PV Agency: per gli eventi del futuro un mix tra fisico e digitale
PV Agency, agenzia leader nel settore degli eventi, incentive, congressi e promotion dal 1974, presenta oggi i risultati di una ricerca condotta in house sui propri clienti sullo status degli eventi in Italia post-Covid 19. Un’indagine completa che mostra come la recente pandemia ancora in corso abbia decisamente cambiato le sorti di questo comparto ma soprattutto come le aziende sono intenzionate ad agire nell’immediato futuro.
Un panel composto principalmente da multinazionali (66%) e grandi aziende italiane (26%) operanti nei settori industriali e farmaceutico dove le tipologie di eventi organizzati da queste realtà spaziano tra formazione e training (33%), convention e congressi (28%), viaggi incentive e roadshow (14%), eventi stampa e lanci prodotto (12%).
Dalla ricerca emerge chiaramente un forte senso di incertezza, opzione selezionata dal 33% dei rispondenti per rispondere allo status del momento, seguita da confusione (20%) e frustrazione (14%). Seguono due emozioni contrastanti come ansia e resilienza (11%) mentre solo un 3% si dichiara ottimista. È chiaro che la situazione economica e sanitaria del Paese e globale non ancora totalmente risolte continuano a giocare un ruolo dominante in tutto ciò.
In tutta questa situazione emerge chiaramente il ruolo chiave giocato dal digitale anche perché ben il 91% delle aziende coinvolte nello studio ha attivato il lavoro da remoto per far fronte al periodo. Tanti gli aspetti positivi come la possibilità di ottimizzare dei costi e una decisa maggiore flessibilità che spingono il 74% a confermare questo modus operandi anche per il futuro.
«Questo è un dato rilevante. Di sicuro ci aspettiamo un passo verso la digitalizzazione anche se, al contempo, le aziende e gli utenti hanno voglia di ritornare ad incontrarsi. Per un primo periodo quello che prevediamo è la nascita di formati di eventi “ibridi” che fonderanno insieme il digitale al fisico. Da sempre attivi in questo settore, il passaggio immediato al digitale è stato per noi naturale in modo da continuare a rispondere alle esigenze dei nostri Clienti alla luce di una situazione completamente cambiata. L’esperienza nel settore ci ha portato a poter rivedere la nostra offerta di servizi e siamo sicuri di poterla riadattare ora che lo scenario sta di nuovo cambiando perché questa flessibilità è la nostra forza», afferma Valentina Aquilino, CEO PV Agency (nella foto).
Ma come incide tutto questo sugli eventi? Il digitale sarà di sicuro un ottimo alleato. La metà degli intervistati, infatti, pensa al prossimo possibile evento in chiave esclusivamente virtuale (51%), un 20% è indeciso mentre quasi un’azienda su tre (29%) auspica il ritorno al fisico. Questo perché gli eventi rimangono un asset chiave per le aziende che, piuttosto che rinunciare, preferiscono optare per trasferimenti di budget dal fisico al virtuale senza allocare questi costi ad altro (60%). C’è un ulteriore 30% ancora in fase di valutazione mentre il 9% dichiara di essere stato visionario e di aver già allocato un budget dedicato a questa tipologia di eventi.
Cosa riserverà il futuro? La maggior parte delle aziende (34%) interrogate su come prevedono il futuro degli eventi di dimostrano ancora incerte a fronte di un 29% che opta per mantenere le presentazioni e gli eventi collaudati/necessari/strategici seguendo le direttive dell’OMS. Il 20%, invece, non rinuncia alla forza del digitale ipotizzando eventi/presentazioni/meeting/formazione tramite piattaforme digitali tailor made e brandizzate.
Difficile sapere cosa potrà accadere nei prossimi mesi anche se c’è unanimità da parte delle aziende su cosa cambierà maggiormente post pandemia. Il 40% dei rispondenti è convinto che ci sarà una “riscoperta del valore della socialità” mentre un più tiepido 14% vota per “scoprire nuovi modi di lavorare”. A seguire a pari merito si collocano “l’impegno nel costruire una società con meno contraddizioni sociali e ambientali” o nello “scoprire una scala di priorità “naturali” precedentemente dimenticata” (11%), il 6% sceglie l’opzione per cui “saremo meno globalisti”.
«Abbiamo attraversato mesi difficili e siamo ancora in una fase di forte transizione dove, come emerge da questo studio, le aziende non sanno bene che direzione prendere – dichiara Luca Aquilino, CEO PV Agency (nella foto a destra) -. Due le grandi evidenze che mi preme sottolineare: l’incredibile valore del digitale che non perderemo assolutamente e l’interesse e la percezione del valore aggiunto delle aziende per gli eventi. Sicuramente mi aspetto che questo comparto subirà una profonda trasformazione e assisteremo alla nascita di nuove concept che fonderanno insieme fisico e virtuale. Noi ci stiamo già lavorando».