Perché camminare al buio?
Lettera aperta ai giovani che hanno scelto di lavorare nel marketing
Avete presente quando vi svegliate nel bel mezzo della notte ? Fa caldo e magari volete andare a bere qualcosa di fresco in cucina. È buio pesto e la vostra camminata è lenta, cauta, attenta.
Braccia tese, mani avanti per evitare lo spigolo di un mobile o lo stipite di una porta. Lo stesso percorso, di giorno, lo fareste senza neanche pensarci, con passo sciolto, diretto, spedito, ma è buio e la prudenza non è mai troppa.
Quello che in una notte d’estate è perfettamente normale, non lo è nella vita professionale di chi fa il nostro mestiere. Non lo è e non lo deve essere. Lasciatevi andare, aprite porte, finestre, muovetevi come meglio sentite. Perché non è buio.
Che gusto c’è nel procedere a tastoni, se non il confort rassicurante della mancanza di rischio? Razionalità, pragmatismo, commenti che esaltano il come si è sempre fatto, reminescenze del passato, dogmi ritriti, test, un altro test e un altro ancora.
Siete troppo giovani per questo. Osate. Sognate. Immaginate. Proponete.
Provate a vivere ogni progetto come un prototipo, ogni campagna come un viaggio e la marca o il servizio per cui lavorate ne beneficerà al di là di ogni aspettativa.
Abbracciate i colori del «perché no?» invece del grigiume del «perché sì». Forse l’azienda in cui siete non lo capirà, forse lo ostacolerà e in quel caso cambiate con la consapevolezza che state costruendo qualcosa di terribilmente importante, la vostra unicità professionale.
Cercate un posto dove possiate esprimere il vostro talento senza dover per forza rifare ciò che è già stato fatto. Viviamo tempi spinosi e non sta a me ricordare che le difficoltà si superano grazie all’istinto e alla creatività.
Siate utili a voi stessi e il resto verrà da solo.