Il fashion product placement a Sanremo funziona?
The Brandformance Society racconta, attraverso un report, le diverse strategie che hanno attuato i brand sui canali digitali per rendere efficace il loro product placement a Sanremo.
Il Festival di Sanremo è sicuramente uno dei fenomeni mediatici più incisivi del panorama italiano a livello televisivo e, negli ultimi anni, ha acquisito una rilevanza sempre più importante sul piano digital. In un contesto così significativo, il ruolo di cantanti, conduttori e ospiti risulta fondamentale per i brand: il festival è diventato una vetrina di visibilità imprescindibile, soprattutto per le maison che decidono di vestire gli artisti in gara. The Brandformance Society, la unit della Commerce Hub Celeste dedicata alla brandformance, ha analizzato il ritorno di queste attività attraverso un report dedicato che ha provato a rispondere ai seguenti quesiti: Quali sono le strategie digitali da attuare per aumentare l’interesse sul brand a Sanremo? Vestire un cantante è utile agli obiettivi di business di un brand?
I numeri parlano: durante il Pre Festival e la settimana di Sanremo, oltre il 43% dei contenuti generati relativi ai brand indossati dalle celebrity hanno avuto come tema il Festival, generando di fatto gli effetti di un fashion show (Fonte: Brandwatch – periodo 1 novembre – 12 febbraio 2024).
Nei pochi giorni del Festival, sono stati raccolti oltre 12 milioni di contenuti pubblicati online relativi ai brand di beauty e abbigliamento che hanno vestito e si sono occupati del make up di celebrities e cantanti durante le 5 serate della kermesse. Nel report vengono individuati i casi di brand che si sono dimostrati particolarmente vincenti e originali nell’attuare una strategia di branding e, dunque, di product placement. Scelta strategica di ambassador nel medio termine e di talent particolarmente emergenti, frequenza e capillarità di contenuti di qualità nei giusti touchpoint, coerenza con la propria immagine e USP (Unique Selling Proposition), real time marketing e molti altri insight.
Particolarmente interessanti i casi della collana Tiffany – con l’iconico serpente che ha confuso il popolo del web, facendo impennare l’argomento “Bulgari” associato alle keyword “Emma Sanremo” – e della cosiddetta “duck dance” – il ballo in diretta di John Travolta che ha dato vita a moltissime ricerche Google sulle scarpe U-Power. Non c’è dubbio: le attività di branding incidono sull’esposizione mediatica, portando a un aumento di ricerche e di consapevolezza delle persone nell’intento di acquisto di un determinato brand, che spesso si traduce in maggior traffico e conseguenti vendite degli e-commerce dei brand coinvolti. Il team di The Brandformance Society conferma, dunque, l’ipotesi iniziale. Il product placement funziona, aumenta la visibilità dei brand, abilita nuove audience e nuove opportunità di business e di vendita. Questa tipologia di investimenti, tuttavia, può avere un ritorno positivo solo nel caso in cui il product placement sia in grado di legarsi alle dinamiche che caratterizzano il contesto in cui i brand sono inseriti, attivando negli utenti un processo di esplorazione – se si parla di brand emergenti – e un processo di valutazione del prodotto – per i brand più consolidati.
The Brandformance Society ha realizzato il report in collaborazione con SEOZoom, software per le attività SEO, che ha supportato l’analisi delle ricerche correlate al Festival, e con Realz – content solution studio – che ha contribuito con un approfondimento demografico dedicato.
Il white paper è disponibile qui.