UNA, il Centro Studi rivede con ottimismo le stime per l’adv: chiusura 2021 a +9,2%
Continua l’impegno di tutto il comparto per lavorare collegialmente a stimare il dato di media inflation come benchmark di mercato
UNA – Aziende della Comunicazione Unite ha presentato ieri un nuovo aggiornamento dei dati elaborati dal Centro Studi UNA relativi al mercato degli investimenti media per l’anno in corso. Una rilevazione particolarmente importante che si iscrive in un periodo di forte cambiamento e che fornisce al mercato spunti utili per pianificare e guidare i brand nelle comunicazioni dei prossimi mesi. Previsioni ottimistiche e in crescita che prevedono la chiusura di questi 12 mesi a +9,2% – circa due punti percentuali in più rispetto alle stime di aprile 2021 – con un fatturato che supererà gli 8,5 miliardi di euro.
A eccezione della stampa che continua ad attestarsi su valori negativi, con i periodici (-4,2%) che si posizionano in coda ai quotidiani che lentamente si attestano su valori più neutrali (-0,4%), tutti gli altri mezzi manifestano segnali di crescita. A esplicitare il maggior potenziale rispetto ai dati di aprile il digitale (+11,8%), la Tv (+8,5%), la radio (+9,3%) e l’OOH (7,7%) oltre al cinema (+35,3%), complice una migliorata situazione sanitaria e l’abbattimento di numerose restrizioni sociali.
Secondo i più recenti dati, il mercato nel 2021 dovrebbe raggiungere quasi il valore del 2019. A livello di mezzi la preponderanza delle quote continua a essere di appannaggio della Tv (44%) con il digital che cresce velocemente (43%) mettendo a segno 5 punti percentuali in più rispetto a due anni fa.
«È con piacere che commento questi numeri che mostrano un’accelerazione della ripresa rispetto alle previsioni precedenti. La ragione principale è probabilmente la fiducia che sta influenzando il mercato nel suo complesso a cui, nello specifico del nostro perimetro, si aggiunge l’effetto degli eventi sportivi. Siamo quindi in grado di prevedere che il mercato, se pur non raggiungerà nel 2021 i volumi di investimenti pre-crisi, si avvierà comunque verso un percorso di crescita che proseguirà anche nel 2022. È prematuro, in uno scenario così mutevole, fornire previsioni puntuali per il prossimo anno, ci aspettiamo comunque che il volume totale degli investimenti nel corso del 2022 raggiunga il livello pre-crisi ricoprendo il gap», ha spiegato Marianna Ghirlanda, Presidente del Centro Studi UNA.
In occasione dell’aggiornamento dei dati sugli investimenti pubblicitari per il 2021, il Centro Studi UNA ha annunciato anche la proiezione della media inflation per questi 12 mesi, analisi realizzata in collaborazione con UNA Media Hub. L’analisi segue la metodologia precedentemente applicata che è il risultato della ponderazione del dato mensile con le percentuali di investimento mensile del totale mercato pubblicitario e tiene conto del lavoro collegiale di tutti i centri media aderenti a UNA che hanno permesso di elaborare dati puntuali per il mercato offline e online, costituendo un vero e proprio benchmark per la industry.
«In continuità con l’approccio metodologico varato lo scorso anno, anche nel 2021 stiamo monitorando il mercato mese su mese. Siamo in un momento in cui la stagionalità è ancora instabile e il raffronto con il 2020 rende ancor più evidente questa volatilità del mercato, dipendente ancora in gran parte dai lockdown e dalle progressive “aperture”. Nella stima dell’inflazione media rimane critico il tema delle audience che, più dell’elemento economico, ha contribuito e contribuisce ad alimentare gli effetti inflattivi e deflattivi degli ultimi mesi. Questo andamento apparentemente randomico è sostenuto da un mercato vivace, rinvigorito da molti advertiser nuovi: è un segnale di fiducia verso il futuro», ha dichiarato Alessandra Giaquinta, portavoce UNA Media hub.