Ferrero si apre a nuovi target con Nutella Plant-Based

Il lancio in comunicazione a gennaio 2025 con la collaborazione delle agenzie Ogilvy e Marmalade sarà focalizzato sui canali digitali

Non chiamatela “vegana”. Nutella Plant-Based, ultima novità in casa Ferrero, vuole essere molto di più.

Il prodotto si rivolge a coloro che, per necessità o per scelta, prediligono alimenti a base vegetale o privi di lattosio. L’obiettivo è garantire la stessa inconfondibile esperienza della crema spalmabile amata da milioni di fan in tutto il mondo ora con ingredienti di origine vegetale. Cambia la ricetta, ma non il suo gusto inconfondibile. 

«All’interno delle celebrazioni dei 60 anni di Nutella abbiamo deciso di scrivere una nuova pagina nella storia della marca», ha spiegato Stefano Lelli Mami, Region Marketing Manager di Nutella Italia, intervenuto ieri a Milano in occasione della presentazione alla stampa della nuova referenza. «In alternativa al latte che è presente nella Nutella classica abbiamo utilizzato ceci e sciroppo di riso, due ingredienti che ci consentono di garantire la stessa cremosità e la medesima esperienza di consumo», ha aggiunto.

Nutella Plant-Based è certificata dalla Vegetarian Society come “Vegan Approved”. La progettazione della linea di produzione dedicata a Nutella Plant-Based è iniziata a gennaio 2023 e le prime produzioni industriali sono datate giugno 2024, dopo circa 18 mesi dall’avviamento dei lavori. Sarà distribuita a partire da settembre 2024 nel canale della grande distribuzione organizzata in Italia (al prezzo consigliato di 4,49 €), Francia e Belgio nel formato da 350g e arriverà nel 2025 anche in altri mercati europei.

«Con questo lancio – ha continuato il manager – vogliamo dare la possibilità a sempre più consumatori di iniziare la giornata con il buonumore, l’ottimismo e tutta la positività di Nutella. Con Nutella Plant-Based ci rivolgiamo proprio a chi non ci sta consumando attualmente o che nel corso degli anni ha smesso di consumare Nutella, magari a causa di intolleranze, come quella al lattosio. Guardiamo in particolare al target dei flexitariani (persone che hanno una dieta centrata su cibi vegetali con inclusione limitata o occasionale di carne o altri alimenti di origine animale, ndr). Questi rappresentano circa un 25% della popolazione italiana, parliamo di un bacino di 12,5 milioni di persone». 

Con la presentazione di ieri, intanto, è iniziata la distribuzione della “nuova” Nutella presso il canale moderno, per arrivare sui punti vendita nel giro di due o tre settimane. «Proprio il punto vendita sarà un touchpoint fondamentale per noi, anche per questo abbiamo individuato un packaging che rispettasse i canoni di Nutella, ma che lo facesse con un tappo verde, assolutamente riconoscibile e in grado di richiamare l’attenzione. Da gennaio 2025 invece partiremo con una comunicazione prettamente digital che prevede video online, social, proprio per targettizzare il nostro consumatore. In questa operazione ci affiancano le agenzie Ogilvy e Marmalade, mentre il media è a cura di Zenith. Successivamente valuteremo ulteriori opzioni di comunicazione a livello di pianificazione, in base all’andamento del prodotto». 

Con il lancio di Nutella Plant Based, Ferrero intende ulteriormente rafforzare la propria presenza nel momento della prima colazione dolce. È un mercato che vale 5,9 miliardi di euro, di cui le principali categorie sono biscotti (33,3%5), merende calde (26,2%6) e creme spalmabili (8,5%7). Quest’ultima è una categoria in crescita (+4,3%), in cui Ferrero è leader proprio grazie a Nutella. In questo contesto, le creme spalmabili “plant-based” rappresentano oggi, prima dell’ingresso di Nutella Plant-Based, un mercato in forte crescita, soprattutto nel breve periodo (+31%) e con un valore complessivo che si aggira intorno ai 30 milioni di euro.

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