KIKO Milano sceglie con una gara intarget per un percorso strutturato di maturazione digitale
Performance dell’e-commerce, progetto di Search Strategy e produzione di contenuti per l’utente
Intarget, partner strategico del marketing digitale, a seguito di un processo di gara accompagnerà KIKO Milano in un percorso di maturità digitale, passando dalla consulenza e revisione del proprio sito in termini di User Experience e di User Interface all’ottimizzazione delle conversioni e delle performance del proprio e-commerce. In questo processo si aggiunge la produzione di contenuti pensati per incontrare l’interesse degli utenti in tutto il suo processo di acquisto nelle fasi di awareness, consideration, conversion e, infine, loyalty.
«KIKO è un’azienda attenta agli aspetti legati all’innovazione. Abbiamo compreso l’importanza di un’ottimizzazione dei processi digitali e dei contenuti SEO, fondamentali per rispondere ai bisogni dei consumatori quando navigano nel nostro sito. intarget si rivela un partner ideale: da sempre sulle frontiere tecnologiche con alle spalle una solida expertise raggiunta negli anni di collaborazione con leader mondiali del settore della cosmesi e già a conoscenza del regolatorio, tema cruciale per la SEO e per il campo in cui operiamo», afferma Diego Morgandi, E-commerce Director di KIKO Milano.
Il lavoro di intarget comprende lo studio del mercato in diversi Paesi, passando attraverso alcune fasi: il primo passo è l’analisi dell’interesse degli utenti, ovvero quel momento in cui si analizzano tutte le combinazioni di keywords, sia per le ricerche legate al brand, dove il cliente sa già come muoversi per prendere le sue decisioni di acquisto, sia per quelle dove invece il consumatore ha bisogno di essere orientato.
Secondariamente, l’analisi dello scenario organico fornisce un’immagine fedele di dove è posizionato il brand rispetto ai competitor, consentendo a intarget di dare una serie di indicazioni strategiche per le attività della SEO.
I dati della visibilità sui risultati organici (non a pagamento) vengono poi combinati con gli indicatori che rappresentano la competizione a livello Paid (a pagamento), al fine di ottenere una rappresentazione totale della competizione e di poter dare indicazioni per una strategia di copertura integrata.
«Contrariamente a quanto normalmente siamo portati a pensare, la SEO non si limita a una mera “pulizia” occasionale del proprio sito: l’adozione di prodotti derivati dalla nostra analisi di scenario consente di costruire un rapporto strategico con il cliente e di dare un’apertura più ampia alla pianificazione editoriale. Il nostro approccio inoltre fa leva sull’analisi, sulla pianificazione e sulla produzione di contenuti direttamente nella lingua del Paese a cui ci si vuole rivolgere con una forte attenzione anche all’influenza che gli elementi culturali hanno sulla ricerca e sulle tipologie di contenuto più adatte al pubblico come testi, editoriali, tutorial, video», spiega Fabio Ardinghi, Head of SEO di intarget.
Sempre più spesso, il consumatore segue un percorso di acquisto non lineare, disorientato dalla molteplicità delle informazioni e dai diversi touchpoint. Un contenuto pertinente rispetto alle esigenze è in grado di impegnare attivamente il cliente, rendendo l’esperienza positiva e memorabile. Per questo motivo, “leggerezza” e “qualità” devono diventare elementi portanti nella creazione dei contenuti, utili per convertire e fidelizzare, affiancati dall’ottimizzazione della SEO e delle interfacce, raggiungendo così il cliente al momento giusto e agevolando il processo di acquisto.
Il lavoro sul contenuto è, oggi, cruciale per l’importanza sempre maggiore che rivestono i dati di prima parte: produrre contenuti rilevanti per gli utenti, che soddisfino i loro bisogni e li (in)trattengano sul sito del brand è più importante che in passato e lo sarà sempre di più in futuro a causa dell’attenzione crescente nei confronti dei temi legati alla privacy e degli effetti sulla possibilità di tracciare gli utenti attraverso i cookie.
«L’infrastruttura tecnologica è importante per attivare un’analisi quantitativa, basata sulla storicità dei dati acquisiti e qualitativa attraverso gli analytics che stiamo raccogliendo. I dati battono le opinioni e siamo convinti che questa fase di ricerca permetterà poi di mettere a terra le nostre soluzioni in ambito SEO, UI, UX e CRO (Conversion Rate Optimization, ovvero l’attività a supporto della UX per ottimizzare gli obiettivi prefissati) e di contenuti», afferma Francesco Comi, Chief Growth Officer di intarget.