Antitrust avvia istruttoria su Google. Soddisfazione da parte di IAB Italia
L’Autorità Antitrust italiana ha avviato un’istruttoria nei confronti di Google per un’ipotesi di abuso di posizione dominante. La società, controllata da Alphabet, avrebbe violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea per quanto riguarda la disponibilità e l’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising, lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l’esposizione di contenuti pubblicitari.
«Considerati gli effetti distorsivi sulla possibilità di avere una concorrenza leale e condizioni di parità tra tutti gli operatori del mercato della raccolta pubblicitaria online, l’Interactive Advertising Bureau Italia (IAB), in qualità di associazione di riferimento del settore, ha deciso di intervenire proattivamente e segnalare il fenomeno all’Antitrust, che a sua volta ha ritenuto opportuno avviare un’istruttoria specifica sull’operato di Google», ha commentato con una nota IAB Italia.
«IAB – prosegue – accoglie, quindi, con estremo favore la decisione dell’Antitrust e auspica che da questo confronto possa scaturire un percorso efficace volto a tutelare un settore destinato a diventare sempre più importante in termini di valore e di competenze, che in Italia impiega oltre 280 mila professionisti e vale il 3,7% del PIL. In generale, la crescita della posizione dominante dei colossi della rete ha creato una situazione non più facilmente sostenibile per le aziende che operato nel mercato della pubblicità online, media inclusi. È urgente permettere a tutti gli operatori -editori, concessionarie, agenzie specializzate e ad-tech company – di giocare alla pari con chi può avanzare tecnologicamente grazie a risorse finanziarie sovente legate a un carico fiscale quasi inesistente. IAB conta che l’istruttoria avviata dall’Antitrust possa contribuire a fare chiarezza e a generare un impianto di regole più chiaro, capace di correggere le attuali storture e porre un freno all’attuale concorrenza sleale».
Questa la posizione di Google in merito all’istruttoria affidata a un portavoce dell’azienda: «La pubblicità digitale aiuta le aziende a trovare clienti e supporta i siti web e i produttori di contenuti che le persone conoscono e apprezzano. I cambiamenti oggetto dell’indagine sono in parte misure per proteggere la privacy delle persone e rispondere ai requisiti del GDPR. Continueremo a lavorare in modo costruttivo con le autorità italiane su questi aspetti importanti, in modo che tutti possano ottenere il massimo dall’uso di Internet».