Brandplane: marketing automatizzato, zero complessità
In poco tempo, la giovane start up è riuscita a collaborare con clienti di prestigio tra cui il Ministero del Turismo e la holding di G-Group
Brandplane, come spesso accade con start up di successo, nasce da un’esperienza personale che ha evidenziato un bisogno reale e diffuso nel mercato. Fondata a Vicenza a febbraio 2023 da Marta Basso ed Emanuele Bartolesi, Brandplane nasce con l’obiettivo ambizioso di rendere il marketing più democratico, accessibile ed efficiente per le aziende di tutte le dimensioni.
Grazie a un software proprietario di intelligenza artificiale pre-allenato, Brandplane analizza le tendenze di mercato, i target e i canali di comunicazione è in grado di generare strategie di marketing e creare contenuti testuali e visivi alta qualità.
«Dopo anni di lavoro in aziende e multinazionali ho riscontrato un problema ricorrente nel settore: molti lead non erano qualificati, le aziende non comprendevano appieno il valore delle strategie di marketing o non erano disposte a investire adeguatamente – spiega Marta Basso a Touchpoint -. A ciò si aggiungeva una sfiducia diffusa verso le agenzie, spesso dovuta a esperienze negative pregresse».
Da qui l’idea di creare uno strumento in grado di risolvere parte di questi problemi attraverso l’automazione. È così che nasce il primo prodotto di Brandplane: lo Strategy Playbook, uno strumento in grado di svolgere il lavoro di un esperto strategist, definendo i valori di un brand, il target, e creando un piano di contenuti automatizzato, completo di calendario editoriale.
Un’idea semplice ma potente, che si è evoluta rapidamente, portando all’integrazione dell’intelligenza artificiale per la generazione di contenuti (testi, immagini, hashtag) e all’espansione della piattaforma con ulteriori funzioni, come la distribuzione e l’analisi delle performance.
L’innovazione di Brandplane ha trovato immediato riscontro nel mercato, con una crescente domanda proveniente non solo da PMI, ma anche da agenzie di marketing e aziende più grandi.
In poco tempo è riuscita a collaborare con clienti di prestigio, «tra cui il Ministero del Turismo, la holding di G-Group, e una recente collaborazione con una piattaforma di finanza alternativa» racconta Marta Basso.
Dopo aver completato un’operazione di finanziamento da 460 mila euro sottoscritta da Styleit, l’acceleratore FashionTech nato da un’iniziativa di CDP Venture Capital SGR insieme a Startupbootcamp e GELLIFY, la stessa CDP Venture Capital, mediante le risorse dedicate al supporto dell’imprenditoria femminile affidate dal Ministero del Made in Italy, all’epoca della costituzione MiSE e alcuni Business Angel tra cui Happily SRL, 101 Holding e Vaben Holding, la start up sta affrontando una fase cruciale della sua crescita, con l’obiettivo di consolidarsi a livello europeo attraverso partnership e di ampliare il proprio team grazie a un nuovo round di finanziamenti.
Le sfide non mancano, ma la visione è chiara: «diventare un punto di riferimento per le aziende che vogliono automatizzare il loro marketing senza aggiungere complessità – sottolinea Basso -. Prevediamo di raggiungere la redditività entro pochi anni, con l’obiettivo di una exit nel 2030».
Nonostante le complessità legate all’adozione di nuove tecnologie, come l’AI, il mercato sta progressivamente cambiando. Molte aziende iniziano a integrare l’intelligenza artificiale nei loro processi, ma rimane ancora molta strada da fare per sfruttare appieno il potenziale di questi strumenti.
Ma quale sarebbe il vero potenziale, ancora non del tutto espresso, che alcune aziende potrebbero iniziare a sperimentare?
«ChatGPT non è l’intera intelligenza artificiale, così come ai tempi non tutti i social erano Facebook, anche se sembrava così – spiega Basso -. Siamo ancora agli inizi, ma vedo grandi sviluppi all’orizzonte, non solo in termini di creazione di contenuti per le aziende, ma soprattutto per ottimizzare i processi interni. L’AI non solo automatizzerà i compiti ripetitivi, ma avrà un impatto su decisioni quotidiane che oggi richiedono tempo e attenzione. Per esempio, nel nostro caso, stiamo implementando una funzione chiamata “Progetti” per coordinare il lavoro dei team».