
In teatro, davanti a un pubblico, l’attore e il comunicatore si rendono immediatamente cono se c’è il riscontro, può anche essere rischioso: ho vissuto delle situazioni difficili con poco pubblico o senza risate … ma nel momento in cui lo spettacolo funziona è straordinario. Facendo cinema e scrivendo libri invece sai che stai dialogando con qualcuno e hai un riscontro successivamente, è un lavoro diverso.
Senza la passione, senza il cuore e senza l’anima non saremmo mai partiti con il progetto per il Teatro Oscar. Ma senza la testa rischi di deragliare.
Roberto Liscia, Presidente di Netcomm
Bisogna ritornare all’uomo: cosa vuole l’individuo? A volte vuole fare un acquisto emozionale, a volte razionale. Ci sono modelli di acquisto diversi a seconda di quello che il consumatore cerca: ogni acquisto ha in sé una serie di caratteristiche funzionali emozionali razionali e per questo è necessario impostare il giusto percorso per rispondere alle aspettative del consumatore. Le tecnologie a disposizione sono molteplici, dalla realtà virtuale ai social: i retailer devono sfruttare tutte le possibilità per arrivare velocemente e in maniera facile alla testa e al cuore delle persone.
Lorenzo Cappannari, Ceo e Business Developer di AnotheReality
Realtà virtuale e realtà aumentata possono, in modi diversi, aiutare i retailer. Basta poco, un’esperienza immersiva anche semplice, per creare engagement. La chiave è il gioco, che è il punto di partenza ma non basta: la tecnologia va usata in maniera creativa per coinvolgere le persone. Le due caratteristiche principali che bisogna tenere in considerazione parlando di tecnologie immersive sono l’interattività e il senso di presenza. La creatività di per se stessa deve essere integrata nel design con una serie di paletti: in questo modo si esprime al meglio.
Massimiliano De Blasi CRM Manager Nissan
Con Anothereaily abbiamo realizzato un progetto che teneva ingaggiato il cliente con una prima fase a casa, attraverso un gaming online, e in secondo luogo in concessionaria attraverso realtà virtuale e realtà aumentata. Quello che occorre tenere sempre in considerazione è che bisogna portare il cliente all’interno dell’esperienza, anche nella banale proposizione di un’offerta. La memoria dell’esperienza è ciò che porta davvero valore al brand.
Valentina Parenti, CEO Valentina Communication e Co-Founder Gamma Donna
Essere imprenditori è difficile, mantenere la motivazione alta non è semplice: attraverso il Gamma Forum abbiamo la possibilità di vedere che nonostante tutto c’è un Italia che funziona, un’Italia creativa con giovani e donne che decidono di restate in questo paese: questo ci dà forza interiore e passione. Inoltre intorno al Gamma Forum ruotano non solo le startup ma anche grosse corporate che ci danno una finestra privilegiata sull’evoluzione dei grandi trend del mondo. Oggi le tecnologie rappresentano una straordinaria opportunità ma senza cuore non vai lontano.
Cecilia Nostro Co Founder Friendz
Con la nostra app aiutiamo le aziende a coinvolgere persone comuni per creare nuovi prodotti servizi. Il contesto in cui è nato Friendz è stato particolare, molto libero e giocoso. Poi con il passare del tempo ci siamo resi conto che l’azienda è un team in cui è fondamentale la gestione dell’equilibrio. Il cuore inventa e crea e la testa mette a terra: mi sono convinta dopo 5 anni che serve anche la testa.
Andrea Stillacci Presidente e Fondatore Herezie Group
L’engagement parte da una base che è sempre la stessa: gli esseri umani. Si evolve la tecnologia che serve a dare vita alla comunicazione ma gli essere umani hanno una base comune: l’evoluzione è del come e meno del cosa. Engagement è una parola di origine francese: “metre en gage”, dove gage significa contratto quindi vuol dire mettersi d’accorto su un contratto. Il contratto è un’idea, un ponte di comunicazione, l’engagement è una connessione. In tutto questo i dati servono, ma vanno “scaldati”: non possiamo sulla base dei dati cercare cosa il pubblico vuole sentirsi dire e dirglielo, l’immedesimazione deve nascere spontanea.
Giancarlo Sampietro, General Manager di Kiwi
Un consiglio con la testa per i nostri clienti: usare il patrimonio di informazioni che abbiamo a disposizione per ascoltare davvero il consumatore. Spesso le aziende non prestano la giusta attenzione agli insight che arrivano in maniera spontanea. Un consiglio con il cuore: sapere che solo l’emozione sposta e fa scegliere davanti allo scaffale, quindi prestare molta attenzione al cuore delle persone. Ma è la testa che serve per arrivare al cuore.