A Milano ha fatto il suo esordio il Micidial Creative Fight
L’idea che sta alla base di questa iniziativa è stata ispirata dal pugilato, ma l’atmosfera mi ha ricordato più le battle del mondo hip hop, anche se la sfida questa volta non è stata a passi di break dance o al ritmo sincopato delle rime di un vertiginoso freestyle.
Il Micidial Creative Fight, organizzato ieri a Milano in un luogo iconico come la Palestra Visconti, ha visto darsi battaglia sul “ring” creatività, umorismo, marketing e produzione, in duelli senza esclusione di colpi (verbali, naturalmente). L’iniziativa, riservata a un ristretto numero di invitati e a cui Touchpoint ha avuto accesso, è stata promossa da Micidial, la content factory fondata da Marcello Macchia alias Maccio Capatonda. Parliamo di una struttura fortemente connotata, capace di creare contenuti branded e unbranded proponendo idee e talenti.
Sono stati tre gli “incontri” da tre round ciascuno – arbitrati da Luca Confortini – che hanno visto confrontarsi di volta in volta i registi pubblicitari Danilo Carlani e Alessio Dogana, Federica Cacciola, attrice, autrice e conduttrice, e Alice Mangione, attrice e comica, per culminare con il confronto dello stesso Maccio con Sergio Spaccavento, CCO di Digitouch, autore e docente.
«Questo è il primo Micidial Creative Fight, un workshop in cui ho coinvolto persone che ruotano intorno alla galassia Micidial, una realtà nata da poco, nel 2022, ma che beneficia del mio background che si fonda su vent’anni di carriera che mi hanno consentito di coinvolgere lungo il percorso autori, registi e tanti amici. In questo evento in particolare abbiamo deciso di parlare di creatività e di comicità, portando sul palco punti di vista diversi. La mia battaglia mi ha visto contrapposto nel mio ruolo di showrunner della Micidial a un creativo pubblicitario come Sergio Spaccavento. Poi, sempre parlando di contenuti, sono state affrontate dicotomie come Branded vs Unbranded e Crafting vs Ideas. L’idea del format del combattimento è nata dalla location, che è stata una storica palestra di pugilato: così abbiamo deciso di dare all’iniziativa questa connotazione, anche se in realtà l’obiettivo era quello di far dialogare persone che la pensano in modo differente per arrivare a una sintesi», ha commentato Maccio Capatonda.
Ha aggiunto Sergio Spaccavento: «Sono stato invitato a partecipare a questa iniziativa come rappresentante dell’animo razionale del brand e della comunicazione pubblicitaria, ma anche per la mia particolare indole che mi avvicina al mondo della comicità. Maccio ed io abbiamo portato punti di vista ovviamente molto diversi. Rappresentiamo due mondi: da un lato la content factory, dall’altro l’agenzia. Ci distinguiamo per modus operandi, per la programmazione, per il pensiero che guarda alla sostenibilità della produzione di idee. Parlando di creatività abbiamo di fronte l’urgenza artistica che spesso non si può permettere un’agenzia che deve sottostare a determinate metriche di giudizio o muoversi all’interno di un sistema organizzato».
Per conoscere meglio Micidial: www.micidial.one