Tv2000 debutta nella serialità originale con “Canonico” per stare al passo con i tempi

Da domani, dal lunedì al venerdì, alle 19.30. Intervista al Direttore Vincenzo Morgante

Tv2000 debutta nella serialità televisiva originale con Canonico, in onda da domani alle 19.30 dal lunedì al venerdì per 20 puntate di 20 minuti ambientate all’interno della canonica di una chiesa. Il protagonista sarà don Michele, un prete che all’inizio della storia torna da una missione del Sud America e si trasferisce in un piccolo paese italiano, diventando un punto di riferimento per i parrocchiani. Prodotta da MapToTheStars e Morgana Studio per Tv2000 è diretta da Peppe Toia. Touchpoint Today ne ha parlato con Vincenzo Morgante, Direttore del canale della Cei al tasto 28 del Dtt.

Vincenzo Morgante

 

Correttezza, trasparenza, pluralismo, attenzione alla persona, dialogo: sono la cifra del fare televisione di Tv2000. Come si rispecchiano nella serie Canonico?

È la prima serie Tv di fiction prodotta specificamente per Tv2000 e abbiamo puntato su un tema identitario: raccontare la vita di un sacerdote di oggi, moderno ma semplice; che sta vicino alla gente, è solidale, condivide la vita degli altri. È un progetto che ci sta molto a cuore e che ci ha coinvolti da subito. Oltre che nei contenuti, le novità sono nel modello produttivo, nel formato, nel linguaggio. Che è quello della gente comune. È una serie che va ben oltre le vicissitudini del prete protagonista, interpretato da Michele La Ginestra. Il sorriso e l’ironia di questo attore bravissimo, peraltro catechista nella vita, non tolgono nulla alla profondità della riflessione, in una miscela di registri originale che non si ottiene senza una buona scrittura, una recitazione efficace e una regia sapiente. Con Canonico abbiamo voluto con forza ribadire che non c’è bisogno di gridare, né far scendere in campo supereroi, per dire e fare cose importanti.

 

Il vostro don Michele è stato già definito l’anti Don Matteo, appunto un “antieroe”: qual è il messaggio di fede che intende dare?

Il nostro don Michele non risolve misteri, come accade in altre fiction, non gestisce un convitto per ragazze in difficoltà. Attenzione: anche queste fiction sono piene di messaggi positivi, ma Canonico tenta di andare oltre. Non ci sono solo i buoni sentimenti, che pure di questi tempi sono importanti e aiutano. È una serie che parla con le parole del Vangelo: le più semplici, le più attuali, spesso le più rivoluzionarie. E dietro l’intonazione a volte scanzonata, si chiede che senso abbia la missione del prete ai giorni nostri. Canonico parla di perdono, del senso della vita, delle seconde opportunità, della difficoltà di diventare madri, della necessità di andare oltre le apparenze, della paura di rimanere soli. In fondo parla della vita di tutti noi, nella convinzione che ciò che è profondamente umano, è già autenticamente cristiano.

Michele La Ginestra

Canonico va in onda alle 19.30 nella fascia preserale. Dovrà competere con l’intrattenimento forte di Rai1 e di Canale 5: che obiettivi di ascolto vi siete dati?

Canonico non nasce come contro programmazione alle big della televisione italiana. In questo caso avremmo completamente sbagliato obiettivo. Noi ci siamo prima preoccupati che dal racconto emergessero le vicende di un sacerdote e della sua parrocchia nella sua quotidianità concreta. L’ascolto, il conforto, il sorriso, il silenzio, la vicinanza: questi sono i valori che abbiamo cercato di far emergere dal personaggio di don Michele. Oggi questa normalità a molti sembra eccezionale, fuori dal comune. Forse è così, ma non dovrebbe essere così. I telespettatori di Canonico riconosceranno come prossima l’umanità di don Michele che cattura i cuori e non lascia indifferenti. Chi ha lavorato al progetto si è gettato oltre l’ostacolo, professionalmente e umanamente. Posso promettere ai telespettatori che non resteranno delusi.

 

Il programma viene promosso anche attraverso i social; un modo per puntare anche a un pubblico nuovo e più giovane?

I social sono una componente importante di questo progetto. Un nostro team ci si è dedicato da diverse settimane prima della messa in onda e proseguirà per tutte le puntate. Tv2000 negli ultimi anni ha notevolmente allargato la propria platea in termini di ascolto e di individui; l’età media dei telespettatori si è abbassata. Seguiamo lo spirito del tempo, siamo nella realtà di oggi, e ci aggiorniamo sui contenuti e sulla programmazione. Senza rinunciare ai nostri valori fondanti, naturalmente.

 

La prima serie originale di Tv2000 è una novità ma anche un cambio di strategia del canale: la serialità è un filone su cui intendete puntare di più nel futuro? 

La serialità è un linguaggio che sta espandendosi sempre di più e in quest’ottica anche Tv2000 vuole fare la sua proposta senza tradire la propria cifra stilistica. 

Non parlerei di cambio di strategia ma di un ulteriore modo di stare al passo con i tempi, da questo primo tentativo ci aspettiamo riscontri positivi che ci incoraggino a proiettarci in avanti con nuove idee.

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