Touchpoint Days: identità, la formula vincente è singolare
Mario Volanti, Luca Licandro, Vinicio Contini, Massimiliano Bosio e Sonia Peronaci sono stati gli ospiti dell’ultima giornata dei Touchpoint Days\\Identity: oggi pomeriggio, dagli studi di Fabbrica di Lampadine a Milano, l’editore Giampaolo Rossi e la giornalista di Touchpoint Laura Buraschi hanno condotto il terzo incontro, che ha visto il trionfo del “singolare” nella sfida con il “plurale”.
La brand identity, secondo la maggior parte degli intervistati, deve nascere dall’azienda, dal suo credo e dai suoi valori, e non dal target a cui si rivolge. Ma non cala ancora il sipario: domani sera alle 18.30 spazio infatti ai Touchpoint Awards\\Identity che il pubblico potrà seguire in streaming.
Saranno premiati i migliori progetti nelle seguenti categorie: Corporate Identity, Company Literature, Product Identity – health&wellness, Promotional Identity, Type Design, Product Identity – Food, Green and Sustainability, Product Identity – Private Label, Product Identity – Beverage, Sytem Identity, Brand Naming, Logo Design, Brand Identity B2B, Brand Manual, Digital Product, Green Product Design. Tra questi sarà annunciato anche il vincitore del Grand Award, che si aggiudicherà il trofeo disegnato dal Maestro Ugo Nespolo.
Per assistere alla diretta, a partire dalle 18.30: https://vimeo.com/465168151
Mario Volanti, Editore e Presidente di Radio Italia
Bisogna partire da sé stessi e fare qualcosa di originale. Radio Italia è nata da sé, come idea di qualcosa che non c’era sul mercato e ha avuto la fortuna, oltre alla capacità e al lavoro, di potersi affermare nel tempo. Nel 1982 quello che mancava in Italia era una radio che trasmettesse musica italiana. Mattone dopo mattone abbiamo costruito questo edificio che nel tempo si è rafforzato e da iniziativa pionieristica si è trasformato in azienda, oggi una delle più grosse del settore. “Solomusicaitaliana” è il claim che sta all’origine di tutto, non esplicitarlo sarebbe stato sbagliato.
Luca Licandro, Group Client Director di Artefice Group
Noi crediamo che ci vuole il connubio delle due anime, lavorare sia sull’emozionalità, sull’emotività, fondandosi primariamente sull’identità e i valori che devi portare avanti, ma sono più sbilanciato sul “cuore”, sul portare avanti i valori dell’azienda, perché in questo modo si riesce a raggiungere un pubblico più ampio possibile perché è poi con la qualità dei prodotti, con un senso di appartenenza si riesce a far arrivare un singolo prodotto ai più.
Vinicio Contini, Direttore Generale del Consorzio Produttori Latte Maremma
Il Consorzio pur rimanendo fermo e ancorato al territorio in maniera profonda, si è affidato ad Artefice: era dal 1961 che utilizzavamo la stessa immagine e necessitavamo di fare questo percorso. La nuova immagine della mucca che scalcia è stata accolta con entusiasmo dal pubblico e ha fatto comprendere come, in un momento in cui il prodotto latte viene a volte additato come qualcosa da eliminare, il Consorzio invece ha una reazione di rivitalizzazione: ci siamo, crediamo nei nostri prodotti, crediamo nei nostri valori che sono legati al territorio.
Massimiliano Bosio, CEO ed Executive Creative Director di Nascent Design
Nonostante tutti i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, le marche e i brand sono ancora importanti. Il cambiamento più importante, la vera disruption è stata la digitalizzazione: anche i brand devono capire come diventare dei digital brand anche quando non hanno dei business nativi digitali e capire come vivere in contesti molto fluidi, dinamici e intangibili, in alcuni casi non controllabili. Occorre ricordare che l’identità non è solo visiva, ma parte dal perché: il tema centrale è quello della rilevanza.
Sonia Peronaci, cuoca e imprenditrice digitale
Il segreto è essere se stessi e piacere per quello che si è: soprattutto sui social ci sono diversi modi di esprimersi e interfacciarsi con il pubblico, c’è chi racconta tutto e chi è più riservato. Il successo è anche piacere a prescindere. Io cerco di rimanere fedele a me stessa, dico di no alle cose che non mi piacciono e soprattutto cerco di mantenere un rapporto di amicizia ma anche molto professionale. Se fai un po’ di tutto poi non sei più niente.