Il Ritorno del Pubblivoro – Verso Natale: la difficile impresa di conciliare tradizione e pandemia
Dopo Halloween inizia l’avvicinamento al Natale. Un Natale senza precedenti che può disorientare il mondo della comunicazione. Concentrarsi sulla tradizione facendo finta che la pandemia non esista oppure essere più reali del Re con un po’ di sano cinismo? O citando il grande Troisi che rispose alla domanda “Meglio un giorno da leone o cento da pecora?” con “non possiamo fare cinquanta giorni da orsacchiotto?” e rimanere nella terra di mezzo.
Io penso che ogni scelta possa essere giusta se la narrazione è convincente e il concept creativo centrato. Oggi mettiamo la lente di ingrandimento su due pubblicità che interpretano il Natale con la giusta poesia, senza nascondersi dallo stato attuale.
Due pubblicità che mi hanno emozionato senza capire se fosse perché particolarmente riuscite o perché io, essendo ormai verso i cinquantatré, in questo periodo difficile sia particolarmente sensibile alle storie poetiche scritte e rappresentate bene.
Iniziamo con Coca-Cola che racconta il Natale 2020 partendo dalla tradizione della famiglia per sviluppare una storia piena di imprevisti e sfide da vincere e quindi perfettamente allineata ai tempi che stiamo vivendo. Il protagonista è il papà che sente la responsabilità di mantenere la promessa fatta alla figlia di consegnare la letterina a Babbo Natale. Quindi intraprende un viaggio epico che rischia di fare disattendere il vero desiderio della figlia che ha richiesto a Santa Claus. Sarà lo zampino di Babbo Natale aiutato dal Truck Coca-Cola ad aggiustare tutto e a ricongiungere padre e figlia per festeggiare insieme il 25 dicembre. Anche se il finale è prevedibile è comunque piacevole, il racconto è ben girato e soprattutto la prima parte con gli imprevisti è scritta molto bene.
Amazon invece vuole fare i conti con la realtà che stiamo vivendo in maniera più diretta, il terreno è scivoloso ma il risultato è eccellente. Le scelte coraggiose, se ben pensate, riescono sempre molto bene. Tutto è centrato su una preparazione molto meticolosa e dedita di una ragazza che è scelta come protagonista per un saggio di danza. A pochi giorni dal debutto lo spettacolo viene annullato per la pandemia. La sorellina, per confortare la giovane danzatrice, organizza un’esibizione live in cortile ingaggiando il pubblico/condominio che assisterà dai balconi. Un faro acquistato su Amazon darà teatralità al tutto. Che dire. Bello tutto: storia, fotografia e musica.
Probabilmente in queste giornate di bollettini di guerra e di numeri negativi questi minuti leggeri e profondi allo stesso tempo ci riportano a una sensibilità che facciamo fatica a trovare nel quotidiano e trovano un loro perché indipendentemente dalle finalità commerciali.