IAA, un biennio di rinascita
Alberto Dal Sasso traccia un bilancio della sua presidenza in vista delle elezioni del 29 luglio
Tempo di bilanci per il Capitolo italiano dell’International Advertising Association – IAA (iaaitalychapter.it). L’organizzazione internazionale, istituita nel 1938 e presente in 56 Paesi, il prossimo 29 luglio rinnoverà il Consiglio Direttivo, dopo il biennio di presidenza di Alberto Dal Sasso. IAA rappresenta la più rilevante community internazionale di leader del marketing e della comunicazione a livello mondiale. Gli ultimi due anni per l’associazione sono stati decisivi.
Dal Sasso, coadiuvato dai due Vicepresidenti Marco De Angeli e Andrea Cioffi e dalla DG Stella Romagnoli, ha avviato una stagione di rilancio.
«Abbiamo lavorato per ricostruire un’associazione con un potenziale molto forte, ma che nel panorama italiano praticamente non c’era più – racconta Dal Sasso a Touchpoint Today -. Molte cose sono cambiate. Intanto un input molto importante è arrivato nel 2018 dal nuovo management globale che ha ridisegnato l’International Advertising Association, definendo un posizionamento chiaro che ci ha guidati in questo percorso. La mission è quella di essere riconosciuti come il “Global Compass” della marketing e communication industry. Da qui ci siamo mossi con convinzione lungo due direttrici che sono i punti di forza di questa realtà associativa: l’internazionalità e l’indipendenza».
IAA, infatti, rappresenta in modo globale e unico nel suo genere l’incontro tra imprese, agenzie di comunicazione, media, istituzioni e il mondo accademico. «Questo è un elemento differenziante – prosegue il Presidente -. Da un lato c’è il network internazionale con cui il Capitolo italiano ha rapporti stretti, dall’altro la nostra trasversalità. Il fatto di non essere portatori di interessi di parte ci consente di collaborare con le altre associazioni in nome della promozione della cultura della comunicazione».
Una visione che ha pagato anche in termini di adesioni. «Al mio arrivo c’era un numero molto esiguo di associati, oggi contiamo 54 soci votanti, il 45% sono aziende di primaria importanza. Una crescita che ci consente di avere i conti in ordine, un requisito essenziale da un lato perché ci permette di rispettare i parametri che sono dettati dall’internazionale e dall’altro di investire in servizi e formazione».
Un impegno, quello portato avanti a livello formativo, che non è venuto a mancare nemmeno durante il lockdown. «Abbiamo prontamente riconvertito la nostra offerta portandola in digitale con il ciclo di appuntamenti “Advertising for Real” che hanno avuto come protagonisti professionisti italiani con ruoli chiave a livello internazionale. In un clima di grande incertezza, il nostro intento era di intercettare i cambiamenti culturali in atto e i loro riflessi sul business», ha spiegato il Presidente IAA.
All’appuntamento elettorale, dunque, Dal Sasso si ripresenta con i numeri dalla sua parte e con una riconquistata centralità di IAA nello scenario italiano: «Vorrei poter portare avanti il lavoro iniziato due anni fa anche nel prossimo biennio, consolidando i risultati concreti che abbiamo ottenuto sin qui – spiega il manager -. Oggi IAA è di nuovo un “brand” riconosciuto e sta recuperando il suo ruolo di associazione di stampo culturale che ha l’ambizione di essere una bussola per il mercato della comunicazione. Nei prossimi due anni vogliamo raddoppiare la base associativa, forti di una rinnovata capacità attrattiva del Capitolo italiano di IAA, come testimoniano gli ingressi degli ultimi mesi, e poi impegnarci su tematiche molto attuali come la diversity e l’inclusion, allargare le nostre attività a livello territoriale in un comparto sentito come troppo “milanocentrico” e poi spingere sull’interdipendenza con le altre realtà associative del settore, che non viviamo come antagoniste. Abbiamo ricostituito il Consiglio d’Onore, coordinato dal Prof. Edoardo Teodoro Brioschi (Presidente Onorario IAA Italia, ndr), che vede la partecipazione dei Presidenti di UNA, UPA, FCP, IAP e rappresenta per noi una sorta di advisory board. A questo si aggiunge l’impegno a coinvolgere i giovani delle Università, i professionisti di domani. In questa direzione va il contest creativo “Un’idea per l’Italia”. Stiamo già lavorando sulla fase successiva, convinti che sia fondamentale creare una base associativa di young professionals a partire dal mondo accademico».