10 Consigli Essenziali per l’Email Marketing (Basati su Dati Reali)

Questi consigli si basano sull’analisi di oltre 200 milioni di invii di newsletter, DEM e altri tipi di email a fini commerciali inviate in Italia nel 2022. Si basano dunque su dati concreti, su pratiche di email marketing reali, attuali e riferite al solo contesto italiano.

Più precisamente, per la stesura di queste linee guida, ho attinto al report realizzato da GetResponse sul mercato dell’email marketing in Italia. GetResponse, che è per l’appunto un software di email marketing, ha preso in esame 42.200 messaggi diversi inviati dai suoi clienti italiani ben 268,7 milioni di volte. È il secondo report che GetResponse dedica esclusivamente all’Italia.

Il report analizza a fondo il rendimento di queste email, tracciando i trend e le metriche di riferimento relative a tassi di apertura, click, disiscrizioni e reclami di spam. Il report ci dice, ad esempio:

• qual è il settore merceologico in cui le email convertono e coinvolgono di più (spoiler: l’automotive);

• qual è il momento del giorno e della settimana migliore in cui inviare una newsletter (tradotto: a che ora conviene inviare un’email); 

• perfino quali sono le parole che funzionano di più nelle linee d’oggetto.

Una miniera d’oro di dati per l’email marketing, che ho provato a semplificare. Anzi meglio, tradurre operativamente nei 10 consigli che seguono.

 

1. Qual è un KPI soddisfacente
La misurazione del successo nel marketing via email si focalizza su due KPI fondamentali: open rate (tasso di apertura delle email) e click-through rate (tasso di click). Queste metriche offrono una visione chiara dell’efficacia di una campagna e aiutano a identificare le aree di miglioramento. Non esistono tassi di apertura e di click ideali, perché questi valori dipendono da troppe variabili. Ma è importante galleggiare nella media individuata dal report GetResponse. Questi i valori:

• Open rate – 31,9%
• Click rate – 2,05%
• Click su aperture – 6,43%

 

2. A ogni settore il suo

Ogni settore ha le sue peculiarità, che influiscono sui KPI visti in precedenza. La comprensione di queste differenze è fondamentale per adattare le strategie alle specifiche esigenze del target. Qui puoi consultare i KPI dell’email marketing divisi per settore.

 

3. L’orario migliore

Un aspetto spesso trascurato è l’orario di invio delle email. Le ore piccole, in particolare tra le 3 e le 5 del mattino, mostrano risultati sorprendenti in termini di tassi di apertura e click. Le email inviate alle 4, in particolare, superano il 37% di aperture, ben 6 punti oltre la media.

 

4. Il giorno più efficace

Anche il giorno di invio gioca un ruolo importante. Martedì e giovedì si dimostrano i giorni migliori, sebbene la differenza tra i giorni della settimana sia minima. Perfino la Domenica, le aperture ma soprattutto i click, si mantengono alte.

 

5. Sincronismo e Tempismo

Sfruttare la tecnologia per ottimizzare l’orario di invio può fare la differenza tra una campagna di successo e una mediocre. I marketer che hanno utilizzato i tool di ottimizzazione degli invii di GetResponse, ad esempio, hanno generato percentuali medie di aperture (oltre il 35%) e di click (oltre il 3%) ampiamente sopra la media.

 

6. Frequenza di Invio

Una frequenza troppo elevata di email può risultare controproducente. L’ideale è limitarsi a una newsletter a settimana per mantenere alto l’interesse e l’impegno del pubblico. Il dato a supporto? Una strategia basata su una sola email settimanale vede un open rate del 42.12% e un click rate del 3,82%.

 

7. Personalizzazione e Automazione

La personalizzazione non è solo una parola d’ordine, ma una necessità. L’uso dell’automazione per personalizzare le email aumenta significativamente i tassi di click. In questo caso sfioriamo il 7% di click!

 

8. Raffinare la riga d’oggetto

La lunghezza della riga d’oggetto è cruciale per l’apertura delle email. Troppo breve può influire negativamente sui tassi di apertura. Le chance di apertura calano drasticamente dai 160 caratteri in giù. È importante anche saper personalizzare e dosare i termini. Vietati i termini come “affare” “conveniente” “garantito”. Meglio andare al sodo: parole come “newsletter” “vendita” “eventi” “invito” possono far fare il botto. 

 

9. L’importanza del Preheader

Un preheader (il testo di anteprima sotto l’oggetto) efficace può funzionare in tandem con la riga d’oggetto, fornendo un ulteriore incentivo all’apertura dell’email. Il dato è abbastanza eloquente: 5.69 punti percentuali in più di aperture quando l’oggetto è affiancato da un preheader.

 

10. Video e immagini per aumentare l’Engagement

I video sono un potente strumento di coinvolgimento. Includere contenuti video nelle email può aumentare significativamente l’engagement. Allo stesso modo, le email ricche di immagini hanno dimostrato di essere più efficaci rispetto a quelle basate principalmente sul testo. I dati suggeriscono che le email basate su immagini hanno prestazioni migliori. La differenza è piuttosto significativa: 2.36% di click nelle email con immagini, contro 1.21% nel caso delle email solo-testo.

Il successo nell’email marketing richiede dunque una comprensione approfondita dei dati. Questi 10 consigli possono rappresentare un buon punto di partenza. Guardando oltre questi dati, l’integrazione dell’AI, gli A/B test e una personalizzazione ancora più raffinata potrebbero giocare un ruolo cruciale nel miglioramento delle strategie di email marketing. Non resta che mettersi alla prova!

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