Netflix introduce l’adv e sceglie IAS per offrire trasparenza sulle performance
Un reporting avanzato convaliderà la qualità dei media per gli inserzionisti
Alla fine è arrivata la comunicazione ufficiale: Netflix introduce il piano “Base con pubblicità”. Il nuovo abbonamento, che prevede le interruzioni pubblicitarie durante la visione, sarà disponibile in Italia dal 3 novembre, alle 17, e costerà 5,49 euro al mese, rispetto ai 7,99 euro del piano Base tradizionale. La scelta è stata dettata dalla necessità di arginare il calo degli iscritti registrato nei primi due trimestri di quest’anno. Solo tra gennaio e marzo la perdita è di stata di 200 mila abbonati, tra aprile e giugno di 1 milione.
Integral Ad Science, leader globale nella qualità dei media digitali, ha annunciato di essere stata scelta da Netflix come partner per fornire trasparenza sulle performance pubblicitarie dell’imminente piattaforma basata sulla pubblicità. Utilizzando la verifica della viewability e del traffico non valido (IVT) di IAS, i brand e le agenzie otterranno informazioni sulla reach e sull’ engagement delle campagne per ottenere risultati e definire le strategie di marketing.
«Siamo entusiasti di collaborare con Netflix in occasione dell’introduzione del tanto atteso livello supportato dalla pubblicità, che aumenterà notevolmente l’offerta globale di inventory pubblicitaria CTV – ha dichiarato Lisa Utzschneider, CEO di IAS -. IAS fornisce ai marketer gli strumenti necessari per monitorare la qualità dei loro acquisti media mentre espandono la loro inventory CTV. Non vediamo l’ora di offrire una copertura indispensabile ai brand e la possibilità di acquistare annunci sulla piattaforma Netflix in tutta sicurezza».
La verifica di IAS su Netflix consentirà agli inserzionisti di massimizzare l’engagement attraverso gli insight e di far in modo che ogni impression conti. L’offerta prevede: Reporting indipendente e di terza parte sulla viewability e sul traffico non valido per l’inventory di Netflix; Identificazione dei trend per comprendere le performance delle campagne e ottimizzare per il massimo engagement; Verifica coerente dei media acquistati per comprendere le performance.
«IAS sarà uno dei nostri partner di verifica per il piano “Basic with Ads”, il nostro nuovo livello supportato da annunci pubblicitari – ha dichiarato Jeremi Gorman, President of Worldwide Advertising di Netflix -. Siamo entusiasti di portare la suite di strumenti di verifica di IAS, leader del settore, che offrirà agli inserzionisti sicurezza nelle performance e nel posizionamento dei loro annunci».
La verifica su Netflix di IAS sarà disponibile nel primo trimestre del 2023.
Sensemakers interroga gli italiani
Con l’imminente arrivo dell’abbonamento supportato da pubblicità di Netflix, Sensemakers ha condotto un’analisi e un sondaggio per scoprire cosa pensano gli italiani di questo cambiamento così importante, coinvolgendo un campione rappresentativo di 1.000 viewer di contenuti video su piattaforme AVOD/SVOD/TVOD almeno 2-3 volte a settimana (tramite streaming live/on demand).
Oggi gli abbonati Netflix in Italia sono poco meno di 5 milioni, ma per convertire gli abbonati in spettatori bisogna considerare due fattori:
• Condivisione delle password di accesso: il 65% degli abbonati italiani di Netflix dichiara di condividere le proprie credenziali di accesso con una o più persone;
• Co-viewieng: le persone guardano insieme i contenuti (soprattutto serie Tv e Film su televisione connessa).
Sensemakers stima che gli spettatori medi giornalieri di Netflix siano 5 milioni e 20 milioni quelli mensili. Alla prima domanda del sondaggio “A parità di contenuti offerti, preferirebbe?” gli italiani hanno risposto: Una piattaforma a pagamento, senza pubblicità 32%; Una piattaforma gratuita, con interruzioni pubblicitarie 29%; Una via di mezzo, con prezzo inferiore e poca pubblicità 39%. Il 68% degli utenti potrebbe accettare un abbonamento con interruzioni pubblicitarie.
La seconda domanda “Se da domani Netflix aggiungesse la pubblicità?” ha dato questi responsi: Disdirei l’abbonamento 15%; Mi aspetterei di pagare meno l’abbonamento 25%; Sarei meno soddisfatto 19%; Non cambierei il mio giudizio sul servizio 41%.
Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers – Comscore Italia, ha commentato: «Netflix dovrà cercare un punto di equilibrio tra il bisogno di non cannibalizzare i propri ricavi da sottoscrizione ed estendere progressivamente le proprie audience pubblicitarie (inizialmente molto contenute). Gli investitori televisivi hanno infatti generalmente bisogno di raggiungere fasce molto ampie di popolazione e su questo fronte i broadcaster tradizionali vantano ancora un grande vantaggio».