Future Fashion: cataloghi virtuali e abiti in 3D per indossare l’alta moda
Il Co-Founder e CEO Andrea Carpineti racconta la start up che ha vinto il primo Innovation Village Retail di Expo Riva Schuh & Gardabags
Una piattaforma per aiutare i brand della moda a virtualizzare le loro collezioni, creando modelli 3D “indossabili” dai clienti tramite applicazioni di realtà aumentata. Future Fashion ha vinto, su 10 finaliste, il primo Innovation Village Retail di Expo Riva Schuh & Gardabags, un’area espositiva, oltre che un contest, dedicata alle realtà più innovative del fashion retail.
A selezionare la realtà con il progetto più avveniristico, che parteciperà come espositore all’edizione estiva della manifestazione di Riva del Garda Fierecongressi, è stata la giuria presieduta da Alberto Mattiello, membro del comitato scientifico della fiera. La soluzione proposta dalla start up marchigiana consiste in una piattaforma omnicanale che è anche in grado di diminuire i costi di campionario dei brand, creando cataloghi virtuali in cui è possibile navigare.
Ne abbiamo parlato con il Co-Founder e CEO Andrea Carpineti.
Com’è nata l’idea della start up?
Future Fashion nasce dall’esperienza di DIS, brand di scarpe personalizzate 100% made in Italy che grazie a un configuratore 3D omnicanale, permette al cliente di creare la propria scarpa personalizzata tra oltre 50 milioni di combinazioni. L’esperienza su 3D e innovazione tecnologica maturata con questo progetto ci ha spinto nel 2021 a creare Future Fashion, per mettere a disposizione di brand terzi la nostra piattaforma proprietaria.
Qual è il modello di business?
I nostri servizi sono in SaaS (Software as a Service). È previsto un costo una tantum di set-up della piattaforma, un costo variabile per la modellazione 3D qualora il brand ne avesse bisogno, e un canone per l’utilizzo della piattaforma basato sul numero dei prodotti in 3D o sul numero delle views dei modelli.
A oggi come si è sviluppato il progetto?
Abbiamo applicato il manuale da startupper alla lettera. Nel 2020, con l’esplosione del Covid, abbiamo notato la corsa alla digitalizzazione dei brand e intuito una necessità di cercare modelli di business più sostenibili. Il virtuale può aiutare i brand a soddisfare entrambi i punti. Abbiamo deciso così di fare una “customer discovery”, sviluppando un MVP (minimum viable product). La discovery è andata bene: abbiamo acquisito i primi clienti e iniziato a sviluppare la soluzione completamente in SaaS. Oggi lavoriamo già per due grandi luxury brand italiani e siamo stati selezionati da Startup Wise Guys, uno dei più grandi acceleratori europei per business model SaaS B2B.
Quali sono i vostri clienti?
Ci rivolgiamo per ora a clienti del settore fashion-luxury, anche se la tecnologia è applicabile anche ad altre industrie, in particolare sportswear, mobile e arredo, ELDO. I nostri clienti sono sia Enterprise che PMI, quest’ultime molto propense ad applicare il nostro configuratore 3D per tagliare i costi di produzione del campionario e supportare la vendita wholesale.
Quali saranno i prossimi step? Obiettivi nel 2022?
Abbiamo una roadmap tecnologica molto serrata per aggiungere funzionalità alla piattaforma (tra cui gli NFT, il virtual try-on, un camerino virtuale con avatar e il virtual photographer). Stiamo inoltre preparando il prossimo round di investimenti per crescere più velocemente sul mercato e competere a livello internazionale.
Come comunicate per farvi conoscere?
Abbiamo iniziato una strategia di content marketing per poter diventare in Italia e poi all’estero opinion leader sul 3D applicato al fashion. Organizzeremo un webinar al mese gratuito proprio per approfondire tutte le tematiche inerenti al virtuale, oltre a partecipare a eventi e fiere di settore ed effettuare attività di PR. Il nostro canale di comunicazione principale è LinkedIn.