BlackSheep MadTech Fund investe 2 milioni in Scibids
Intelligenza artificiale applicata alla pubblicità
Inizia nel migliore dei modi il 2022 di Scibids, technology player leader nello sviluppo di piattaforme AI per aumentare il ROI del paid media (la pubblicità a pagamento) nel rispetto della privacy del consumatore. La società, dopo un 2021 chiuso in forte crescita, sigla una collaborazione strategica con BlackSheep MadTech Fund, primo fondo europeo di venture capital mid-stage specializzato nel MadTech, guidato da Umberto Bottesini, Marco Caradonna e Sandro Moretti, affiancati da Antonio Achille e Giovanni Strocchi.
L’accordo prevede un investimento da parte di BlackSheep di 2 milioni di euro a favore di Scibids, funzionale a un ulteriore sviluppo internazionale del technology player, già presente in Europa, USA, Asia Pacifica e America Latina, oltre all’ingresso nel board della società di Marco Caradonna, in rappresentanza del fondo gestito da EUREKA! Venture SGR.
Si tratta di un segnale importante dato al mercato, che da questa collaborazione registra una forte presa di posizione a favore dello sviluppo di tecnologie improntate su soluzioni attente alla tutela della privacy degli utenti, oltre che in grado di generare un impatto altamente positivo sul business degli investitori pubblicitari, elementi fondanti della filosofia di Scibids.
Fin dal 2016, infatti, la società si è dimostrata un punto di riferimento per queste tematiche, implementando una sofisticata AI technology che non si basa sull’analisi della cronologia di navigazione tracciata tramite cookie, PII o identificatori personali, ma utilizza metadati, trasparenti e non specifici.
Altro importante elemento distintivo è la grande flessibilità di attivazione, specifica verso gli obiettivi di ogni campagna, così che il brand possa trarre il massimo dalle attività paid media nel rispetto dei propri obiettivi strategici; l’AI technology di Scibids, infatti, è in grado di migliorare sensibilmente i KPI obiettivo delle campagne, che siano di vendita o anche di brand lift, così come di attention da parte dell’utente online.
Tutto questo comporta anche vantaggi operativi e distintivi, in un contesto dove le risorse per gestire le campagne online sono spesso scarse e la personalizzazione degli algoritmi non può che passare tramite soluzioni flessibili e sviluppate da esperti del settore. La proposta di Scibids è inoltre già perfettamente integrata in modalità platform-as-a-service all’interno di piattaforme DSP e può vantare tra i propri partner le principali realtà presenti sul mercato in quest’ambito, quali Google DV360, Xandr, theTradeDesk, Mediamath, BeesWax e Kayzen, che insieme rappresentano almeno il 90% della copertura relativa a video e display advertising online.
«Lavorare in sinergia con una realtà come BlackSheep è un’ulteriore dimostrazione di come il percorso di sviluppo tracciato da Scibids vada nella direzione giusta. Parliamo di un investimento importante, similmente al round di finanziamento chiuso a suo tempo con Iris Capital, che ci permette di consolidare la nostra posizione su mercati internazionali – afferma Michele Marzan, Country Director Italia di Scibids -. Grazie alle nostre competenze abbiamo saputo cogliere le opportunità della rivoluzione che sta caratterizzando il mondo della tecnologia pubblicitaria. Puntiamo ora ad affermarci sempre di più come partner tecnologico strategico, in grado di ottimizzare concretamente il business dei nostri clienti all’interno di questo nuovo scenario».
«La tecnologia di Scibids incarna perfettamente ciò che BlackSheep identifica come software di prossima generazione. In essa sono contenute le innovazioni più rilevanti che determineranno l’evoluzione dell’industria del marketing e dell’advertising dei prossimi cinque anni – conclude Umberto Bottesini, Co-Founder & Managing Partner di BlackSheep MadTech Fund -. In primis una forte componente di automazione dei processi, in grado di aiutare sia operatori come le grandi centrali media e le consulting firms a efficientare i flussi interni, riducendo costi e margini di errore operativo tipicamente connaturati a task people intensive, sia i grandi Advertiser che abbiano già intrapreso una scelta di in-housing, a gestire con maggior facilità e trasparenza le attività di ottimizzazione del media buying. In secondo luogo l’applicazione di un layer di intelligenza che consenta l’ottimizzazione algoritmica in real-time di inventories programmatiche sulle principali DSP, senza alcun utilizzo di dati personali. In poche parole un perfetto connubio: massima tutela della privacy del consumatore senza dover rinunciare alla performance per il Marketer».