La conoscenza ci salverà?

Immagino che in quest’anno di clausura sociale globale (totale o parziale), molti si siano posti quesiti tipo “Cosa sarà?”, attingendo a fonti acquisite attraverso studi o mettendo sotto pressione l’onniscienza della rete per ritrovare dei centri di gravità contingenti. Succede. Si passa dai tomi universitari alle risorse più a portata di click, date le circostanze.

 

La top list della mia personale ricerca trova al secondo posto i Monty Python, con il loro “The meaning of life”

 

e…. rullo di tamburi… Bill Bernbach!

Secondo me, l’aforisma “Knowledge is ultimately available to everyone. Only true intuition, jumping from knowledge to an idea, is yours and yours alone.” (tradotto da Google: “La conoscenza è alla fine disponibile per tutti. Solo la vera intuizione, che passa dalla conoscenza a un’idea, è tua e solo tua.”) ci sta tutto.

Visto che tutta la somministrazione di conoscenza (anche quella accademica) è ormai accessibile attraverso le piattaforme online, forse risvegliare l’intuizione potrà aiutarci a fare la differenza tra il distinguersi e l’estinguersi dopo la pandemia, quando la Quarta Rivoluzione industriale sarà consolidata. Oltre ogni risposta a quesiti incerti per i motori di ricerca. La sfida è aperta: qual è la tua top list?

Bio dell’autore: 

Ingredienti: 5% di punk rock; 50% di esperienza nel marketing communication business; 35% di esperienza accademica internazionale; 10% di nomadismo asiatico

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