Digitouch Marketing: tecnologia, talenti e AI al servizio della creatività per far crescere il business
Alessio Angiolillo, Vice President Digitouch Marketing, illustra a Touchpoint il nuovo posizionamento della struttura
Lo scorso mese di settembre Digitouch Marketing ha presentato il nuovo posizionamento. “Brand solutions enabled by innovative thinking & artificial intelligence” è la USP individuata per rispondere all’evoluzione del mercato e alle esigenze dei brand. Da dove nasce questo cambiamento? Come lo state traducendo in concreto?
L’esigenza è conseguenza della naturale evoluzione di una struttura che deve adeguarsi ai bisogni concreti che si manifestano sul mercato. Nello scenario attuale vediamo come il mondo dei contenuti e del media debbano avanzare a braccetto. Del resto, ciò che ci consente di valutare l’efficacia dei contenuti e il successo delle campagne è la tecnologia. Questo vale in termini di delivery e, a posteriori, per l’analisi dei risultati. La tecnologia è indispensabile per affinare la nostra capacità di individuare il contenuto giusto per il pubblico giusto e farlo arrivare nel momento opportuno per raggiungerlo. Trovare questa finestra temporale rappresenta il sogno di ogni direttore marketing. La necessità di innovare il nostro posizionamento è conseguenza anche del modo in cui Digitouch è cresciuta in questi quindici anni, passando per l’acquisizione e l’aggregazione di diverse realtà. È diventato essenziale per noi lavorare per eliminare le barriere fra competenze diverse. L’obiettivo è unificare e rendere fluidi i processi, in un percorso che passa dall’analisi dei dati, dall’introduzione dell’AI, con le sue straordinarie capacità computazionali, e dall’individuazione dei giusti KPI. Distribuiamo contenuti che possono essere creati dall’intervento umano o col supporto dell’Intelligenza Artificiale e dobbiamo essere in grado di trovare la piattaforma giusta, mirando al pubblico giusto. Questo si ottiene solo mettendo in campo un’organizzazione che sia più fluida e integrata possibile, garantendo performance in termini di business, marketing, comunicazione e conversioni: il nuovo posizionamento di Digitouch Marketing mira proprio a questo.
I bisogni dei clienti sono sempre più concentrati sia in una logica di obiettivi sia di rapporti con i provider. Come osservava prima, i confini fra le aree di competenza sono diventati meno netti. Possiamo dire che l’area Marketing, Media e Content è sempre più integrata con Tech, Data ed E-commerce Platform ed Experience. Qual è il valore aggiunto di questo approccio e come si riflette all’interno dei team di lavoro?
Provider di soluzioni tecnologiche, agenzie, esperti: oggi le aziende sono sommerse da proposte di realtà anche molto diverse fra loro. Questa sovrabbondanza sta confondendo i clienti, che faticano a gestire la moltitudine di fornitori e si percepisce la necessità di una semplificazione. Digitouch ha sviluppato un approccio MTE – ovvero Marketing, Technology e E-commerce – che è fortemente sinergico. Il Marketing si concentra sull’interazione con il pubblico, mentre la tecnologia svolge un ruolo fondamentale di back end. L’E-commerce è la cerniera, il punto in cui tutti questi elementi si fondono. Il nostro modello MTE mira a offrire un punto di contatto unico per i clienti. Oggi le aziende, anche quelle che continuano a investire in modo rilevante sui media tradizionali, mettono al centro la performance: ogni euro investito deve avere un obiettivo chiaro, che sia la conversione in una vendita o l’awareness. Una realtà come Digitouch nasce per massimizzare le prestazioni, mettendo a disposizione professionisti che siano sempre più in grado di progettare soluzioni complete. Questa trasformazione naturalmente sta influenzando la costituzione dei team di lavoro, all’interno dei quali emergono figure con competenze traversali. Il professionista ideale di oggi comprende la tecnologia, l’e-commerce, ma anche il marketing. Non è facile trovarlo, per cui cerchiamo di integrare internamente queste competenze. Servono figure ibride, come i Prompt Engineer, che sappiano interrogare gli strumenti di AI, specialmente quelli dedicati alla produzione e all’analisi dei contenuti. Oggi, per noi, L’Intelligenza Artificiale rappresenta un potente alleato per ottimizzare proprio il processo creativo e la fase di analisi dei dati.
Quali sono i pilastri che caratterizzano la vostra offerta?
La nostra offerta è come un quadrifoglio, basata su distintività, visibilità, unicità e rilevanza. Tutto ruota attorno al concetto di contenuto. Oggi siamo bombardati da informazioni, quindi il nostro obiettivo è rendere distintivo il mondo creativo dei contenuti. La visibilità passa attraverso il media e il field marketing, che costituiscono una parte essenziale della nostra offerta che si compone, quindi, anche di una fondamentale parte offline. L’unicità si riferisce alla capacità di interagire con coloro che interpretano in modo unico il marchio, come i creator e gli influencer. Infine, la rilevanza è rappresentata dal mondo dell’ottimizzazione dei motori di ricerca e dei digital asset. La chiave per creare contenuti distintivi, visibili e rilevanti sta nella tecnologia, nell’IA, che oggi è la quarta gamba di un’organizzazione che ha i suoi punti di forza nelle persone, nella gestione dei dati e nella conoscenza tecnologica. L’Intelligenza Artificiale è quell’elemento che ci aiuta ad accelerare processi e a ottimizzare le campagne dalla fase creativa a quella di erogazione.
In questo nuovo scenario qual è il ruolo della creatività e del contenuto in rapporto alla tecnologia?
La creatività rimane il trigger, l’elemento umano chiave che guida ogni strategia. Per distinguersi, è fondamentale accendere l’interesse delle persone, sia dal punto di vista visivo che dei contenuti. Tuttavia, è fondamentale sapere a chi mostrare questa creatività e su quale piattaforma farlo. La creatività è il filo conduttore che rende unico il messaggio, indipendentemente dal canale o dal formato utilizzato, ma lo stesso video, ad esempio, deve essere creato in base alle linee guida specifiche di ogni piattaforma, altrimenti non funziona. La creatività non può più esistere in modo isolato, ma deve essere studiata anche in rapporto alla tecnologia delle piattaforme su cui verrà pubblicata.
Qual è la chiave per ottenere il massimo dal binomio AI/creatività?
Credo non sia corretto parlare del massimo. La chiave è ottenere il giusto risultato nella curva di esperienza e conoscenza del momento. Attualmente, la scoperta e l’innovazione non riguardano tanto la generazione di idee quanto la ricerca della soluzione più efficace. La chiave è avere risorse e team dedicati a questo scouting, mentre le idee emergono successivamente. La creatività assistita dall’IA sta ottenendo risultati eccellenti e negli ultimi sei mesi i progressi sono stati notevoli. Siamo in una fase di evoluzione, con pochi talenti nativi ma altamente specializzati verticalmente. L’AI per noi rappresenta un grande alleato che ottimizza processi e analisi, ci aiuta a comprendere cosa funziona e cosa no, consentendo di interrogare in modo approfondito la rete e le diverse fonti informative, grazie allo sviluppo di tool specifici. Non siamo più all’anno 0, ma all’anno 0.5.