Touchpoint Days Strategy 2024: vince lo sguardo dall’alto
Non una vittoria schiacciante, ma nel complesso gli ospiti dell’edizione 2024 dei Touchpoint Days Strategy, chiamati a scegliere tra Altezza vs Profondità, hanno scelto la prima: quella visione dall’alto a 360 gradi senza la quale scendere in profondità potrebbe rilevarsi meno efficace.
«Bisogna avere la capacità di essere alti, di avere la visione d’insieme perché solo così posso comprendere dove posso fare il carotaggio e andare in profondità» afferma Giampaolo Rossi, Editore di Oltre La Media Group, nella pillola che ha aperto la terza giornata dei Days.
L’ultima puntata, condotta dai giornalisti di Touchpoint Laura Buraschi e Andrea Crocioni, ha visto la partecipazione di Luca Fornaciari, Fotografo e formatore, Elisa Bernasconi, Country Manager Italy di Paprika Software, Sara Pellachin, Head of Enterprise Solutions di Teads Italia, Edoardo Sutter, Media Buying Consultant di Intarget, Davide Bonavida, Attention Strategist – Manager Team Southern Europe and LATAM di Neurosinc, Ellen Smyth, CEO di New York Festivals e Scott Rose, President di New York Festivals Advertising Competition. A portarci il suo “Punto di” è stato Alberto Dal Sasso, Managing Partner di adjinn e Presidente di Giuria dei Touchpoint Awards Strategy.
Luca Fornaciari, Fotografo e formatore
Voto: Altezza
Spesso quando gli astronauti tornano a terra raccontano di quanto la loro visione, la loro prospettiva sul nostro pianeta sia cambiata. Mi sono sempre domandato, sulla base della loro esperienza e di quella che noi possiamo vivere da qui anche a livello amatoriale, in che modo possiamo immaginare questa stessa visione d’insieme che ci spinge a prendere decisioni di specie. Allo stesso modo, credo che la fotografia astronomica abbia cambiato il mio modo di vedere le cose, obbligandomi a ridare il giusto ordine alle priorità.
Questa disciplina, che ci costringe a guardare verso l’alto, ci aiuta a conservare quel senso di stupore che a volte crescendo si perde. Con la fotografia astronomica si preserva e si mantiene quella meraviglia verso qualcosa di sconosciuto che mantiene viva la passione.
Elisa Bernasconi, Country Manager Italy di Paprika Software
Voto: Profondità
Altezza o profondità? Probabilmente, rappresentiamo in modo efficace il connubio tra i due versanti, perché queste dicotomie sono spesso semplicemente due punti di uno stesso asse. L’obiettivo è fornire KPI, ovvero dati di riferimento che offrano una visione dall’alto, consentendo di comprendere le strutture e le macroespressioni di ciò che sta accadendo. Un IRP valido, supportato da una consulenza di qualità, permette di andare in profondità e analizzare i dati con maggiore consapevolezza. Infatti, se da un lato è fondamentale avere a disposizione numeri chiari, dall’altro è altrettanto importante comprenderne la matrice e le radici. Altrimenti, si rischia di ottenere informazioni poco utili o addirittura controproducenti per una strategia efficace.
Sara Pellachin, Head of Enterprise Solutions di Teads Italia
Voto: Altezza
Se dovessi scegliere tra altezza e profondità, penso sia estremamente importante avere una visione dall’alto perché spesso ci si concentra sui particolari, sui dettagli, sui singoli aspetti senza avere un’overview, perdendo quella che è la vista dall’alto. Ed è così che lavoriamo. Teads Ad Manager è una piattaforma end to end, l’integrazione diretta tra advertiser e publisher porta a una serie di ottimizzazioni delle campagne e ci consente di avere accesso a una grandissima quantità di dati e questo porta a efficientamenti. Si tratta di una piattaforma a 360 gradi dove oltre al buying e al monitoraggio ci sono dei tool che permettono di analizzare gli insight e i dati a disposizione. L’Ai è tutto il motore della piattaforma. Quello che cerchiamo è di fare una formazione costante non solo all’inizio ma ongoing: tutta la parte di customer service supporta le agenzie con soluzioni dedicate perché l’obiettivo comune è fare in modo che le campagne performino al meglio.
Edoardo Sutter, Media Buying Consultant di Intarget
Voto: Profondità
C’è un approccio propositivo verso le piattaforme programmatiche, soprattutto verso quei mezzi offline che si stanno avvicinando a questi modelli di acquisto. Lato agenzia c’è uno scouting continuo e l’obiettivo verso i nostri clienti è cercare soluzioni per ampliare il nostro perimetro di collaborazione e rendere le strategie dei nostri clienti sempre più efficaci. L’approccio ideale quindi è avere entrambe le visioni: se per elicotper view intendiamo avere una visione sullo scenario competitivo, sicuramente è un aspetto che ha sempre fatto parte della definizione delle nostre strategie. Però per la natura dei nostri clienti penso che focalizzarsi sulle radici sia forse il punto di partenza: dal nostro punto di vista è fondamentale capire quali sono i valori dei brand che gestiamo quotidianamente per capire quali sono gli obiettivi che vogliono raggiungere e definire le strategie migliori. Direi quindi che partirei dalle radici.
Davide Bonavida, Attention Strategist – Manager Team Southern Europe and LATAM di Neurosinc
Voto: Altezza
Neurons aiuta i brand proprio a comprendere il comportamento dei consumatori da una prospettiva sia di altezza sia di profondità. Quindi dalla prospettiva di altezza la nostra intelligenza artificiale analizza ampie tendenze e prevede risposte a livello di mercato attraverso diversi canali mediatici. Questo approccio permette ai brand di comprendere quali sono i modelli generali di azione, di emozione, cognizioni e memoria e risposte comportamentali ai materiali di marketing. Se andiamo invece alla prospettiva di profondità, Neurons attualmente sta sviluppando delle previsioni basate sulla segmentazione per comprenderne i gruppi specifici di consumatori in modo più dettagliato, analizzando quindi le risposte implicite dei consumatori memorizzate appunto nel nostro database.
Ellen Smyth, CEO di New York Festivals e Scott Rose, President di New York Festivals Advertising Competition
Voto: Pareggio
L’AI è il tema del momento, ma non si può solo inseguire i trend, bisogna legarsi alla tradizione, allo storytelling, essere autentici nei confronti dei brand, usando grande storie. L’utilizzo dell’AI è più legato all’esecuzione dei progetti ma occorre sempre una storia da raccontare. Bisogna tenere un occhio sul futuro, vedere cosa c’è dietro l’angolo e al tempo stesso stare legati alle radici. Per questo la nostra scelta tra altezza e profondità è: entrambi.
Le radici sono importantissime, conoscere perché la tua azienda è nata, cosa rappresenta, qual è il suo scopo. bisogna onorare questo e continuare a scavare, sviluppare le radice. Ma non si può non avere una visione a 360 gradi di quello che sta arrivando, del panorama complessivo, di quello che fanno gli altri.
IL PUNTO DI… Alberto Dal Sasso, Managing Partner di adjinn e Presidente di Giuria dei Touchpoint Awards Strategy
Oggi più che mai ritengo che la convergenza tra le due visioni, quella dall’alto e quella immersiva, sia fondamentale senza perdere di vista il patrimonio, l’equity della marca che è il “Nord della bussola” di qualsiasi strategia di brand. La visione dall’alto deve partire dal top management ed essere diffusa in tutta la struttura operativa ma non bisogna disdegnare neppure l’analisi in profondità, anche se la prima secondo me rimane ed è definitivamente più importante. Da appassionato da sempre di montagna cito una frase di Walter Bonatti che credo sintetizzi la sua filosofia semplice e disarmante ma oggi più che mai valida anche in ambito professionale: “Chi più in alto sale, più lontano vede e chi più lontano vede, più a lungo sogna”. Credo che questa frase possa racchiudere il mio personale punto di vista su questo tema.