Olivetti presenta il restyling tricolore del logo
Olivetti, digital farm per l’Internet of Things del Gruppo TIM, presenta il restyling del logo e introduce il verde, il bianco e il rosso del tricolore per evocare con orgoglio l’importanza del ‘Made in Italy’. L’immagine del logo con il cambio dei colori racconta una storia italiana. Una scelta in linea con gli insegnamenti del suo fondatore, Adriano Olivetti, che sentendo la necessità di rendere concreta ed accessibile a tutti l’evoluzione tecnologica, ha sempre accompagnato la sua strategia con progressivi restyling del marchio.
Roberto Tundo, Amministratore Delegato di Olivetti, ha commentato: «Il logo aziendale è il cuore dell’identità di un’azienda, la più importante sintesi visiva di essa. Lo stile Olivetti è, in questo senso, una continua ispirazione all’eccellenza, una modalità unica di rappresentazione del DNA aziendale che ha sempre contraddistinto Olivetti, simbolo della storia industriale italiana, legata al concetto di “human centricity” e, nel nostro caso, patrimonio universale conosciuto non solo in Italia ma nel mondo. Il tricolore scelto per questo nuovo percorso intrapreso da Olivetti sottolinea anche l’impegno per la digitalizzazione del tessuto economico ed industriale del Paese insieme a quello della PA, attraverso un portafoglio di prodotti, servizi e soluzioni IoT in continuo arricchimento».
Il restyling è stato curato dalla funzione Brand Strategy, Media & Multimedia Entertainment del Gruppo TIM in collaborazione con la funzione Communication & External Relations di Olivetti.
La storia del logo
L’origine del marchio risale al 1911, quando all’esposizione universale di Torino venne presentata la macchina per scrivere M1 con il primo logotipo accompagnato dal logo disegnato dallo stesso fondatore, raffigurante le lettere ICO, acronimo di Ingegnere Camillo Olivetti.
Nel 1934 il pittore Xanti Schawinsky introdusse un carattere Universal Pica in minuscolo che evocava immediatamente l’immagine della dattiloscrittura mentre Giovanni Pintori successivamente rielaborò l’esile carattere usato preferendo un grassetto corposo derivato dal carattere Etrusco e aumentando gli spazi tra le lettere per rafforzare la comunicazione pubblicitaria.
Nel 1970 il marchio diviene quello che conosciamo tutti grazie all’opera del grafico Walter Ballmer che riorganizza le distanze e gli spessori definendo con criteri matematici il disegno con il risultato di accentuare l’immagine di solidità dell’azienda e dare maggiore visibilità alla scritta, grazie a un lettering che assume quasi la valenza di simbolo grafico.
“Dobbiamo far bene le cose e farlo sapere”: con queste parole Adriano Olivetti intendeva che l’impresa, oltre a ricercare l’eccellenza, deve anche saper comunicare i suoi valori e costruire un’immagine. Un aspetto caratteristico dello ‘stile Olivetti’ è quello della varietà nell’unità.
Gaetano di Tondo, Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, commenta: «Il logo Olivetti è un marchio che racconta una storia di innovazione in continua evoluzione con semplicità e bellezza sottolineando lo stile Olivetti attraverso il valore della Corporate Identity, dove estetica e design sono da sempre aspetti non solo formali, ma sostanziali. L’azienda ha sempre comunicato non solo con il design di un prodotto, l’architettura di una fabbrica, l’arredo di un negozio, la grafica di un poster, il testo di una pubblicità ma anche con il proprio marchio, cuore dell’identità e principale sintesi visiva di essa».