Rai, “di tutto, di tutti”: un’offerta all’insegna di pluralismo e convergenza
A 53 giorni da suo insediamento, l’Amministratore Delegato di Rai Roberto Sergio è stato il padrone di casa alla presentazione dei palinsesti 2023-2024, che si sono tenuti venerdì 7 presso l’Auditorium Domenico Scarlatti del Centro di Produzione Rai di Napoli, città scelta in coincidenza con il 60° compleanno del Centro di Produzione e con la vittoria dello scudetto del Campionato di calcio di Serie A. Un evento reso possibile grazie al supporto del Comune di Napoli e della Regione Campania, rappresentati dal Sindaco Gaetano Manfredi e dal Presidente Vincenzo De Luca.
Ad aprire i lavori, la Presidente Marinella Soldi che ha parlato di “come” Rai sta interpretando lo spirito dei tempi grazie a «un approccio responsabile, trasparenza, innovazione e inclusività. La vera sfida è conquistare la fiducia, più importante del gradimento. Ad accompagnare il percorso nuovo di Rai il piano integrato di sostenibilità in direzione ESG. Sarà il prossimo Prix Italia che si terrà a Bari a fare da progetto pilota nella costruzione di un evento al 100% sostenibile. La Rai sarà un punto di riferimento anche sul fronte della IA generativa che cambierà l’ecosistema dei media, democratizzando la produzione dei contenuti».
La nuova stagione televisiva sarà all’insegna della qualità e dei grandi appuntamenti con lo slogan “Rai, di tutto, di tutti”. Si tratta del primo palinsesto che applica al 100% la nuova organizzazione per generi che era stata lanciata nel 2019 sotto la gestione dell’ex AD Fabrizio Salini. «Con il nuovo piano industriale, sarà assicurato l’impegno da parte dell’azienda a tutelare e a valorizzare nell’applicazione del Contratto di Servizio quella che è la grande tradizione del Servizio Pubblico nel campo del giornalismo di inchiesta. Abbiamo fatto un grande sforzo per aggiungere, innovare e arricchire i palinsesti di competenze e contenuti per essere ancora più pluralisti e sperimentali: saranno 30 i nuovi programmi, pur mantenendo la continuità con quelli più storici, per mettere più valore all’offerta – ha introdotto Sergio -. L’obiettivo sarà quello di essere sempre più una digital media company con ulteriori investimenti per RaiPlay e RaiPlay Sound. Nel mio ruolo precedente ho lavorato sulla digitalizzazione della radio e continuerò questo percorso. La nostra uscita definitiva dalla ricerca TER, dovuta alla dissennata campagna di autopromozione delle radio commerciali, non dà adito a nessun tipo di ulteriore dialogo con un soggetto che non ci ha mai dato ascolto. Ora siamo aperti alla costruzione di una nuova currency che consenta di avere dati continui e che crei un JIC che comprenda UPA e UNA. Riguardo alle risorse per aumentare gli investimenti, a ora dei 90 euro canone in Rai ne arrivano 74: se tornassero quei 16 mancanti, sarebbero investiti per valorizzare audiovisivo e digitalizzazione, ma il discorso sul canone e su una eventuale abolizione è in corso».
Rai si presenta agli investitori come primo editore del mercato in Italia, grazie a una share del 39,0% che supera il 40,0% sul target spendenti nel periodo gennaio-maggio 2023. La posizione di leader è confermata dai 6 punti di share di vantaggio dei canali generalisti del servizio pubblico su tutti i competitor e un dominio in prime time con il 70% delle serate vinte. RaiPlay, come ha sottolineato la Direttrice Elena Capparelli, «è leader del non lineare italiano con una quota di mercato del 35%, 24 milioni di utenti registrati e 28 milioni di app scaricate. La nuova offerta della piattaforma usa la giusta grammatica per ampliare i target».
La strategia di posizionamento di Rai Pubblicità, in continuità con le ultime stagioni, si fonda sui tre parole chiave che rappresentano l’unicità dell’offerta Rai, come ha descritto l’AD della concessionaria Gian Paolo Tagliavia: «La prima è copertura, con la Tv lineare che raggiunge oltre 32 milioni di spettatori mensili sul target 15/64, pari all’86% e che con RaiPlay porta la reach complessiva al 90%. La seconda parola è attenzione, dal momento che siamo subissati dagli input: grazie al basso affollamento pubblicitario rispetto alle emittenti commerciali, siamo in grado di offrire maggiore visibilità e attenzione. Infine, la relazione, per il contesto di grande qualità e le opportunità di integrazione per le aziende con contenuti di prestigio che creano legame emotivo con il pubblico. La forza del prodotto Rai è, infatti, il combinato di grandi coperture e capacità di fidelizzazione degli utenti. Rai è leader anche in termini di tempo speso, sia sui canali televisivi sia sulla piattaforma RaiPlay. Chiudiamo i primi cinque mesi dell’anno di raccolta in terreno positivo grazie all’ottimo andamento di maggio con la pubblicità extra tabellare – brand integration e digital Tv -in continua crescita. Abbiamo il dato Nielsen sulla Tv nei primi 5 mesi che ci posiziona al 3,8%. È fondamentale per noi evidenziare ciò che Lorenzo Sassoli de Bianchi ha pronunciato durante l’assemblea annuale di UPA (il 5 luglio, ndr), parlando di fiducia, parola che ha fatto bene al mercato. Noi vediamo un primo semestre buono, rispetto alle stime fatte a fine 2022 che non erano incoraggianti ma il mercato sta tenendo e c’è un piccolo segno più per la Tv mentre Radio e Digital crescono maggiormente. Le nostre prospettive sono di stare allineati o anche un po’ meglio delle previsioni UPA sul totale anno (+2,5%, ndr), considerando anche che nel secondo semestre 2022 avevamo avuto i Mondiali di calcio. Riteniamo che il nostro format Golden Minute sia una innovazione di prodotto, che nella sua semplicità risponde molto a quello che sta avvenendo nella fusione tra lineare e mondo digitale, nel senso che l’impaginazione che noi abbiamo in prime time assomiglia in alcuni momenti più a quella di RaiPlay che a quella della “vecchia” Rai1, Rai2 o Rai3, perché l’esperienza di comunicazione commerciale è completamente immersiva rispetto al contenuto editoriale e questo risponde alla ricerca di attenzione. Tutte le concessionarie o le agenzie media sono impegnate oggi su questo fronte per cercare di capire quali siano le determinanti di una valutazione quantitativa dell’attenzione. Sull’hub musicale Pitch stiamo lavorando con soddisfazione: l’idea è quella di consolidare il progetto d le partnership, ad esempio quella con la piattaforma Vevo che ha margine di crescere ulteriormente in Italia».
Punto di forza dell’autunno prossimo a livello di offerta digital, sarà la flessibilità di planning che il nostro network può offrire. Tutto ciò avvalorato da un contenuto di qualità, una struttura dati solida che consente di costruire pianificazioni a target. Il tutto sarà sempre meglio valutabile a livello di offerta total video calcolandone la copertura totale.
Gli highlights
Il Direttore della Produzione Rai Stefano Coletta ha presentato nel dettaglio i prossimi palinsesti. Rai1 intende mantenere la leadership (21,2% la share media in prime time e 19,2% nelle 24 ore) come rete della famiglia, accessibile a tutti ed espressione massima del servizio pubblico. In prime time fiction (la domenica, il lunedì con le serie crime, il martedì e il giovedì), intrattenimento (il mercoledì, il venerdì e il sabato) e sport. Rai 2 sarà sempre più la rete della sperimentazione: una delle principali mission è quella di proseguire dall’autunno un’altra stagione di Viva Rai2! con Fiorello. Inoltre: docureality, intrattenimento comedy con 3 nuovi titoli game, fiction (al mercoledì), documentari, cronaca e più spazio al dating.
Rai 3, che deve fare fronte alla fuoriuscita di personaggi come Fabio Fazio, Bianca Berlinguer e Lucia Annunziata, conferma la vocazione all’approfondimento dell’informazione con Report riportato alla domenica sera e In ½ ora affidato a Monica Maggioni, mentre non è ancora definito un programma in sostituzione di Carta bianca.
Per i palinsesti completi:
Rai, “di tutto, di tutti”. presentati a Napoli i nuovi palinsesti 2023/2024