Un elogio alla pubblicità per “The last dance” di Lorenzo Sassoli de Bianchi. Si apre l’era Travaglia
«Qualcuno penserà che il meglio sia già scritto, che il presente è un soffio e il futuro è incerto. Ma io sostengo che la mia presidenza è stata come un viaggio che qualcuno proseguirà meglio di me…»: con queste parole e tanti grazie, ieri pomeriggio Lorenzo Sassoli de Bianchi si è congedato di fronte alla platea della sua ultima Assemblea UPA da Presidente.
Un momento che ha avuto il suo culmine con la salita sul palco del Piccolo Teatro Strehler di Marco Travaglia, Presidente e AD di Nestlé Italia, Presidente designato dell’associazione, in un ideale passaggio di consegne. Al centro dell’intervento di Sassoli de Bianchi – quello che lui stesso ha definito il suo ultimo ballo e non a caso introdotto dall’appassionante performance di una coppia di ballerini di tango – quella pubblicità che «anticipa le tendenze, incoraggia i fermenti e indirizza i contenuti».
Il Presidente ha sottolineato la valenza fondamentale che l’advertising ha nell’economia di un Paese: «Un prodotto senza comunicazione a supporto resta un baco che non evolve dal suo bozzolo, vive come una crisalide che non ha ancora ancora indossato il vestito più bello, ricordandoci sempre che senza investimenti adeguati qualunque buona idea faticherà a decollare».
Sassoli de Bianchi ha ricordato che gli investimenti pubblicitari nel nostro Paese fungono da stimolo per almeno 300 miliardi di euro, una cifra che vale il 20% del PIL. E prendendo spunto dal titolo dell’Assemblea UPA 2024 – “Evoluzione: innovazione, responsabilità e trasparenza” – il Presidente uscente si è focalizzato sull’evoluzione dello scenario mediatico e sugli sforzi che sono stati portati avanti all’interno di un ecosistema che con tutti i suoi protagonisti si è impegnato a rendere il sistema italiano della comunicazione «più innovativo, più responsabile e più trasparente».
Sassoli ha rimarcato anche il ruolo della pubblicità come elemento fondamentale del pluralismo, in particolare rivolgendo la sua attenzione a quell’informazione di qualità che rappresenta un presidio culturale e un elemento fondamentale di democrazia. «Dobbiamo continuare a sostenere l’informazione professionale, accurata e responsabile», l’invito rivolto alla platea di aziende investitrici.
Dopo Sassoli de Bianchi, non a caso, è salito un rappresentante del mondo dell’editoria, Andrea Riffeser Monti, Presidente della Fieg, che nel suo speech ha messo in evidenza come i giornali si stiano adattando ai mutamenti in atto nell’informazione e che, nelle loro versioni su tutte le piattaforme, possiedono qualità peculiari e difficilmente rimpiazzabili. Ha sottolineato che questi giornali sono utili alle imprese per raccontare, testimoniare e verificare tutto ciò che c’è dietro e dentro i prodotti, evidenziando aspetti come l’innovazione, la perseveranza e la sostenibilità. Inoltre, ha aggiunto che la carta stampata e i siti di informazione, che contano ormai 38,2 milioni di utenti unici al mese, possono raccontare questi aspetti in profondità e con un sigillo di qualità e veridicità che molti altri non hanno.
Dalla carta stampata il focus si è spostato sul fronte dell’intelligenza artificiale con Anne-Laure Giret, responsabile dello sviluppo A.I. Business per Google Cloud nel Sud Europa. La manager nel suo intervento ha esplorato l’approccio di Google all’intelligenza artificiale, rivelando le opportunità che questa tecnologia porta a beneficio di persone e aziende.
Ad Annamaria Testa, invece, è spettato il compito di portare sul palco la “voce” della creatività in comunicazione. La pubblicitaria e consulente in comunicazione ha rimarcato che la questione non è se la pubblicità cambierà, ma quanto radicalmente cambierà. Ha sottolineato che oggi la sfida va oltre l’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale e che riguarda la produzione di contenuti distintivi per qualità e valore. Inoltre, ha affermato che questo richiede alle aziende un approccio creativo che coinvolga prodotti, processi, servizi e comunicazione, intesa come parte strutturale dell’offerta.
In chiusura, sul palco è salito un grande brand divenuto emblema di italianità in tutto il mondo: Lavazza.
Giuseppe Lavazza, Presidente dell’azienda, ha passato in rassegna i cambiamenti della comunicazione del marchio, sottolineando come le sfide comunicative attuali non riguardino solo l’evoluzione dei mezzi di comunicazione, ma soprattutto il posizionamento strategico sui mercati internazionali. Ha sottolineato che Lavazza ha sempre precorso i tempi nel campo della comunicazione in Italia e che oggi, più che mai, l’azienda intende rafforzare i propri valori attraverso la comunicazione. L’obiettivo di Lavazza è raggiungere pubblici sempre più vasti e globali, condividendo con loro l’essenza della propria marca.