Il Ritorno del Pubblivoro – Quando l’energia ci sprona a comportamenti virtuosi
Più aumenta la competizione, più le aziende sono costrette a fare la differenza alzando il livello di servizio o dei prodotti che vendono e, contemporaneamente, differenziandosi facendo emergere la propria unicità dal punto di vista identitario e valoriale.
Ma questo non basta. Bisogna che il cliente abbia gli strumenti per poter apprezzare queste differenze. Diventa indispensabile quindi promuovere la cultura di settore in modo da aumentare la consapevolezza del possibile cliente. Consapevolezza e crescita che fanno in modo che possa distinguere quegli elementi identitari e valoriali che possono spingere verso l’acquisto e la fidelizzazione. Chi segue la mia rubrica sa quanto io apprezzi la comunicazione contemporanea nel senso stretto del termine, che funziona nel momento in cui viene prodotta e che riesce ad essere moderna.
Ma le pubblicità che metto in evidenza oggi fanno un passo ulteriore verso la contemporaneità prendendosi, in questo caso, dei rischi forse eccessivi. Infatti, entrambe fanno leva sulla responsabilizzazione dell’individuo proprio durante la pandemia in cui, grazie a “socializza responsabilmente” “restiamo a casa” “indossa la mascherina” “mantieni la distanza di un metro”, siamo bombardati di appelli quotidiani che ci spingono ad agire responsabilmente.
In più Eni Gas e Luce con i suoi spot colpevolizza la persona attraverso la voce degli elettrodomestici che correggono i comportamenti del cliente e indicando poi la strada da seguire corretta. L’idea è supercontemporanea e stramoderna ma rischia di battere su un nervo indolenzito. Comunque ne apprezzo il coraggio e, appunto, la spinta a rappresentare il tempo che stiamo vivendo. Lo spot è girato molto bene e l’idea dei fumetti, insieme allo scambio ritmato di battute, rendono lo spot piacevole con un’ottima fluidità di visione.
Corre meno rischi percorrendo la stessa strada E.ON che, con un’ottima intuizione, fa leva sul fatto che la somma dei comportamenti singoli diventa un risultato di gruppo, ovvero trasforma il plurale degli “Io” in un grande “Noi”. Nella sua semplicità lo spot funziona bene, con un finale che manifesta anche in maniera chiara il vantaggio che si ha nell’utilizzo dei servizi del gestore.
In sintesi, due pubblicità molto moderne dove Eni Gas e Luce osa di più con coraggio ed E.ON traccia una linea narrativa tradizionale che si fa vedere volentieri. Entrambe funzionano. Chi vince? Questa volta lascio il giudizio a voi (mi raccomando con responsabilità!)