“We, the Food, the Planet”: con Imille un’occasione per chattare con il Pianeta
Il nuovo sito per la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN)
Parola d’ordine interattività, per chattare direttamente con il Pianeta sul suo stato di salute. È il tratto distintivo della nuova piattaforma online We, The Food, The Planet progettata e realizzata dall’agenzia indipendente Imille per la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN).
Uno degli ultimi progetti della Fondazione è proprio il sito web “We, the Food, the Planet” che si propone di mostrare come il cibo che arriva sulle nostre tavole, se non prodotto in modo sostenibile, possa arrecare gravi danni al Pianeta, tra cui la perdita di biodiversità, lo stress idrico e la degradazione dell’ecosistema.
Come affrontare dunque una tematica tanto complessa in modo efficace? Imille ha studiato uno strumento che offre un’esperienza digitale fuori dagli schemi tradizionali, abbandonando le logiche frontali di un sito dove leggere e apprendere nozioni in modo statico, per lasciare spazio al gioco, cha ha un forte potenziale pedagogico: «Il sito è pensato principalmente per coloro che abiteranno il Pianeta ancora per molti anni e che prenderanno le decisioni per l’ambiente in futuro, ossia la Generazione Z. Così abbiamo puntato su strategie interattive, come la simulazione di una chat e la gamification – spiega Andrea Corradi, Design Director di Imille -. La narrazione interattiva consente infatti di affrontare una tematica complessa, come quella dell’importanza delle scelte alimentari in ottica di sostenibilità, in modo intuitivo e leggero ma, al tempo stesso, efficace ai fini dell’apprendimento».
Navigando nel sito si può innanzitutto chattare direttamente con il Pianeta: nello scambio di battute in stile Whatsapp, tra emoticon e domande a risposta multipla, emergono importanti paradossi, come il fatto che al mondo ci sono più persone che soffrono di obesità anziché di denutrizione e che il 9% della produzione mondiale di cereali viene destinata alla produzione di biocombustibile, che alimenta industrie e mezzi di trasporto.
Grazie a un quiz con carte virtuali, ciascuno può poi scoprire quanto le proprie scelte alimentari quotidiane siano sane e sostenibili; in un’altra sezione si può anche creare un menù virtuale, per il quale alla fine viene presentato il conto in termini di sostenibilità. Con l’aiuto di una grafica a doppia piramide si mostra come le scelte alimentari abbiano un impatto sull’ambiente ed emerge come il cibo che fa male alle persone, faccia male anche al Pianeta: ogni alimento infatti ha una diversa impronta di carbonio, che equivale a una diversa quantità totale di gas a effetto serra, emessa durante le fasi di produzione e distribuzione.
Ed è proprio la grafica un altro elemento caratterizzante il sito realizzato da Imille: grandi icone, colori vividi, molte emoticon nella chat, stile fresco e giovane proprio come il pubblico di utenti per cui la piattaforma è principalmente pensata.
Soddisfatto dell’approccio scelto anche Alessio Mennecozzi di Fondazione Barilla che spiega: «Abbiamo lanciato la piattaforma online “We, The Food, The Planet” proprio con l’obiettivo di fare cultura su cibo, alimentazione e sostenibilità: comprendere queste nozioni significa capire quanto il contributo di ciascuno di noi sia necessario per salvare il Pianeta. Ricorrere al gioco per fini di apprendimento è efficace perché facilita l’elaborazione di informazioni preziose come quelle legate alle conseguenze delle nostre abitudini alimentari sul Pianeta. Il contributo di Imille è stato prezioso per enfatizzare l’elemento di gamification e la veste grafica contemporanea. La piattaforma nell’ultimo mese ha raccolto visualizzazioni da più di 20 Paesi con un tempo di permanenza medio superiore ai 5 minuti, testimoniando l’elevato coinvolgimento degli utenti».