Disponibili i dati della ricerca sulla brand safety promossa da Integral Ad Science

Integral Ad Science, piattaforma globale leader nella misurazione e ottimizzazione dei media, ha presentato i risultati dell’indagine “Brand Safety nei Social Media: Analisi della Percezione dei Consumatori sui Contenuti Online delle Piattaforme Social”. Lo studio, condotto su un panel di 540 consumatori italiani, evidenzia le crescenti preoccupazioni degli utenti riguardo ai contenuti non sicuri online e il loro impatto sulla reputazione dei brand e sulle intenzioni di acquisto.

I dati mostrano che i social media rappresentano un canale sempre più cruciale per i consumatori italiani: il 99% li utilizza attivamente, con l’86% che trascorre almeno 2 ore al giorno sulle piattaforme e il 96% che ha interagito con un annuncio pubblicitario negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, l’esperienza social è spesso disturbata dalla presenza di contenuti inappropriati. Ben il 77% degli intervistati riferisce un aumento di contenuti non sicuri nei propri feed, tra cui spiccano la disinformazione (32%) e i contenuti per adulti (31%). Seguono contenuti con linguaggi offensivi, bassa qualità, discorsi d’odio, violenza, deepfake, droghe, alcol e prodotti di contrabbando.

Questa esposizione a contenuti problematici non è priva di conseguenze per i brand. Secondo l’indagine, il 25% dei consumatori esprime sfiducia verso gli annunci pubblicitari sui social media a causa della diffusione di fake news e disinformazione. Inoltre, circa il 27% dichiara che è improbabile effettuare acquisti di prodotti o servizi pubblicizzati accanto a contenuti inappropriati, mentre un consumatore su quattro si dice sfavorevole ai brand i cui annunci appaiono accanto a post non in linea con l’immagine aziendale.

«Cresce la consapevolezza dei consumatori italiani riguardo al contesto in cui appaiono gli annunci pubblicitari, e questa sensibilità influisce profondamente sia sull’intenzione d’acquisto sia sulla fedeltà ai brand», ha commentato Elisa Lupo, Country Manager di IAS per Italia, Spagna e Portogallo. Secondo Lupo, ciò rappresenta sia un rischio sia un’opportunità per le aziende. Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, capaci di analizzare i contenuti visivi e testuali in modo olistico, offrono strumenti utili per garantire che le campagne pubblicitarie vengano distribuite solo accanto a contenuti coerenti con il brand.

Il posizionamento contestuale si rivela una soluzione efficace per migliorare la percezione dei consumatori. Il 51% degli intervistati afferma di ricordare più facilmente un annuncio se questo è contestualmente rilevante rispetto al contenuto circostante. Inoltre, il 45% dei consumatori si sente più favorevole verso i brand che mostrano messaggi specifici in linea con i contenuti visualizzati, e il 46% apprezza i brand i cui annunci appaiono accanto a contenuti che rispecchiano la loro immagine. La rilevanza contestuale ha un impatto anche sulle intenzioni di acquisto: il 46% è più propenso a comprare un prodotto o servizio se il messaggio pubblicitario è correlato ai contenuti visualizzati.

In conclusione, l’indagine conferma quanto la brand safety sia cruciale per le aziende nel garantire esperienze positive per gli utenti e nel rafforzare la fiducia nei confronti dei marchi. Una gestione attenta del posizionamento pubblicitario consente di evitare danni alla reputazione e di sfruttare appieno le opportunità offerte dai social media.

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