TER, crescono a 34,4 milioni gli italiani che ascoltano la radio quotidianamente
I commenti dei principali editori ai dati relativi al secondo semestre (15 giugno-13 dicembre)
TER, Tavolo Editori Radio ha pubblicato ieri i dati di ascolto radiofonico del secondo semestre 2021 (15 giugno-13 dicembre). Gli ascoltatori medi giornalieri (sopra i 14 anni d’età) sono 34,4 milioni, in crescita quindi sia rispetto al primo semestre 2021 (+3,6%) sia al secondo semestre 2020 (+2%).
Crescono anche gli ascoltatori nei sette giorni: sono infatti 44.100 mentre erano 43.311 nella rilevazione precedente e 43.333 nel secondo semestre 2020. Nel quarto d’ora medio (dalle 6 a mezzanotte) sono 6,4 milioni (+8,4%%).
Di seguito i commenti dei principali editori.
Ascoltatori della radio e delle principali emittenti nel giorno medio
RTL 102.5 si conferma saldamente la prima radio d’Italia
I dati di ascolto dell’ultimo semestre vedono RTL 102.5 ancora una volta prima. L’emittente conquista 6,5 milioni di ascoltatori contro i 6,3 milioni rilevati in precedenza. Anche nel quarto d’ora medio si registra una crescita con 540 mila contro i 513 mila dell’ultimo dato rilevato. In pratica RTL 102.5 – nel giorno medio – rimane sempre leader nel mercato radiofonico, distanziando la seconda con un milione e mezzo di ascoltatori aggiuntivi. L’aumento degli ascolti, però, arriva anche le altre due radiovisioni del gruppo guidato dal Presidente Lorenzo Suraci: Radiofreccia, anima rock, e Radio Zeta che è il punto di riferimento della Generazione futuro. La prima segna quasi 1,3 milioni di ascoltatori (contro 1,1 milioni rilevati in precedenza) e nel quarto d’ora medio raggiunge 109 mila a fronte dei 92 mila dell’ultima rilevazione: con questi dati la radiovisione rock nel ranking del giorno medio supera Rai Radio3 con 100 mila ascoltatori in più ed un aumento del 14%. E poi Radio Zeta, che aumenta gli ascolti del 20%: 717 mila contro i 596 mila precedentemente rilevati. E cresce anche nel quarto d’ora con 53 mila ascoltatori a fronte dei 45 mila. Radio Zeta, che è unica nel suo genere, si conferma un punto di riferimento tra i giovani (e non solo).
Rai Radio: +1,75% nel quarto d’ora medio e +4,92% di share vs 2019
Si conferma il dato di crescita degli ascolti Rai Radio nel dato complessivo del 2021. In particolare, rispetto al 2019, il totale delle radio Rai iscritte a TER fanno segnare una crescita dell’1,75% sul quarto d’ora medio e del 4,92% sullo share. Si ricorda che il dato 2020 non è utilizzabile, in quanto per diversi mesi la rilevazione era stata sospesa a causa dell’emergenza sanitaria. Relativamente ai singoli canali, l’anno 2021 si chiude con l’aumento a due cifre di Radio 2 (+12% share), seguita da Radio 1 con un aumento di share del 6%. Stabile Radio 3. Tutto ciò mentre la platea complessiva delle radio italiane continua a erodersi, con un calo dell’ordine del 3% sia nel giorno medio sia nel quarto d’ora medio.
Roberto Sergio, Direttore Rai Radio, ha commentato: «Il dato complessivo del 2021 fotografa una crescita che già era stata anticipata nelle rilevazioni precedenti. Il ringraziamento va quindi a tutte le colleghe e i colleghi delle nostre radio che con passione e professionalità lavorano su prodotti di alta qualità che piacciono agli ascoltatori. La rilevazione degli ascolti TER, basata su indagini Cati, continua a essere a oggi l’unica currency disponibile per gli editori e per il mercato pubblicitario; pertanto, prendiamo atto come sempre dei risultati».
RadioMediaset, primo gruppo nazionale nel II semestre e nell’anno
RadioMediaset (Radio 105, Virgin Radio, R101, Radio Monte Carlo, Radio Subasio), cui fanno capo le attività radiofoniche del Gruppo Mediaset, si conferma ancora una volta primo Gruppo radio nazionale con il 19,4% di ascoltatori nel Quarto d’ora medio dalle ore 6 alle ore 24 e il 36,5% di ascoltatori nel Giorno medio ieri (dati riferiti al secondo semestre) e il 18,4% di ascoltatori nel quarto d’ora medio dalle ore 6 alle ore 24 e il 35,5% di ascoltatori nel Giorno medio ieri (dati riferiti all’anno 2021).
Radio GEDI, Deejay cresce del 5% nel giorno medio nonostante la quasi totale assenza di eventi
Positivi i risultati delle radio del Gruppo Gedi nel secondo semestre 2021. Radio Deejay conta 4.853 mila ascoltatori nel giorno medio (+5% andamento migliore della media di settore pari a +3,8%) e 457 mila nell’AQH (+2%). Primati che si sommano alla leadership dell’emittente sul digitale, con circa 1,1 milioni di follower su Instagram, 2,2 milioni su Facebook e 2,2 milioni su Twitter.
Radio Capital ottiene 1,5 milioni ascoltatori nel giorno medio (+10,6%) e 136 mila nell’AQH (+12,4%). Risultati molto positivi dopo l’importante restyling artistico avvenuto in piena emergenza sanitaria. Sono 1.657 mila gli ascoltatori nel giorno medio (+11,4%) per m2o e 129 mila nell’AQH (+18,3%).
Il commento di Linus, Direttore Editoriale Radio GEDI e Direttore Artistico di Radio Deejay e Radio Capital: «Tutte e tre le nostre radio chiudono il 2021 con numeri più che positivi, a testimonianza della solidità e della qualità del prodotto complessivo. Nello specifico, Radio Deejay consolida ascolti e fedeltà del proprio pubblico nonostante per il secondo anno consecutivo l’emergenza sanitaria abbia quasi completamente azzerato un asset fondamentale come gli eventi sul territorio. Ottimi i dati di Capital, che nel nuovo formato sembra aver trovato il giusto equilibrio tra musica e informazione».
Il commento di Albertino, Direttore artistico di m2o: «Nonostante le evidenti difficoltà che tutti abbiamo dovuto affrontare anche nella seconda parte del 2021, m2o si conferma un punto di riferimento assoluto per chi ama la musica e le nuove tendenze. La crescita esponenziale dei numeri dei nostri social network sta premiando l’approccio digitale ai contenuti dell’emittente, originali, credibili, raccontati da un punto di vista unico. Lavoriamo con passione ed entusiasmo, convinti che la ripresa sarà paragonabile ad una nuova golden age. Sono sicuro che post-pandemia le persone avranno desiderio, necessità e bisogno di ritrovarsi per ascoltare e ballare insieme la loro musica preferita. Noi di m2o siamo qui, pronti come non mai a diventare la colonna sonora di questo nuovo rinascimento».
Radio 24 consolida la crescita con 2.240.000 ascoltatori medi
In un periodo storico senza precedenti Radio 24 consolida la crescita degli ascolti degli ultimi anni con 2.240.000 ascoltatori medi al giorno nel 2021. Nel 2021 Radio 24 ha saputo ancora una volta rispondere alle nuove esigenze del mercato con un’accelerazione nella trasformazione evolutiva della fruizione on demand che è rappresentata dalla grande offerta podcast di Radio 24: 107 produzioni settimanali, di cui 78 di programmi e 29 di podcast originali, che raggiungono una media di 6,3 milioni di download al mese. La grande affezione del pubblico è testimoniata dalla durata media di ascolto, 45 minuti. Confermato anche nel 2021 il successo delle iniziative speciali, articolate in molteplici formati.
«Anche in questo anno caratterizzato ancora dall’emergenza Covid e dall’inizio della ripresa economica, Radio 24 si conferma punto di riferimento degli ascoltatori grazie al grande lavoro di approfondimento dei nostri giornalisti e conduttori e alla qualità del modo di fare informazione che caratterizza tutto il gruppo editoriale» commenta il Direttore Responsabile di Radio 24 e del Gruppo 24 ORE Fabio Tamburini.
«I dati relativi agli ascolti 2021 – dichiara il Vicedirettore Esecutivo di Radio 24 Sebastiano Barisoni – confermano la qualità dell’informazione di Radio 24, che è stata garantita grazie all’impegno congiunto dei giornalisti delle news e dei conduttori dei programmi».
«I dati 2021 confermano la fedeltà all’ascolto di Radio 24 e alla sua proposta editoriale, che viene ormai fruita dagli ascoltatori attraverso tutti i canali disponibili grazie al digitale e alla multicanalità – commenta Federico Silvestri, Direttore Generale Radio 24 e 24ORE System -. La nostra audio content strategy, varata ormai da due anni, sta dando infatti grandi risultati in termini di produzioni originali, più di 20 solo nel 2021, e di download. Anche il mercato – aggiunge Silvestri – ha riconosciuto la grande capacità narrativa di Radio 24 e sempre più aziende ci hanno scelto come partner ideali per la produzione di contenuti e, più in generale, per la costruzione di tutte le iniziative utili a comunicare valori e relazioni da condividere con il pubblico. Una nota particolarmente positiva è la reazione entusiastica del mercato al nostro ritorno in eventi esterni nella seconda parte dell’anno e alla nuova proposta di digital round table a cui hanno aderito 21 partner».
Radio Italia mantiene invariato il suo posizionamento
«È stato per Radio Italia solomusicaitaliana un buon secondo semestre 2021 – commenta Mario Volanti, Editore e Presidente Radio Italia – infatti il nostro dato rispetto al primo semestre è in crescita sia nel giorno medio che nell’ AQH. Resta il fatto che comunque non molto è cambiato rispetto agli equilibri degli ultimi anni in termini di ranking e target: Radio Italia mantiene invariato il proprio posizionamento, frutto evidente di un lavoro che dura ormai da 40 anni e che di fatto la conferma un punto di riferimento per la musica italiana. L’impossibilità nel 2021 di aver prodotto quelli che sono stati per anni alcuni nostri punti di forza, i grandi eventi nelle piazze e i live nel nostro Reward Music Place con il calore del pubblico, ci hanno probabilmente un po’ penalizzati. L’auspicio è che al più presto tutto possa tornare alla normalità e che quindi anche questo aspetto importante della nostra attività possa tornare a rendere ancora più forte il nostro rapporto con il pubblico».
RDS: nel secondo semestre 2021 l’AQH cresce oltre il 6,5%
«Felici che l’universo radio sia tornato con tutti gli indici positivi e praticamente in linea con il 2019 pre Covid sia sul GMI a 34.447.000 che sull’AQH a 6.419 che denota la tonicità del mezzo e l’affezione degli ascoltatori – commenta Eduardo Montefusco, Presidente di RDS 100% Grandi Successi -. RDS conferma la seconda posizione tra le radio più ascoltate a 4.923.000 sul GMI e una crescita sull’AQH di oltre il 6,5% su questo ultimo semestre, confrontato con il secondo semestre del 2020».