Rai, una media company a prova di futuro. Adv a +13% nel 1° semestre
Presentati il 19 luglio i palinsesti della stagione televisiva 2024/2025
“Più voci, più talento”: è questo il claim che ha caratterizzato la presentazione dei palinsesti della nuova stagione televisiva 2024/25 di Rai, raccontata alla stampa e ai clienti oggi, per il secondo anno consecutivo all’Auditorium Domenico Scarlatti del Centro di Produzione Rai di Napoli. Un claim che vuole esprimere i valori su cui si fonda il Servizio Pubblico tra cui innovazione, affidabilità, pluralismo, indipendenza, imparzialità.
L’evento si è aperto con la lettura di un breve saluto inviato dalla Presidente Marinella Soldi «alla fine di un percorso impegnativo e gratificante come è stato il mandato di questo CdA».
Il vertice Rai è infatti scaduto, in attesa delle nuove nomine da parte del MEF e della Commissione di Vigilanza.
«Sono stati 14 mesi in cui è stato fatto un grande lavoro di squadra – ha commentato l’Amministratore Delegato Roberto Sergio -. Abbiamo: approvato il Contratto di Servizio, il Piano industriale, investendo 225 milioni per la trasformazione in media company tramite la valorizzazione di RaiPlay e RaiPlay Sound e avviando un piano immobiliare per una Rai più efficiente, funzionale e green, con la ristrutturazione della sede di Roma e l’apertura di un nuovo centro di produzione all’avanguardia di Milano. Senza dimenticare il primo Piano di sostenibilità dell’azienda e l’accordo firmato con i sindacati. Gli effetti di tutto questo lavoro si vedranno ancora di più nei prossimi anni. Nel 2024 Rai celebra i 70 anni della televisione (che saranno festeggiati in ottobre, ndr): è l’unica azienda che può parlare di presente, passato e futuro e oggi possiamo dire che siamo il futuro. Un’azienda sana e attiva, pronta alle nuove sfide di mercato»,
«Fare Servizio Pubblico significa riuscire a parlare a tutti con un linguaggio trasversale e un’offerta radio-televisiva completa con un prodotto editoriale che abbia una cifra riconoscibile e credibile», ha dichiarato il Direttore Distribuzione Stefano Coletta, prima di raccontare il nuovo palinsesto di 308 titoli, on air dal prossimo settembre e da qualche anno disegnato sulla base dell’organizzazione in Generi.
Per le reti generaliste ci sarà un crescendo di contenuti che, da settembre, interesserà tutto il periodo tra ottobre e dicembre, accompagnando il pubblico con un’ampia offerta che spazia dalla fiction alla musica, dall’intrattenimento allo sport, all’approfondimento giornalistico.
La prima novità “ufficializzata” è l’approdo nell’access prime time di Stefano De Martino ad Affari Tuoi. Il Festival di Sanremo ha, ora, una data definitiva: condotto da Carlo Conti sarà dall’11 al 15 febbraio.
Uno spostamento in avanti, preso in accordo con l’amministrazione comunale della città ligure, che si è reso necessario dopo l’improvvisa decisione della Lega Calcio di posizionare i quarti della Coppa Italia (visibili in chiaro su reti Mediaset, ndr) nella stessa settimana prevista per la kermesse musicale.
La factory di Rai Fiction, diretta da Maria Pia Ammirati, presenterà una miniserie su Mike Bongiorno interpretato da Claudio Gioè. Su Rai 3 il lunedì in prime time tornerà Massimo Giletti con un programma di infotainment dal taglio culturale.
Un’altra scommessa è l’arrivo su Rai 2 il giovedì sera di Antonino Monteleone con il format di approfondimento-inchiesta L’altra Italia. Debutterà nel day time del sabato sulla rete ammiraglia una nuova produzione sul dating con le persone in cerca dell’anima gemella “sotituiti” dai loro avatar: alla conduzione Mara Venier.
Novità per lo Sport con l’acquisto degli highlights del campionato di Serie A: 90° minuto, quindi, triplicherà l’appuntamento al sabato e al lunedì in seconda serata, oltre alla tradizionale domenica. E poi Olimpiadi e Paralimpiadi, Coppa Davis e ATP Finals di tennis. RaiPlay avrà sempre di più una vita propria (al di là degli esperimenti di prodotti studiati in sinergia per lineare e non lineare) con tanti nuovi titoli, tra cui La confessione.
Secondo una nota ufficiale, Rai apre la stagione televisiva autunnale con numeri da leader: 38% di share sulla Tv, primo editore del mercato per tempo speso in total video con 49 milioni di contatti netti al mese, 20.900.000.000 di ore spese complessivamente da tutte le piattaforme nell’ultima stagione televisiva, 90% della popolazione raggiunta sul target centrale 25-54 e una copertura trasversale su tutti gli altri target, grazie alla combinazione tra i canali lineari e la piattaforma RaiPlay.
L’offerta total video permette infatti di intercettare target specifici in maniera sempre più profilata e dettagliata, garantendo una reach incrementale e una copertura totale. La posizione di leader è confermata da almeno 5 punti di share di vantaggio dei canali generalisti del servizio pubblico su tutti i competitor e un dominio in prime time con 7 serate vinte su 10.
Sulla battaglia dei numeri e in particolare sulla la sfida della misurazione dei risultati nel mercato pubblicitario, vista la lotta continua tra i 2 broadcaster principali, si è espressa Roberta Lucca, Direttore Marketing di Rai. «Le Tv generaliste sono confrontabili, le reti tematiche no, prima di tutto perché Mediaset ne ha 13 e noi 10, ma soprattutto perché abbiamo due modelli differenti: noi come Servizio Pubblico ne abbiamo uno misto con Rai 5, Rai Storia, Rai YoYo e Rai Scuola senza pubblicità, Mediaset si alimenta solo di advertising. Ognuno ha anche dei target differenti: questa lotta è diventata un po’ vintage. C’è sempre più bisogno di un sistema di misurazione corretto, equo e trasparente che comprenda anche la fruizione digitale e che rilevi anche le piattaforme terze».
Contenuto e tecnologia nell’offerta di Rai Pubblicità
L’offerta commerciale per la prossima stagione punta sulla crossmedialità e sull’approccio multipiattaforma. «Il mercato sta andando bene, proseguendo una tendenza iniziata lo scorso settembre, quindi non solo per Rai Pubblicità ma per l’intero comparto: tutti i player hanno lavorato tanto e le aziende ce lo riconoscono – è convinto Gian Paolo Tagliavia, Amministratore Delegato di Rai Pubblicità -. Siamo tutti sempre molto attenti alle stime di UPA e di UNA, ma forse spendiamo poco tempo a raccontare come gli editori abbiano ristrutturato l’offerta di format adv che è totalmente diversa rispetto a solo 3 anni fa. Pensiamo alle attività di brand integration, branded content, product placement, attività di experience sul territorio e grandi eventi che sono in crescita perché è la domanda delle aziende a essere cambiata. Noi chiudiamo il primo semestre con una crescita record di oltre il 13%, guidata da grandi eventi come il Festival di Sanremo e gli Europei di calcio e trainata dai comparti Automotive e Largo consumo dove la marca è tornata a essere centrale. Crescono il volume dei clienti e l’investimento medio, soprattutto sul non lineare con la CTV a +65%. N particolare stanno andando bene sia la Tv ha registrato +13% così come la radio (+13%), che può godere anche del nuovo JIC. Gli investitori scelgono il servizio pubblico perché i progetti che proponiamo ai brand sono cuciti sulle nuove modalità di fruizione dei contenuti su una varietà di schermi e piattaforme, in ottica di convergenza sempre maggiore. A questo si aggiungono tecnologie e dati di prima parte attivabili sull’intera total audience».
Rai Pubblicità offre infatti ai suoi partner una targhettizzazione sempre più efficace capace di superare il classico approccio socio-demo, grazie a un patrimonio di oltre 20 milioni di contatti profilati, attivabili su tutte le piattaforme per genere, reach e frequenza incrementali. Alla base di questi KPI c’è una strategia fondata sul dato che permette di ideare pianificazioni cross-platform, partendo dalle più avanzate tecnologie e dai dati di prima parte.
Sul secondo semestre c’è «fiducia, dal momento che ci saranno le Olimpiadi e per questo evento prevediamo una raccolta doppia rispetto a Tokyo 2020, mentre le stime di chiusura d’anno sono di un andamento migliore del mercato, pur sapendo che gli ultimi 6 mesi non potranno performare come nel primo semestre», ha concluso Tagliavia
La politica commerciale di settembre e ottobre conferma il posizionamento che Rai Pubblicità ha proposto al mercato per il 2024 e che punta a un adeguamento del cpg al +3,5% rispetto allo scorso anno.