Mediaset paga il conto al Covid nel 1° semestre: in calo ricavi e raccolta (-24,5%). Ottimismo sui restanti 6 mesi
Mentre tutto lascia supporre a un tentativo di riappacificazione con Vivendi (sembrerebbe imminente un incontro tra Pier Silvio Berlusconi, Amministratore Delegato del Biscione, e Arnaud de Puyfontaine, Amministratore Delegato del colosso francese, incontro che però non è stato confermato, ma che si è reso necessario dopo le decisioni dei tribunali internazionali che hanno bocciato di fatto la partenza di MFE), Mediaset ha rilasciato questa mattina i dati relativi al 1° semestre, dopo l’approvazione del Cda riunitosi ieri sotto la presidenza di Fedele Confalonieri.
La nota ufficiale sottolinea la buona partenza nel primo bimestre con un andamento nettamente positivo a cui ha fatto seguito, nei mesi successivi, un forte rallentamento della raccolta pubblicitaria sia in Italia sia in Spagna, a seguito delle misure restrittive di lockdown, progressivamente allentate solo dalla seconda metà di maggio in Italia e dal 21 giugno nel Paese iberico. L’impatto del lockdown è stato attenuato dalle tempestive azioni di contenimento dei costi: una forte reattività che ha prodotto la crescita della generazione di cassa e una conseguente sensibile diminuzione dell’indebitamento.
I ricavi netti ammontano a 1.166,4 milioni di euro rispetto ai 1.482,5 milioni dello stesso periodo del 2019. In Italia, i ricavi si attestano a 791,3 milioni a fronte dei 1.002,2 milioni del primo semestre scorso. In Spagna sono stati registrati ricavi per 375,1 milioni rispetto ai 482,5 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. I costi complessivi sono in calo a 1.134,7 milioni di euro. Il Risultato operativo (Ebit) è stato di 31,7 milioni di euro con un Utile netto di -18,9 milioni rispetto ai 102,7 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente e un Free cash flow in crescita a 212,1 milioni.
Decisivo, sottolinea il gruppo nella nota, il calo generale dei ricavi pubblicitari televisivi lordi. In Spagna si sono attestati a 325,1 milioni di euro rispetto ai 472,9 milioni dello stesso periodo del 2019. In Italia, sono stati di 744,2 milioni a fronte dei 985,2 milioni del pari periodo 2019. Nei primi due mesi dell’esercizio in Italia, il gruppo di Cologno aveva registrato una crescita pubblicitaria pari al +2,1%, i successivi quattro mesi hanno visto la sospensione di numerose campagne e il conseguente calo dei fatturati. Tuttavia, sulla base dei dati elaborati da Nielsen, nel primo semestre 2020 Mediaset ha avuto un andamento della raccolta migliore rispetto a quella del mercato pubblicitario complessivo che ha subìto una flessione del 26,8%. «Nei primi sei mesi dell’anno il calo dei ricavi pubblicitari è stato del 24,5% e nel solo periodo post lockdown tra fine maggio e tutto giugno ha raggiunto il 26%, ma già luglio, agosto e settembre sono positivi rispetto agli stessi mesi del 2019», ha commentato Matteo Cardani, General Manager Marketing di Publitalia nella conference call con gli analisti finanziari.
Per quanto concerne gli Ascolti televisivi, anche nei primi sei mesi 2020 le reti Mediaset confermano la netta leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna in tutte le fasce orarie. In Italia, Mediaset ha ottenuto il 34,5% di share nelle 24 ore e il 36,5% in prime time sul target commerciale registrando una sensibile crescita d’ascolto rispetto al 2019 con una performance superiore a quella di tutte le altre aziende concorrenti. La nota segnala, in particolare, il primo posto di Canale 5 e il terzo posto di Italia 1 in tutte le fasce orarie sul target 15-64 anni. In Spagna, le reti Mediaset España sono leader con una share del 29,6% nelle 24 ore sul target commerciale. Telecinco è prima rete spagnola con il 14,6% di share nelle 24 ore sul target Individui.
Evoluzione prevedibile della gestione
Nel periodo luglio-agosto l’andamento dei ricavi pubblicitari del Gruppo ha proseguito il trend di miglioramento, riflettendo la progressiva normalizzazione del mercato e della situazione economica generale successiva alla fase di lockdown. In particolare, in Italia da luglio i ricavi pubblicitari sono tornati in positivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente anche senza considerare il beneficio della disponibilità nel mese di agosto di alcune partite della fase finale della UEFA Champions League. In Spagna, in un periodo ancora condizionato da andamenti irregolari dei contagi, l’andamento dei ricavi adv ha evidenziato un netto miglioramento rispetto al calo registrato nel secondo trimestre, con un differenziale che, seppur negativo rispetto al primo semestre 2019, risulta molto contenuto.
Nel mese di settembre, in concomitanza con l’avvio della nuova stagione televisiva, in Italia le prime evidenze sull’andamento della raccolta pubblicitaria sono positive ma il contesto generale di mercato rimane ancora estremamente fragile e caratterizzato da una visibilità a breve e medio termine estremamente limitata. Qualora nelle prossime settimane le condizioni dell’emergenza sanitaria non richiedessero ulteriori misure restrittive e si verificasse l’atteso consolidamento della situazione economica generale, i risultati economici del Gruppo nel 2° semestre dovrebbero gradualmente migliorare rispetto a quelli dei primi sei mesi dell’esercizio, conclude la nota.