Veneto, cercasi nuovi lavoratori di qualità. L’indagine di Fòrema
Per lo sviluppo del sistema industriale del Veneto, ci sarà bisogno di nuovo personale nei prossimi sei mesi. Lo ha rivelato il Centro Studi Fòrema, nell'indagine sul tessuto economico della regione del Nord Est presentata in questi giorni.
Al centro della survey di Fòrema, ci sono 224 aziende operanti nel Veneto, che hanno descritto il fabbisogno di competenze e figure professionali emerso nei primi mesi del 2024. Di queste, l’84% ha dichiarato espressamente di avere bisogno di nuovi collaboratori, in linea con quanto già rilevato a fine 2022.
Rispetto a due anni fa è però cresciuta l’urgenza di reperire nuove figure in particolare nel nel settore metalmeccanico, come ha sottolineato il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia, che ha parlato, per questo comparto, di un 90% di aziende alla ricerca di nuovo personale.
Secondo il Centro Studi, però, molte delle aziende intervistate considerano l’attuale ricerca difficile, soprattutto per i profili più specializzati, da impiegare in particolare nell’ambito operations, ossia in produzione, acquisti e logistica.
Commenta il dato Roberto Baldo, il direttore di Fòrema, in questo modo: <<Siamo abituati da anni al fenomeno dello skill shortage, ossia la carenza di competenze professionali necessarie allo sviluppo industriale; ora si aggiunge il people shortage, la mancanza di personale a tutti i livelli organizzativi, accentuata dal trend demografico e dalla fuoriuscita di talenti dal nostro territorio>>.
Si tratterebbe, dunque, di uno scenario inedito, effetto di una <<economia knowledge intensive>>, aggiunge ancora Baldo.
Ma quali sono, secondo l’indagine di Fòrema, le figure più richieste dalle aziende intervistate? I dati ne mostrano tre, ossia il progettista tecnico, l’addetto commerciale e l’operatore addetto al controllo numerico computerizzato (CNC).
In quali settori aziendali si rileva la maggiore carenza? Secondo il Centro Studi, quelli più in difficoltà sono l’ufficio tecnico e l’ambito Ricerca e Sviluppo, nei quali si concentrano il 26% delle vacancies dei primi mesi del 2024. Si tratta di una crescita rilevante, considerando che il 57% delle imprese coinvolte nel sondaggio del Centro Studi lavorano nell’innovazione del prodotto e dei processi aziendali.
L’indagine si sofferma anche sulle motivazioni che spingono le aziende analizzate ad assumere nuovo personale. Al primo posto si è piazzata la necessità di sostituire gli addetti in uscita per raggiunti limiti d’età e per la volatilità del mercato del lavoro. Al secondo posto è risultata la crescita quantitativa delle attività e l’aumento delle commesse.
In che modo si procede all’assunzione di nuove figure? Secondo la ricerca, utilizzando la leva dei vantaggi contrattuali e degli incentivi economici, poi sotto forma di retribuzione differenziale, benefit e della prospettiva di una futura stabilità lavorativa.
Infine, più che curriculum o altri titoli scolastici, accademici e post lauream, le aziende intervistate privilegiano di più l’esperienza diretta sul campo, seguita dalla partecipazione a percorsi formativi specialistici.