Touchpoint Days Strategy: tra un volo in elicottero e una immersione negli abissi
Oggi alle 16 la seconda puntata del format di Oltrelamedia.tv
Per comunicare un brand valorizzandolo qual è l’approccio migliore? Vedere il percorso dall’alto in una sorta di helicopter view oppure calarsi negli abissi per “pescare” gli elementi alla base di una marca facendoci aiutare dalle informazioni che provengono dalla lettura dei dati per costruire una strategia efficace: due percorsi efficaci che devono trovare una convergenza.
Come spiega Giampaolo Rossi, Editore di Oltre La Media Group, nella sua pillola introduttiva dedicata all’altezza, «oggi siamo nell’epoca della velocità e della fretta in cui siamo tutti iper-reattivi, incapaci di ritagliarci del tempo per noi stessi. Il rischio è di non avere il tempo di fermarsi a pensare, cosa determinante per un’analisi più strategica e progettuale. Se non si sale sull’elicottero ci perdiamo nella quotidianità, ci “disumanizziamo” perché ciò che contraddistingue l’essere umano è quello di progettare il futuro che va scritto e non inseguito».
Con la prima puntata in onda ieri si è aperta la quinta edizione dei Touchpoint Days Strategy, la tre giorni di interviste e approfondimenti trasmessa dagli studi milanesi di Fabbrica di Lampadine, per cercare di analizzare la dicotomia proposta attraverso il contributo dei nostri ospiti.
Il pomeriggio è stato condotto dal Direttore e dalla giornalista di Touchpoint Andrea Crocioni e Valeria Zonca.
Sono intervenuti Fabrizio Piscopo, CEO di Netix, autore del libro “Bella la Vita”, Alessandro Maggioni, Managing Director di DCA Italy, Marco Cecchetti, Presidente dell’Associazione Eventi Castiglione del Lago, Diego Biasi, CEO e Founder di BPRESS, Dino Meneghin, Presidente Onorario Federazione Italiana Pallacanestro. A portarci il suo “Punto di” è stata Ludovica Federighi, Head di FUSE e Head of Content and Entertainment di Omnicom Media Group.
Oggi pomeriggio, sempre a partire dalle 16, interverranno: Antonella La Carpia, Country Lead di Framen Italia, Mattia Valesini, Head of Strategy di arteficegroup, Alberto Rossi, Managing Director Italia di NP Digital, Gerardo Dello Iacovo, Direttore Creativo e socio di Yolo+, Tommaso Fincati, Head of Branded Entertainment di SBAM e Camilla Crescini, Head of Social & Influence di SBAM, Matteo Piano, Pallavolista capitano della Powervolley Milano. Il “Punto di” sarà affidato a Gianguido Saveri, Co-Founder di Incredible Truths!.
I Touchpoint Days Strategy si possono seguire su OltreLaMedia.tv.
Fabrizio Piscopo, CEO di Netix, autore del libro “Bella la Vita”
Voto: Profondità
Non ho mai fatto il capo, mi sono sempre messo dietro a spingere mai davanti a tirare: volevo stare vicino a ogni persona del mio team per capire cosa avevano capito. Un lavoro difficilissimo che costa tanto tempo che devi sottrarre ad altro. Quindi essere leader è una grande fatica se lo fai bene. Di fronte a un problema prima c’era un impatto e dovevo capire dove ci si trovava “quando il treno ci aveva investito”: io sono sempre stato un “verticale” e una volta passato il primo impatto andavo subito alla ricerca delle soluzioni in profondità, mettendo insieme tutti i pezzi, rendendoli semplici e applicando quella semplicità al problema concreto. La costruzione partiva da una profonda analisi del problema con tutto il mercato: marketing, venditori, centri media ecc. Io teorizzavo nella fase di studio e poi applicavo, quando non lo facevo è perché l’idea non era buona.
Alessandro Maggioni, Managing Director di DCA Italy
Voto: Altezza
La segmentazione parte da una visione dall’alto. Molto spesso le campagne nascono come iniziative nazionali, distribuite su tutti i cinema e su tutti i film, per poi essere personalizzate a livello geografico o in base ai target di riferimento. La capacità di segmentare che abbiamo sviluppato con il nostro sistema ha aperto nuove possibilità: da un lato, chi aveva bisogno di concentrarsi su un film specifico o su determinate giornate, per motivi commerciali, oggi può farlo senza difficoltà; dall’altro, questa flessibilità ha rafforzato le campagne su scala più ampia. Chi pianifica a livello nazionale mantiene comunque una visione dettagliata, con dati granulari su quanti spettatori sono stati raggiunti per ogni film, in ogni cinema, sala o giornata. In questo modo, il cinema offre trasparenza e segmentazione: una visione dall’alto che si combina con la capacità di andare in profondità.
Marco Cecchetti, Presidente dell’Associazione Eventi Castiglione del Lago
Voto: Altezza
Noi volevamo far sì che il nostro paese fosse vivo anche durante l’inverno, per accendere gli occhi delle persone su una bellezza naturale, il Lago Trasimeno, che deve essere tutelata: un ecosistema fragile su cui bisogna restare sempre focalizzati. L’albero di Natale più grande del mondo nasce tutto da un gioco di prospettiva, dalla visione dall’alto. Ci siamo accorti poi, nel momento in cui la gente ha iniziato a visitarlo, che era in grado di trasmettere emozioni in profondità. Lo avevamo immaginato, ma non pensavamo potessero essere così intense. Il senso è proprio racchiuso qui: nell’altezza necessaria alla sua visione e nella profondità di quello che ti lascia dentro.
Diego Biasi, CEO e Founder di BPRESS
Voto: Pareggio
L’helicopter view è fondamentale ed è quello che al cliente manca di più perché ha bisogno che qualcuno guardi dall’alto le sfide di business e gli suggerisca le priorità da cui partire e i punti su cui fermarsi per arrivare all’obiettivo. Spesso le aziende non hanno la lucidità, soprattutto in termini di comunicazione, di guardarsi dall’alto anche in modo critico e quindi il consulente serve a questo, a fare da sparring partner e a portare del valore aggiunto. Dopodiché, definite le priorità, bisogna andare in profondità per eseguire le attività: su questo il cliente ha più esperienza però penso che il modo di approcciare l’esecuzione sia molto figlio della capacità strategica di concepire il progetto. Quello delle PR è un lavoro sofisticato e raffinato, poco meccanico e molto artigianale, dove la capacità dell’esperto di indirizzare il cliente è la chiave di volta. Altezza e profondità vanno di pari passo.
Dino Meneghin, Presidente Onorario della FIP
Voto: Pareggio
L’altezza è quella che mi ha permesso di giocare. Ma essere così alto non mi ha mai fatto sentire superiore agli altri, ho sempre guardato ai più bravi cercando di imitarli sia nei comportamenti in campo sia nella tecnica di gioco. La profondità è assolutamente importante, perché è quella che ti permette di migliorarti giorno per giorno, quella che ti consente di capire quali sono i tuoi limiti e di cercare di superarli. Guardare dentro se stessi vuol dire fare degli esami di coscienza straordinari, importantissimi, è quello che ti permette di capire cosa stai facendo, dove stai sbagliando, cosa devi fare per migliorarti.
IL PUNTO DI…Ludovica Federighi, Head di FUSE e Head of Content and Entertainment di Omnicom Media Group
La strategia torna a essere centrale per raggiungere l’efficacia in comunicazione e per ottenere l’attenzione di audience sempre più distratte. Fare una buona strategia vuol dire avere una visione di ampio respiro sul brand e sugli obiettivi di comunicazione, ma significa anche andare in profondità utilizzando dati non in modo cieco. Il modello data-driven, ritengo sia sorpassato, più utile forse parlare di data-informed, ma ancora più utile ritengo sia quello di mettersi a fianco alle nuove audience, in ascolto empatico per capire i bisogni reali che le persone hanno, per capire cosa li intrattiene, cosa li diverte e per fornire alle nuove audience qualcosa che ci renda davvero rilevanti, importanti, unici, significativi.