Epik firma “The Blended Orchestra” per raccontare la sostenibilità di Lavazza
Carlo Colpo (Lavazza): «La nostra strategia globale punta su: internazionalizzazione, premiumness e ringiovanimento del brand. Il 50% della nostra comunicazione è sul digitale»
Musica e sostenibilità si sono fuse per dare vita a The Blended Orchestra, un progetto firmato da Epik per la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus che opera in 19 Paesi e in 3 continenti.
Con la produzione di Indiana Production, la regia di Tobia Passigato e la musica e la direzione artistica di Vittorio Cosma, il beatmaker e produttore discografico Simone Benussi, in arte Mace, ha accompagnato i musicisti mixando strumenti realizzati con corde, acqua, cereali e fibre naturali, provenienti dai luoghi in cui l’azienda di Torino è attivamente impegnata (tra cui Brasile, Zimbabwe, India, Perù, Guatemala, Colombia, Uganda) in un brano che vivrà sulle principali piattaforme online come Spotify, Twitter, YouTube e sulle property di Lavazza.
«Il brief era complesso e l’idea dell’orchestra è stata proposta per semplificare il racconto con la cifra stilistica dell’intrattenimento – ha spiegato il Partner e Direttore Creativo di Epik Nicola Lampugnani alla conferenza stampa di lancio che si è tenuta ieri a Milano -. Siamo partiti dal video e per arrivare alla musica che è un modo di comunicare semplice e immediato. Tra l’altro, il mondo audio nel marketing sta crescendo in molti settori e sta diventando un driver fondamentale sulla scelta delle esperienze da parte del consumatore. Un altro valore del branded content è la credibilità, che Lavazza porta avanti da tempo».
«La sostenibilità e la CSR sono nei nostri progetti da molti anni e oggi ci raccontiamo attraverso Blend for Better, una piattaforma di comunicazione dedicata, che incarna il nostro impegno come azienda e attraverso la forza dei nostri brand, per generare valore condiviso sulla società, sulle persone, sull’ambiente – ha aggiunto Carlo Colpo, Group Marketing Communication Director & Brand Home Director di Lavazza -. The Blended Orchestra connette il lavoro che facciamo con la musica, che è un plus in termini di ingaggio e memorabilità, per traghettare l’attenzione sul tema della sostenibilità. Il progetto è partito in Italia ma sarà veicolato anche in Germania, UK, Francia e USA. Sarà un impegno che continuerà per tutto il 2022 per costruire, sotto il cappello di Blend for Better, una decina di altri contenuti simili a questo, veicolati su diverse piattaforme attraverso le nostre property e partnership editoriali. Uno tra questi è un documentario sull’Amazzonia con la voce di Ben Harper che sarà presente su Amazon Prime e stiamo valutando di entrare in territori nuovi come il Metaverso».
Il manager si è soffermato anche sulla strategia di business globale del gruppo, che «si fonderà su tre pilastri: internazionalizzazione, dal momento che le nostre quote di mercato sono per il 30% in Italia e per il 70% all’estero, premiumness, aumentando il valore del nostro caffè, e ringiovanimento del brand che ha 120 anni di storia. Il fatto che la pianificazione della nostra comunicazione nel 2021 e nel 2022 sia al 50% sul digitale è un’enorme dichiarazione di intenti. In più stiamo già collaborando con il mondo degli e-games».
In una mattinata dedicata al tema della sostenibilità, ospite d’eccezione è stata Federica Gasbarro, attivista e delegata italiana alle Nazioni Unite e voce del Bel Paese alla Cop 26 di Glasgow, che ha sottolineato un aspetto incoraggiante: «Le aziende stanno esplorando nuovi territori di comunicazione e puntano sulla fiducia e su un linguaggio semplice e trasparente. I mezzi dove veicolare i loro valori possono essere molteplici dalla Tv ai social come IG o TikTok, a seconda dei target».
A margine della presentazione l’AD e Partner di Epik Massimo Costa ha fatto il punto sulla giovane struttura. «Siamo nati il 18 ottobre scorso e in poco tempo, grazie a clienti che ci hanno dato fiducia tra cui Lavazza, Mutti, IGT (ex Lottomatica), Campari e Max Mara, abbiamo avuto a fine 2021 un piccolo margine di profitto. Abbiamo già in portfolio altre acquisizioni che comunicheremo. Il nostro modus operandi non è quello dei network dell’adv: la struttura simile a quella di uno studio legale dove si è partner ci consente di sentirci liberi per posizionarci nell’area dell’entertainment di qualità, anche se con numeri ancora piccoli. Abbiamo la capacità di trovare i migliori talenti e possiamo diversificare l’offerta dal video al podcast, dal racconto di brand a una serie Tv. Prosegue l’operazione di avvicinamento di altri partner tra cui uno di Activation Marketing. Per il 2022 puntiamo a 3 milioni di revenues con un’incidenza di costi al 50%, quindi con un giro di affari che ci consenta di arrivare ai dividendi».