Digital Audio Unlocked – Il Potere dell’Audio: la Rinascita del Podcast e le Opportunità per i Brand – Prima parte

Quarto appuntamento con la rubrica dedicata al digital audio nata dalla collaborazione fra Audion e Touchpoint

Viviamo in un’era in cui l’affollamento visivo è ormai eccessivo: sul web e sui social abbiamo un’offerta video premium e UGC1 illimitata, c’è la TV, e poi gli OTT2 come Disney+, Dplay, RaiPlay, Now TV, Amazon Prime, Netflix.

Fatichiamo a trovare il contenuto che ci interessa, passiamo la serata saltando da un player all’altro, da un device ad un altro, dall’analogico al digitale per scegliere un contenuto che ci piace. Uno zapping forsennato, un multitasking che agisce sull’attenzione, che agisce sul ricordo di ciò che abbiamo visto, che ci rende poco attenti e con cali frequenti di interesse.

Bombardati da mille messaggi visivi, se la frequenza di ciò che vediamo non è alta o se un contenuto non ci ha particolarmente colpito, facciamo fatica a ricordarlo e soprattutto, facciamo fatica a ‘legarci’ a quello specifico contenuto o a chi ce lo propone.

E’ in questo ambiente che ri-troviamo l’audio, il linguaggio per eccellenza fruibile mentre mi muovo, faccio sport, guido, ovvero in tutte quelle occasioni dove l’attenzione visiva non è richiesta.

L’audio è radio, l’audio è musica, l’audio è podcast. Ed è di podcast, nello specifico di branded podcast, l’argomento di cui parleremo questo mese nella rubrica Digital Unlocked, in collaborazione con Touchpoint News.

Il podcast viene ascoltato in intimità, in cuffia o in auto, ed è un contenuto che viene scelto dall’ascoltatore per affinità di argomento o perchè c’è il suo speaker preferito: c’è un ascolto attivo, nella fruizione di un podcast. L’assenza di immagini visive crea uno sforzo di immaginazione che rimane impresso nella mente, e non si dimentica.

Il podcast cresce globalmente3, e cresce anche in Italia dove il numero di ascoltatori passa a 15,2 milioni rispetto ai 14,9 milioni dello scorso anno; aumenta anche la frequenza d’ascolto: siamo a 8,8 milioni almeno una volta a settimana e 6 milioni che ascoltano contenuti tutti i giorni o almeno 2/3 volte alla settimana. Anche la percentuale di ascoltatori di branded podcast sale al 63%: uno scenario decisamente positivo quello emerso dall’esclusiva ricerca di OBE – Osservatorio Branded Entertainment – dello scorso maggio durante la terza edizione di “Give your Brand a Voice”, il primo e più importante evento sul panorama nazionale dedicato al branded podcast.  

Secondo la ricerca “From podcast to branded podcast 2024” presentata da OBE in occasione dell’evento, tra le piattaforme più utilizzate per l’ascolto mantengono il loro primato Spotify (55%) e Amazon Music (33%), seguite da un interessante 17% di ascoltatori sul canale autore/speaker/influencer, mentre sono in crescita le piattaforme specialistiche (Audible 16%, Apple Music 12%,…). YouTube si conferma ancora una volta un ottimo entry point per reclutare i nuovi adepti (58%), registrando un incremento del +3% rispetto allo scorso anno.

La natura multitasking resta il vantaggio competitivo dei podcast: il 75% degli ascoltatori dichiara di fare altro mentre ascolta – faccende domestiche (48%), viaggi (44%), sport (38%) – tendenza confermata dalla scelta dello smartphone come device principale (80%). Il podcast cresce ed è ormai un mezzo che tutti conoscono, e i branded podcast anche per questo sono diventati un potente strumento per le aziende che vogliono connettersi con il loro pubblico in modo coinvolgente, più intimo e meno invasivo.

Il 63 % degli italiani ascolta branded podcast, un dato in aumento rispetto al 61% del 2023.  

Lo conferma la ricerca “From podcast to branded podcast 2024” promossa lo scorso maggio da OBE – Osservatorio Branded Entertainment lo scorso maggio durante la terza edizione di “Give your Brand a Voice”. Mantiene la sua forza l’impatto che il branded podcast ha sulla percezione di brand: il 38% conferma di aver scoperto brand che non conosceva e il 53% apprezza i brand che producono podcast, a dimostrazione che non c’è un pregiudizio verso i contenuti brandizzati, anzi, il 62% tra gli hunters – ovvero gli ascoltatori assidui, li ha ritenuti contenuti seri e professionali e il 65 % ha dichiarato di aver imparato cose che non sapeva.

Anna Vitiello

«I dati ormai lo dimostrano: siamo di fronte a una grande audience. Attenta, recettiva, coinvolta, proattiva. Un’audience pronta ad accogliere i brand. Ma anche molto esigente, sempre più in grado di scegliere e di valutare se vale la pena dedicarvi del tempo. Un tempo sempre prezioso. Per giocare un ruolo in modo efficace occorre esserci, saper raccontare, farsi vedere, essere consistenti e infine crederci. è quindi un tema di quantità, qualità, distribuzione, amplificazione, integrazione e strategia. E proprio l’ultimo punto è forse il più importante. Per crescere e per sfruttare appieno le potenzialità di questo strumento occorre abbandonare l’approccio tattico e seguire l’evoluzione della specie, evolvere con loro», sottolinea Anna Vitiello, Direttrice Scientifica di OBE. 


1 User Generated Content

2 Over-the-top: aziende che offrono servizi, contenuti (principalmente video) e applicazioni “rich media”(per esempio, le pubblicità che appaiono mentre si naviga in un sito web e che dopo una durata prefissata scompaiono). Vengono definiti OTT perché non hanno una propria infrastruttura per trasmissione e gestione dati ma agiscono al di sopra delle reti

3 Secondo Edison Research e Triton Digital, a partire dal 2021, il 41% degli americani di età superiore ai 12 anni ha ascoltato un podcast nell’ultimo mese, circa 116 milioni di persone: un vasto pubblico potenziale per i branded podcast.


Georgia Giannattasio

Laureata in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, ha iniziato la sua carriera nel media offline presso Initiative Media. Successivamente, ha fondato e sviluppato Havas Digital (Media Contacts, ndr), avviando la sua carriera nel digitale. Ha fondato una società di consulenza e aperto le sedi locali di Eyewonder e Goviral, entrambe acquisite da grandi aziende (Sizmek e AOL rispettivamente). Nel 2014, Georgia si è trasferita a Londra per gestire il gruppo Sales dell’Headquarter di AOL e il team sales APAC, mantenendo anche il ruolo di MD in Italia e Spagna. Tornata in Italia, ha lanciato Maker Studios, successivamente acquisita da The Walt Disney Company, dove ha gestito la parte digitale commerciale di Disney Italia. Nel 2020, ha co-fondato Mentre – Reliving Stories, una società di produzione di podcast, successivamente acquisita da Audion. Attualmente è l’Amministratore Delegato di Audion Italy e membro del CDA.

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