Il Ritorno del Pubblivoro – È tempo di icone
Un marchio di occhiali del 1956 e un modello di automobile uscita nel 1980, in un periodo dove la memoria è breve e tutto passa velocemente.
Il tema è interessante: come si fa a comunicare in maniera moderna e contemporanea prendendo forza da un passato iconico?
Oggi esaminiamo due operazioni molto diverse ma ugualmente ben riuscite.
Partiamo dagli occhiali Carrera che, in occasione del giorno di San Valentino, lanciano un nuovo stile di comunicazione sui social. La sfida nel video di 45 secondi è ardita: parlare di uno degli argomenti di cui si è detto e scritto di più e che contemporaneamente è per definizione indefinibile. L’Amore.
Il video pensato per i social ne mutua il linguaggio; infatti, piuttosto che scegliere una unica grande narrazione, è diviso in quadri che descrivono le affermazioni scritte in sovraimpressione. L’esperienza visiva nel suo insieme funziona molto bene. Il punto più alto è il dettaglio della mano che stringe le lenzuola. Lo trovo un passaggio molto elegante e, allo stesso tempo concreto, che descrive la parte passionale e carnale dell’amore. Il brand viene valorizzato e reso contemporaneo, la sola scelta diversa che avrei fatto è quella musicale, non sufficientemente ritmata e un po’ troppo enfatica per un video che racconta molto bene momenti di vita rilevanti e realistici.
Molto interessante la scelta di Fiat per Panda. L’azienda coglie il fatto che nel design stiamo tornando alle linee più squadrate e meno curve, oltre al fatto che l’utilitaria disegnata da Giugiaro negli anni ‘80 è sempre più cercata dagli amatori. Non è un caso che il trendsetter Lapo Elkann nel suo Garage Italia Customs stia restaurando le “vecchie” Panda, tra l’altro, elettrificandole.
Così lo spot parte sapientemente dal primo modello dell’autovettura, per passare con continuità all’ultimo. In questo modo raggiunge sia l’effetto nostalgia per chi quegli anni li ha vissuti sia l’obiettivo di inserire il valore del vecchio modello iconico nella nuova Panda. Notevole anche l’idea di far riscoprire la socialità all’interno dell’abitacolo. Il principio di scarsità ci insegna quanto siamo attratti dalle cose poco disponibili. Il claim scritto in quella direzione è creativo e particolarmente funzionale alla narrazione. Unico elemento di ridondanza sono le sovrascritte con la descrizione degli accessori. Quando si promuove una filosofia così bene e in maniera così convincente è un peccato far cadere l’attenzione su dettagli così concreti da distrarre dal vero e importante messaggio.