Madvertise amplia la propria offerta mobile con la realtà aumentata

Tutti ci ricordiamo quando nel 2016 una marea di persone si riversava sulle strade muovendosi nello spazio come alla ricerca di qualcosa. In quell’anno infatti la novità più eclatante fu il gioco free-to-play Pokemon-Go che catturava l’attenzione di molti grazie all’uso della realtà aumentata geolocalizzata, offrendo un’esperienza del tutto nuova, interattiva e unica nel suo genere rendendo il mondo reale un vero e proprio campo di gioco.

Con il passare degli anni attraverso un’analisi multidisciplinare e a seguito di non pochi cambiamenti a livello globale l’idea della realtà aumentata ha cambiato forma, mutando in maniera consequenziale e offrendo a tutti grandi opportunità di applicazione.

Nel 2020 Madvertise, realtà consolidata nel mondo dell’adtech mobile sin dal 2008, si è riunita e confrontata con Dilium, startup innovativa milanese pioniera di Tecnologie di frontiera come il Machine Learning & AI, Blockchain & Realtà Aumentata.

Da questa tavola rotonda è nata, attraverso una partnership esclusiva, la possibilità di unire l’universo della Realtà Aumentata con i principi del digital marketing, dando vita a prodotti in ambito advertising e di intrattenimento che offrano esperienze nuove ed altamente coinvolgenti per gli utenti.

 

Come funziona l’AR e come può essere integrata all’interno di una strategia di marketing?

 

In un mondo in cui le aziende devono rimanere costantemente ricettive alle richieste del mercato per intercettare i bisogni e desideri dei consumatori – sempre più sfuggenti data la crescente esposizione agli stimoli esterni – fare proprio uno strumento così potente, scalabile e dalle infinite possibilità di applicazione vuol dire avere un vantaggio significativo nei confronti dei competitor oltre a posizionarsi come realtà giovane, flessibile e all’avanguardia nella mente dei consumatori. La Realtà Aumentata può avere varie applicazioni all’interno di una strategia di marketing così da valorizzare al meglio le campagne lungo tutti i touchpoint fisici e digitali del funnel, anche grazie agli accessi alle coordinate GPS del dispositivo su cui è installato. 

Immaginiamo, per esempio, di essere appena tornati dal supermercato e di aver comprato una bottiglia di vino rosso di una cantina a noi sconosciuta. Un piccolo tag ci invita a installare la loro app AR per conoscere meglio l’azienda, azione incentivata dalla presenza di un coupon al suo interno, spendibile per l’acquisto online di altri prodotti. Incuriositi decidiamo di scaricare l’app del brand e dopo aver inquadrato l’etichetta con la fotocamera, appare un video dove viene spiegato il processo produttivo in maniera diretta e appassionata, insieme ad altri oggetti virtuali con diverse possibilità di interazione: dall’accesso allo shop online a un link per prendere parte a una community legata al prodotto, dal collegamento alle pagine social allo stimolo per partecipare a una challenge. 

Attraverso questo strumento possiamo ottenere una forte differenziazione del prodotto, comunicare il brand in maniera diretta, interattiva e divertente. Laddove la fruizione di contenuti extra è diventata di uso comune per rimanere in contatto e fidelizzare i propri clienti, il cross selling attraverso l’esperienza AR diventa un ottimo stimolo all’acquisto nonché una conferma di apprezzamento: inserendo infatti un virtual button sulla bottiglia, se il cliente è rimasto soddisfatto, può accedere direttamente alla pagina di altri prodotti dell’azienda per completare l’acquisto in modo semplice e veloce. 

Usare L’AR nella strategia di marketing aziendale e anche farlo in maniera creativa e mirata significa dare un grande supporto al conversion rate.

 

Caratteristiche necessarie per una campagna di AR marketing di successo

 

Le possibilità di applicazione di questa tecnologia all’interno del mondo advertising sono veramente infinite, ma ben precise sono le caratteristiche da tenere in considerazione per soddisfare i benchmark di campagna: in primis avere ben chiaro la value e l’identità aziendale è tanto ovvio quanto scontato, come avere una strategia ben precisa e ad ampio raggio prevedendo al suo interno l’uso dell’AR come strumento sia di awareness che di performance.

A questo punto abbiamo bisogno di un supporto esterno con cui l’utente interagisce: packaging, brochure, loghi, immagini e tutto ciò che è bidimensionale ed inquadrabile tramite uno smartphone può essere utilizzato come trigger per l’esperienza. Infine, apportare un valore aggiunto deve essere un mantra nello studio delle esperienze in AR, mentre fornire informazioni rilevanti e di reale interesse per il proprio target deve diventare un bisogno primario da soddisfare in fase di progetto della campagna.

Segui la diretta di: