Rai Radio, a ottobre arriva il meter home-made. Nel 2021 finestre visual per tutti i canali

Il Direttore Roberto Sergio: «Nuova rilevazione che dà valore aggiunto a quella di Ter». L’AD di Rai Pubblicità Gian Paolo Tagliavia: «Nei primi 7 mesi +1,2% di quota di mercato, calo di ricavi inferiore al mercato (-23%)». Smart speaker e razionalizzazione dell’offerta podcast i prossimi step

Accelerazione verso la digitalizzazione, qualità dei contenuti, continua innovazione con nuovi studi ad alto profilo tecnologico dove sono stati girati alcuni show, Viva RaiPlay! in primis: tutto questo è stato il percorso seguito negli ultimi anni da Radio Rai che ieri ha presentato i nuovi palinsesti delle varie emittenti. Come confermato dal Presidente Marcello Foa «Rai crede molto nella radio», essendo un mezzo «centrale nell’offerta, perché è moderna, contemporanea e sta vivendo una seconda giovinezza», ha aggiunto l’AD Fabrizio Salini.

Roberto Sergio

Come già annunciato lo scorso fine luglio, il 28 settembre avverrà il “passaggio epocale” – come è stato definito dal Direttore di Radio Rai Roberto Sergio – nel quale Rai Radio 2 sarà disponibile in visual radio su Rai Play. «Digitalizzare la filiera ha significato di fatto azzerare tutto e ripartire dall’inizio. Ma era l’unica scelta che ci avrebbe consentito di guardare oggi a un futuro multimediale, fatto di produzioni audio-video e che esce dal solo mezzo radio. Oggi la nostra sede è a tutti gli effetti uno dei poli produttivi multimediali all’avanguardia della Rai. Un nuovo asset strategico per la radio e per la Rai in genere». Dopo Radio 2, anche gli altri canali potranno sfruttare la modalità visual, seppure con modalità differenti. «Non avrebbe senso avere dirette visual 24 ore su 24 per un canale come Radio 1 o Radio 3 – ha spiegato Sergio -. Stiamo pensando piuttosto a finestre visual che nel 2021 si accenderanno in determinate occasioni, come ad esempio per interviste con ospiti particolari o per programmi condotti da talent». Nel 2021, le altre sfide tecnologiche e di marketing di Rai Radio saranno il presidio del settore degli smart speaker e la razionalizzazione dell’offerta podcast.

Nel corso della presentazione sono due le altre novità di peso annunciate da Sergio, a partire dal lancio di un meter il prossimo 15 ottobre, in fase di test, che andrà a regime nel 2021. «La rilevazione con meter ci consente di avere dei risultati in tempo reale, che è il vero valore aggiunto rispetto alle critiche che io faccio alla Cati perché è l’unica forma di monitoraggio che può dare una fotografia realistica degli ascolti – ha spiegato il Direttore -. Ovviamente saremo ben felici di fermare la ricerca autonoma, se Ter dovesse approvare la modalità passiva e far proprio il monitoraggio tramite meter in modalità analoghe a quelle da noi progettate. Altrimenti, andremo avanti come da programma con la nostra ricerca parallela a quella Ter».

Inoltre, sono al via i profili social Instagram e Facebook per Rai Radio. Le pagine andranno ad affiancare quelle dei canali già esistenti e tratteranno temi legati al mondo della radio in genere e alle attività Rai Radio come conferenze stampa, lanci, nuovi progetti rivolti sia al target b2b (giornalisti, addetti del mondo radio) sia b2c, con l’ambizione di andare a contattare gli ascoltatori delle radio italiane di età 20-40 anni. «Con questa operazione – ha spiegato Sergio – vogliamo colmare un gap esistente oggi nel mondo delle radio. Esistono infatti tutte le pagine e i profili per ciò che concerne la parte editoriale, non solo in Rai ma in tutte le realtà editoriali. Manca però un luogo di confronto e discussione sugli aspetti strategici del mondo radio, sulle evoluzioni tecnologiche, sul futuro prossimo. Temi oggi presidiati dalle testate e dai blog online, ma non dagli editori. Per questo abbiamo deciso il lancio, senza essere pedanti o estremamente istituzionali. Anzi, il nostro obiettivo è far vedere cosa c’è dietro i microfoni e alimentare il racconto».

Gian Paolo Tagliavia

«L’entusiasmo che si respira in radio è contagioso e anche i clienti se ne accorgono. Il contesto di Radio Rai è unico, non è un flusso musicale, ma ha una profonda cura autorale che è l’elemento unificante. I programmi sono diventati punti di riferimento per il pubblico e vengono ricercati e ascoltati anche on demand. La costruzione di questi palinsesti per i nostri clienti è preziosissima, perché i brand si sentono a proprio agio nell’articolare i propri valori in un contesto qualificante. Sotto il profilo dei risultati i nostri clienti ci stanno dando ragione: nei primi 7 mesi Rai Radio ha recuperato 1,2 punti di quota di mercato (Fonte: FCP Assoradio, dall’8,0% gennaio-luglio 2019 al 9,2% gennaio-luglio 2020) e subisce una contrazione dei ricavi del -23%, con una media mercato al -33% (Dati FCP Assoradio, Rai Radio -23,2%, radio commerciali -34,2%, media mercato -33,3%). La radio scritta e di parola è “persistente” e può legarsi all’audio, che è la nuova frontiera: quindi le possibilità di brand integration continuano a crescere», ha commentato l’AD di Rai Pubblicità Gian Paolo Tagliavia.

 

Per consultare i palinsesti:

Rai Radio, presentata la nuova offerta di palinsesti

 

 

 

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