FLANEREEL – Pensare fuori dalla scatola
La rubrica di divagazioni sul marketing turistico e sulle strategie di brand a cura di INova
Guardare oltre il consueto: l’innovazione è elemento cardine in ogni fase della comunicazione e promozione turistica. Perdere e ritrovare la strada, pensare fuori dalla scatola, guardare a regole e confini con occhi nuovi per inventare soluzioni in un mondo che cambia. O che vogliamo cambiare. L’espressione “Think outside the box” ha radici antiche e significati profondi. Il Cambridge Dictionary la definisce come “pensare in modo immaginativo, usando idee nuove invece di quelle tradizionali o previste”.
Non si tratta di sognare a occhi aperti, ma di concepire idee innovative e applicarle a realtà spesso considerate rigide o immutabili. Questa metafora visiva potrebbe derivare dal celebre “problema dei nove punti”, un enigma che risale al XIX secolo. La sfida? Collegare nove punti con quattro linee rette, senza sollevare la penna dal foglio. Apparentemente impossibile, il problema si risolve solo ampliando la visione oltre i confini impliciti del quadrato.
È una lezione preziosa: la creatività nasce spesso dal coraggio di superare limiti autoimposti.
“Gli uomini sono nati per giocare. Nient’altro” scrive Cormac McCarthy in Meridiano di sangue. Non sorprende, quindi, che il pensiero innovativo trovi la sua origine in un gioco. Il legame tra creatività e divertimento è inscindibile: il gioco è un terreno fertile per l’immaginazione, un luogo sicuro dove sperimentare nuove possibilità.
In italiano, il verbo “giocare” è spesso confinato all’infanzia o allo sport. In inglese, invece, “to play” abbraccia molte sfere della creatività adulta: musica, teatro, cinema. Questa elasticità semantica riflette un approccio più aperto e sperimentale alla vita. Abbandonare il gioco significa rinunciare alla dimensione creativa e, di conseguenza, all’opportunità di pensare fuori dagli schemi. Ma come trasformare l’energia del gioco in soluzioni reali e innovative?
Innovare significa fare le cose in modo diverso, ma non esiste un unico approccio. Ogni cambiamento comporta rischi, resistenze e la necessità di mediazione. Nel turismo, ad esempio, l’adozione di strumenti come realtà aumentata e virtuale offre nuove opportunità, ma solleva anche domande cruciali. Come garantire che queste tecnologie migliorino l’esperienza senza sostituire il contatto diretto con i luoghi? Come preservare l’autenticità delle destinazioni evitando un’eccessiva commercializzazione?
Il successo dell’innovazione dipende dalle relazioni umane: accompagnare clienti e stakeholder lungo percorsi inesplorati richiede empatia, ascolto e capacità di negoziazione. Solo costruendo insieme un equilibrio tra tradizione e modernità si può comunicare il valore positivo del cambiamento e affrontare le sfide del futuro.
Pensare fuori dagli schemi non è solo un esercizio di creatività, ma un modo per trasformare il mondo che ci circonda. Innovare nel turismo – e oltre – significa aprirsi a nuove idee, accettare il rischio del cambiamento e credere che, proprio come Alice, trovare la strada richieda il coraggio di perdersi.