Mulino Bianco rinnova il logo con FutureBrand e presenta “The Exhibeetion”
Gli investimenti in comunicazione restano invariati
Mulino Bianco, il marchio del Gruppo Barilla protagonista dal 1975 della prima colazione degli italiani, rinnova il proprio logo. Si tratta del secondo cambiamento per il brand, dopo quello avvenuto nel 2005, e l’azienda tiene a sottolineare che non si tratta di un “nuovo” logo, ma di un “rinnovamento”: un’innovazione nel solco della tradizione.
Il logo Mulino Bianco è caratterizzato da una grande ricchezza di elementi, che messi insieme raccontano i valori in cui crede la marca: restano gli elementi iconici, come il festone con la scritta e il disegno del mulino, così come la ghirlanda di spighe e fiori, che però si rinnova nei colori e nelle forme.
Scompare invece il logo Barilla perché, come ha spiegato Julia Schwoerer, Responsabile Marketing di Mulino Bianco, durante la conferenza stampa di presentazione: «ormai il brand non ha più bisogno di alcun endorsement». C’è poi un elemento nuovo: un’ape, simbolo dell’impegno della marca sui temi della sostenibilità.
«Se alle origini della marca la natura era intesa come un elemento da contemplare, ricco di frutti da cogliere, oggi il rapporto che abbiamo con la natura è diverso – prosegue Schwoerer -. Oggi quando pensiamo alla natura pensiamo alla necessità di salvaguardarla, di proteggerla e di prendercene cura, per lasciare alle prossime generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Gli elementi che compongono il logo quindi non cambiano, così come non cambia la visione della marca. Quello che cambia è il modo in cui immaginiamo e rappresentiamo questi elementi».
Il logo rinnovato è presente da ieri sulle properties digitali di Mulino Bianco e sarà via via sostituito su tutti i pack delle oltre 130 referenze, appartenenti a 7 categorie diverse di prodotti da forno.
Per quanto riguarda la comunicazione Atl, prosegue il format sviluppato da Publicis Italy che, dopo i soggetti appena lanciati dedicati ai biscotti Scacchieri e alle Tartelle Cuor di Mela (vedi news), sarà on air a ottobre con uno spot per le Tigelle, in cui comparirà in chiusura il logo rinnovato. Invariati gli investimenti in comunicazione, come sottolinea Schwoerer, «nonostante la crisi. Anzi, proprio in questi momenti è importante che i brand siano vicini ai propri consumatori».
A raccontare il progetto alla stampa è anche Gianni Tozzi, Chief Creative Officer International di FutureBrand, agenzia che si è occupata del restyling: «Per evolvere il logo siamo partiti dalle foto vere che raccontano quello che l’azienda fa». Le foto sono quelle del contest “I Fiori del Mulino”, iniziativa giunta alla seconda edizione e rivolta agli agricoltori che, come richiesto dalla Carta del Mulino, il disciplinare di agricoltura sostenibile ideato da Mulino Bianco e WWF e dedicato al grano tenero, riservano il 3% dei propri campi ai fiori d’impollinazione, utili per le api e altri insetti.
Con “I Fiori del Mulino”, Mulino Bianco premia l’azienda agricola che meglio si è distinta nel coltivare il campo fiorito più bello: quest’anno il premio è andato all’azienda agricola Fiandrini. Non solo: “I Fiori del Mulino” diventa una mostra fotografica dedicata al tema sostenibilità. Per celebrare l’importanza dell’iniziativa, Mulino Bianco ha aggiunto un partner speciale, con l’obiettivo di rendere il progetto “I Fiori del Mulino” sempre più rilevante per le persone: il fotografo Simone Bramante, in arte Brahmino, conosciuto per il suo talento e un’attenzione particolare al mondo della sostenibilità, ha interpretato la sua personale visione dei “Fiori del Mulino” andando a toccare con mano la natura, osservando le bellezze che ha trovato davanti a sé e imparando da lei, come un bambino.
Il risultato è un “microcosmo” di piccole grandi storie, racchiuse in una serie di scatti. Ogni ritratto dei campi esprime uno dei valori che stanno dietro all’impegno della Carta del Mulino. Per raccontare tutto questo alle persone, Mulino Bianco ha scelto di realizzare una mostra inedita: “I Fiori del Mulino, The Exhibeetion”, dove “bee” sta per “ape”.
L’idea, infatti, nasce proprio pensando al piccolo impollinatore e al modo in cui lui stesso vede il mondo, la natura dove vive e gli umani che la abitano. Un’experience immersiva ideata da Viceversa Studio e a cura dello studio di multimedia design Karmachina che invita i visitatori a guardare quelle stesse foto del contest e di Simone Bramante da un punto di vista nuovo, quello delle api. La mostra è aperta a tutti da ieri a domani presso il MEET Digital Culture Center di Milano.